Sicurezza lavoro

Confindustria | Nota di aggiornamento 18 agosto 2021

Confindustria 18 08 2021 Nota

Nota Confindustria 18 agosto 2021 | Green pass ed accesso mense aziendali

Nota Confindustria di aggiornamento 18 agosto 2021 - Il green pass quale condizione per l’accesso alle mense aziendali

Il Governo, con una FAQ del 14 agosto scorso, ha chiarito che l’obbligo di esibire una delle certificazioni verdi Covid - 19 si applica anche alle mense aziendali.

La presente nota, nel ripercorrere i tratti normativi della questione e la posizione di Confindustria, propone alcune soluzioni operative alle principali questioni poste dalle imprese associate.

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Sommario
Abstract
1. Premessa
2. La certificazione verde
3. La FAQ sulle mense aziendali
4. La posizione generale sul tema della vaccinazione e del green pass espressa dal Presidente Bonomi nell’intervista al quotidiano La Stampa del 15 agosto 2021
5. I quesiti pervenuti
5.2 Per l’accesso alla mensa aziendale si applica il Protocollo aziendale o quanto previsto dal DL 105/2021 come chiarito dalla FAQ del 14 agosto?
5.3 È coerente la condizione del possesso di certificazione valida per l’accesso alla mensa per lavoratori che hanno comunque fatto accesso in azienda senza bisogno di esibire il green pass?
5.4 In presenza di un Protocollo specifico relativo alla mensa, questo prevale o meno su quanto previsto dal DL 105/2021 come chiarito dalla FAQ del 14 agosto?
5.5 Il concetto di mensa aziendale riguarda anche un eventuale spazio comune messo a disposizione dei lavoratori per una serie di attività non precisate, ma non lavorative né di ristorazione?
5.6 Da quando decorre l’obbligo? È possibile convenire una applicazione differita o graduale di quanto previsto dal DL 52/2021 e chiarito dalla FAQ del 14 agosto?
5.7 Il gestore della mensa è legittimato a chiedere una somma aggiuntiva al datore di lavoro che ha conferito l’appalto, legata all’onere di verificare il possesso del green pass?
5.8 Quale è l’efficacia giuridica della FAQ?
5.9 Perché la mensa aziendale è stata equiparata alla attività di ristorazione?
5.10 Posso equiparare la mensa aziendale al ristorante presso una struttura recettiva?
5.11 Il personale chiamato, per le necessità lavorative o dell’organizzazione del lavoro, a soggiornare per più giorni in una determinata sede di lavoro, con sistemazione in alloggio e relativo servizio di ristorazione fornito dal datore di lavoro attraverso un servizio sostanzialmente equiparato ad una sistemazione alberghiera (alloggio e vitto), può essere equiparato all’ipotesi prevista dalla FAQ relativa alle mense che accedono all’attività ricettiva?
5.12 Quale è la posizione di Confindustria in merito alla gestione della privacy?
5.13 Quale è la posizione giuridica dell’azienda e del datore di lavoro rispetto all’obbligo di green pass per accedere alla mensa aziendale affidata ad un gestore secondo quanto previsto dall’art. 3 del DL 105/2021 e chiarito dalla recente FAQ del 14 agosto us.?

1. Premessa

Facendo seguito alle precedenti note di aggiornamento sui diversi provvedimenti normativi, con la presente nota si intende fornire un aggiornamento sul tema delle certificazioni verdi Covid-19 e accesso alle mense aziendali.

Preliminarmente, merita ricordare che il certificato verde (nel seguito green pass) non attesta solamente l’avvenuta vaccinazione o la guarigione, ma anche il possesso di un tampone negativo che certifica la non presenza nel recente passato del virus (configurandosi, quindi, come prova della assenza del virus in atto).

Così come per il vaccino, il Legislatore ha scelto, per il momento, di non introdurre un obbligo generalizzato di possesso del green pass (che, comunque, non rappresenterebbe un sostanziale obbligo di vaccinazione, per quanto detto sopra), ma ha individuato le attività per le quali questo è richiesto come condizione per il loro svolgimento o per la fruizione di taluni servizi.

Tali attività devono, quindi, ritenersi tassativamente elencate, con esclusione - in presenza di un corredo sanzionatorio anche di rilevante entità, come la sospensione dell’attività prevista dall’art. 13 del DL n. 52/2021, riepilogate nella recente circolare del 10 agosto 2021 del Ministero dell’interno - di ogni interpretazione analogica o estensiva.

In tale cornice, manca una previsione che condizioni l’accesso all’attività lavorativa al possesso di un valido green pass.

Confindustria ha sostenuto la necessità di estendere il possesso del green pass anche al mondo del lavoro, ad integrazione e quale evoluzione doverosa del sistema dei Protocolli: questi, infatti, continuano a svolgere il proprio ruolo, ma sarebbe miope non integrarne l’efficacia, a fronte di varianti del virus maggiormente trasmissibili, con lo strumento oggi ampiamente disponibile e dalla efficacia ormai riconosciuta.

2. La certificazione verde

La certificazione verde è stata introdotta con il DL 52/2021 (art. 9) prima per una serie di attività funzionali agli spostamenti internazionali, inizialmente indicate nel medesimo DL 52/2021 (art. articoli 2, comma 1; 2-bis, comma 1; 2-quater; 5; 8-bis, comma 2), e poi per altre attività, previste prima nel DL 105/2021 (che ha introdotto le ipotesi del comma 9-bis) e poi nel DL 111/2021 (che ha introdotto le ipotesi dell’art. 9-ter e 9-quater).

