Ambiente

Linee guida globali Oms sulla qualità dell’aria 2021

WHO global air quality guidelines   2021

Linee guida globali Oms sulla qualità dell’aria 2021

WHO global air quality guidelines: particulate matter (‎PM2.5 and PM10)‎, ozone, nitrogen dioxide, sulfur dioxide and carbon monoxide

L’Organizzazione mondiale della sanità ha aggiornato le proprie Linee guida sulla qualità dell’aria, fornendo le raccomandazioni sui livelli obiettivo per sei inquinanti principali (PM2,5, PM10, ozono, biossido di azoto, biossido di zolfo, monossido di carbonio). Il documento inoltre propone buone pratiche dal punto di vista qualitativo per la gestione di alcuni tipi di particolato, come black carbon/carbonio elementare, particelle ultrafini e particelle derivanti da tempeste di sabbia e di polvere, per i quali non ci sono prove quantitative sufficienti per fissare livelli guida.

Le nuove linee guida Oms, basate su un’ampia ricognizione delle evidenze scientifiche disponibili, individuano i livelli di qualità dell’aria che sarebbe opportuno raggiungere per proteggere la salute umana e rappresentano un riferimento per la valutazione dell’esposizione della popolazione a livelli di inquinanti che possono causare problemi di salute. L’obiettivo è di fornire ai decisori una guida nel fissare gli standard e gli obiettivi normativi per la gestione della qualità dell’aria a livello internazionale, nazionale e locale.

Le novità nelle nuove linee guida

Dall’ultimo aggiornamento del 2005, c’è stato un notevole incremento nella quantità e qualità di studi che mostrano gli effetti avversi dell’inquinamento atmosferico su diversi aspetti della salute. Si è evidenziato che effetti sulla salute si verificano anche a livelli di inquinanti più bassi di quanto prima si pensasse. Per questo motivo molti dei valori guida sono stati abbassati.

In particolare, rispetto alle linee guida 2005:
- per il PM2,5 il valore annuale passa da 10 a 5 µg/m³, quello sulle 24 ore da 25 a 15 µg/m³
- per il PM10 il valore annuale passa da 20 a 15 µg/m³, quello sulle 24 ore da 50 a 45 µg/m³
- per l’ozono (O3) viene introdotto un valore per il picco stagionale pari a 60 µg/m³
- per il biossido di azoto (NO₂), il valore annuale passa da 40 a 10 µg/m³ e viene introdotto un valore sulle 24 ore pari a 25 µg/m³
- per il biossido di zolfo (SO₂), il valore sulle 24 ore passa da 40 a 20 µg/m³
- per il monossido di carbonio (CO) viene introdotto un valore sulle 24 ore pari a 4 µg/m³.

WHO global air quality guidelines   2021  Figura 1

Nuovi valori guida Oms qualità dell’aria

Lo sviluppo delle linee guida Oms è basato su un rigoroso processo di revisione e valutazione delle prove e coinvolge diversi gruppi di esperti con ruoli ben definiti. Un gruppo di sviluppo delle linee guida definisce l’ambito e le domande chiave delle linee guida e sviluppa le raccomandazioni, sulla base delle prove fornite dal team di revisione sistematica. Inoltre, un gruppo di revisione esterno fornisce commenti, mentre il gruppo direttivo Oms, composto da personale dell’Oms di tutte le regioni, sovrintende all’attuazione del progetto. Per le linee guida sulla qualità dell’aria, più di 500 documenti sono stati individuati per la revisione sistematica e sintetizzati per ottenere le prove più aggiornate per stabilire i nuovi livelli guida.

Queste linee guida non includono raccomandazioni sulle esposizioni multiple (nella vita di tutti i giorni le persone sono spesso esposte a diversi inquinanti contemporaneamente), per le quali sarebbe necessario lo sviluppo di modelli completi per quantificare gli effetti.

L’impatto dell’inquinamento dell’aria sulla salute

L’Oms stima che circa 7 milioni di morti premature ogni anno siano attribuibili all’effetto congiunto dell’inquinamento dell’aria ambiente (esterno) e di quello domestico. La valutazione globale indica in centinaia di milioni gli anni di vita sana persi per l’inquinamento dell’aria ambiente, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito.

Anche se la qualità dell’aria è progressivamente migliorata nei paesi ad alto reddito, le concentrazioni di inquinanti in molte aree superano ancora i valori guida 2005. Più del 90% della popolazione mondiale nel 2019 viveva in aree in cui le concentrazioni superavano le linee guida 2005 per l’esposizione a lungo termine di PM2,5. Nei paesi a basso e medio reddito la qualità dell’aria è generalmente peggiorata a causa della forte urbanizzazione e dello sviluppo economico basato in gran parte su una combustione non efficiente di fonti fossili.

L’Oms stima che se si raggiungesse ovunque il livello annuale di PM2,5 raccomandato nelle linee guida, l’80% delle morti attribuite a questo inquinante potrebbero essere evitate. Anche il raggiungimento degli obiettivi intermedi consentirebbe benefici considerevoli per la salute.

Qualità dell’aria e clima

Alcuni inquinanti, come black carbon e ozono troposferico, hanno anche un effetto sul riscaldamento globale e la loro riduzione porta a co-benefici per salute e clima. Tutti gli sforzi per migliorare la qualità dell’aria, afferma l’Oms, può contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico e viceversa. La riduzione o eliminazione di combustibili fossili e biomasse riduce le emissioni di gas serra e ha al contempo un rilevante impatto sulla riduzione di inquinanti dannosi per la salute.

La dichiarazione delle società scientifiche

All’uscita delle nuove linee guida Oms, 100 società scientifiche nazionali e internazionali hanno rilasciato una dichiarazione in cui chiedono ai governi di attuare drastiche politiche per la riduzione dell’inquinamento atmosferico. L’iniziativa guidata dall’International Society of Environmental Epidemiology (Isee) e dalla European Respiratory Society (Ers) è stata sottoscritta anche da 9 società scientifiche italiane di epidemiologia, pneumologia, immunologia, neurologia e pediatria.

Anche la Rete Rias (Rete italiana ambiente e salute) e l’Associazione italiana di epidemiologia hanno ribadito la necessità di agire subito anche nel nostro paese per il miglioramento della qualità dell’aria, anche alla luce delle procedure europee di infrazione per violazione dei limiti di PM10, NO2 e PM2.5.

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Fonte: WHO
SNPA

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