Spedire in sicurezza materiale diagnostico ed infettivo: lo stato dell’arte
Il presente lavoro costituisce la sintesi di quanto esposto, sul tema del trasporto di materiale diagnostico ed infettivo, nei convegni organizzati in occasione della presentazione della nuova edizione del prodotto Inail “La sicurezza in ospedale” [RESCONI et al., 2012].
Il prodotto, curato dalla Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione (Contarp) dell’Inail, fornisce a Datori di lavoro, Servizi di prevenzione e protezione, Medici competenti, uffici tecnici, esperti qualificati e manutentori gli strumenti per monitorare le condizioni di igiene e sicurezza sul lavoro e individuare i pericoli presenti. Nella trattazione dell’argomento sono state sistematizzate, in modo organico, le indicazioni, i comportamenti e le specifiche tecniche da adottare, contenuti nei diversi documenti nazionali e internazionali basati su raccomandazioni di comitati di esperti nel trasporto di merci pericolose, nelle diverse modalità possibili (strada, aereo, ferrovia, etc.).
Introduzione
Il trasporto di campioni biologici dal luogo di prelievo (laboratori, reparti, centri di prelievo o centri periferici di raccolta) al laboratorio di analisi riveste un’importanza notevole sia per la sicurezza degli addetti a tale operazione e destinatari dei campioni, che per la corretta conservazione del campione e, quindi, per la qualità del risultato analitico finale. Per tali motivi è importante assicurare un adeguato addestramento del personale coinvolto nelle diverse fasi del trasporto e la disponibilità di procedure per il corretto confezionamento, l’etichettatura e il trasporto in sicurezza dei campioni.
Si possono distinguere due tipologie di trasporto di campioni biologici:
- Trasporto locale (intra-murale): da un reparto ospedaliero o da una struttura periferica ad un laboratorio, oppure da un laboratorio ad un altro, oppure da una struttura ospedaliera ad un centro diagnostico esterno. Può avvalersi anche di veicolo dedicato.
- Trasporto esterno o Spedizione: prevede la spedizione dei campioni ad altra struttura, attraverso mezzi aerei, postali, navali, terrestri (strada o ferrovia).
In generale, le precauzioni universali da applicare nel trasporto dei campioni biologici partono dall’assunto che essi siano potenzialmente infetti e si debbano pertanto attuare condizioni di massima sicurezza possibile per l’operatore e per il campione, impedendo la dispersione nell’ambiente di agenti infettanti o potenzialmente tali.
Tali condizioni vanno dalla scelta di contenitori e mezzi idonei per il confezionamento e il trasporto, all’utilizzo di specifici DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), alla conoscenza delle procedure da attuare nella manipolazione dei campioni e in caso di eventi accidentali potenzialmente dannosi. Indicazioni e istruzioni operative sul trasporto locale sono fornite dalla Circolare del Ministero della Salute n. 3 dell’8 maggio 2003 e dalle Linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità [WHO, 1997].
Tutto il ciclo di operazioni, a partire da quelle di imballaggio e di trasporto fino al recepimento dei materiali, deve garantire la sicurezza della totalità del personale esposto (personale di laboratorio, addetti ai servizi di trasporto ed ai servizi postali, ecc.) e quella ambientale.
La spedizione di campioni contenenti sostanze pericolose è soggetta a normative, predisposte ed aggiornate a livello internazionale, che hanno lo scopo di garantire l’identificazione univoca dei campioni e l’adozione di adeguate procedure di confezionamento, etichettatura e trasporto in sicurezza degli stessi.
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segue in allegato
M.R. Fizzano, R. Giovinazzo