Tra le ipotesi previste, con efficacia a decorrere dal 6 agosto 2021, il DL 105/2021 all’art. 3 dispone “l'accesso ai servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio, di cui all'articolo 4, per il consumo al tavolo, al chiuso”.

La richiamata disposizione normativa ha fatto sorgere, sin da subito, dubbi sulla sua applicabilità ai contesti lavorativi e, in particolare, sulla sua estensione o meno alle mense aziendali e Confindustria ha immediatamente sollecitato l’adozione di chiarimenti da parte delle Istituzioni competenti.

La questione è stata sollevata anche nel corso della riunione tenutasi il 6 agosto us. tra i Ministri del lavoro e della salute e le parti sociali, durante il quale è stata rinnovata la richiesta di un urgente chiarimento sul tema.

Al termine della riunione, il Ministro del lavoro ha riferito il parere positivo del Ministro della salute in ordine alla ricomprensione della mensa aziendale nel novero delle attività di ristorazione, legittimando così l’ulteriore richiesta di formalizzazione della dichiarazione.

Il 14 agosto scorso il Governo, con una serie di FAQ ha fornito indicazioni utili sulla interpretazione e applicazione delle disposizioni recate dal DL 105/2021, ivi compresa quella prevista dalla lett. a), del nuovo articolo 9-bis del DL 52/2021, come introdotta dall’art. 3 del DL 105/2021.

3. La FAQ sulle mense aziendali

Come accennato, la formalizzazione del chiarimento interpretativo già espresso nel corso dell’incontro con le parti sociali del 6 agosto scorso, è giunta nella serata del 14 agosto 2021 attraverso una FAQ pubblicata su sito del Governo² che reca la risposta al quesito se, per la consumazione al tavolo nelle mense aziendali o in tutti i locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti pubblici e privati, sia necessario esibire la certificazione verde COVID-19.

La risposta è, come visto, positiva, e certifica - ormai in modo definitivo - che “per la consumazione al tavolo al chiuso i lavoratori possono accedere nella mensa aziendale o nei locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti, solo se muniti di certificazione verde COVID-19, analogamente a quanto avviene nei ristoranti. A tal fine, i gestori dei predetti servizi sono tenuti a verificare le certificazioni verdi COVID-19 con le modalità indicate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 giugno 2021”.

Tre i principali aspetti di rilievo, si segnala:

a) la conferma della ampiezza della nozione di attività di ristorazione;
b) l’estensione dell’obbligo non solamente alle mense aziendali ma anche ai "locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti”;
c) il compito di vigilanza assegnato al gestore della mensa.

Sul valore delle FAQ, merita ricordare che anche la recente giurisprudenza ha evidenziato che esse “orientano i comportamenti degli interessati” e “contribuiscono senz’altro a fornire un’utile indicazione di carattere applicativo in ordine alla ratio sottesa alle procedure e agli atti in corso di esame” e che "una volta suggerita, attraverso le FAQ la ratio propria /N.d.R. dell’atto o provvedimento ...] all’amministrazione è consentito discostarsi dalle indicazioni già fornite esclusivamente se è in grado di addurre, in un momento successivo, elementi sostanzialmente decisivi e necessariamente soggetti a uno scrutinio particolarmente severo, anche da parte del giudice, affinché sia evitato il rischio che la discrezionalità amministrativa si converta, con il diverso orientamento amministrativo sopravvenuto, in arbitrio o comunque leda l’affidamento creato nei destinatari delle disposizioni”.

A decorrere dal 6 agosto 2021, pertanto, in virtù di quanto previsto dal citato art. 3 del DL 105/2021, l’accesso alle mense aziendali e ai locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti è precluso - salve le ipotesi previste per legge relative al requisito dell’età (compimento dei 12 anni) e delle condizioni sanitarie che legittimano l’esonero dalla vaccinazione - a chi non esibisce un green pass in corso di validità.

4. La posizione generale sul tema della vaccinazione e del green pass espressa dal Presidente Bonomi nell’intervista al quotidiano La Stampa del 15 agosto 2021

“Non vaccinarsi e rifiutare il green pass è un danno per la collettività” in quanto “quella contro il virus è una battaglia di tutti”: affermazioni che non lasciano adito a dubbi in merito alla posizione di Confindustria in ordine ai dati ed alle considerazioni della scienza e agli strumenti messi in campo dal decisore politico.

Il tema delle mense non deve essere affrontato da solo ma “devono essere messi in sicurezza tutti gli ambienti di lavoro”.

È evidente che la esigenza di sicurezza nei luoghi di lavoro, quella stessa che ci ha visto convintamente promotori e sottoscrittori dell’iniziativa dei Protocolli, è ora coerente con la disponibilità del vaccino, del green pass e con la necessità di elevare il livello della lotta al virus disponendo di tutte le armi a disposizione.

Quindi, non superamento dei Protocolli, ma integrazione delle misure originarie con quelle più efficaci ed aggiornate (anche ai sensi della generica disposizione dell’art. 2087 del Codice civile).

[...] Segue in allegato

Fonte: Confindustria

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