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Scaffalature porta pallet - Guida tecnica scelta, uso e manutenzione

Scaffalature porta pallet

Scaffalature porta pallet. Guida tecnica per la scelta, l'uso e la manutenzione | INAIL 2024

ID 21479 | 11.03.2024 / In allegato

Il documento, ha lo scopo di fornire un indirizzo per la scelta, l’uso e la manutenzione delle scaffalature portapallet da utilizzare nei luoghi di lavoro.

Frutto della collaborazione Inail-ANIMA, rappresenta una sintesi “operativa” dei riferimenti legislativi e normativi che regolano il settore delle scaffalature portapallet e indica una metodologia per l’analisi dei rischi connessi al loro utilizzo, utile anche per l’analisi di altre tipologie di scaffalature industriali. E’ rivolto principalmente ai datori di lavoro e ai lavoratori, ma tutte le figure professionali coinvolte nella progettazione, fabbricazione, montaggio, utilizzo, manutenzione, smontaggio e riconfigurazione della scaffalatura possono trovare utili indicazioni.

Le scaffalature porta pallet sono sistemi di stoccaggio progettati per immagazzinare unità di carico pallettizzate.

Sono composte da un numero minimo di elementi strutturali ma hanno un’ampia possibilità di personalizzazione che ne consente l’utilizzo per qualsiasi esigenza di immagazzinaggio, mediante opportuni accessori.

Sono presenti in luoghi di lavoro di qualsiasi genere per immagazzinare oggetti di differente tipologia, come per esempio scorte di materie prime, semilavorati, prodotti finiti, componenti, attrezzature, di qualsiasi composizione, forma e dimensione.

Possono essere collocate sia all’interno che all’esterno di edifici, capannoni etc.

Sono largamente utilizzate per la facilità di montaggio e la eventuale riconfigurazione e ricollocazione, con l’obbiettivo di occupare il più possibile il volume degli ambienti destinati a magazzino.

Tali aspetti possono indurre i datori di lavoro e i lavoratori a sottovalutare i rischi connessi al loro impiego e a ignorare i criteri per una corretta scelta, uso e manutenzione in relazione alle caratteristiche (tipologia, dimensioni, peso) degli oggetti da immagazzinare, alla loro idonea modalità di movimentazione e dell’ambiente lavorativo.

Dal punto di vista legislativo non esiste un riferimento esplicito per le scaffalature porta pallet da impiegare nei luoghi di lavoro.

Trova comunque applicazione il d.lgs. 81/08 e s.m.i. che si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio, in particolare, il Titolo I e il Titolo II per quel che riguarda le disposizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.

In generale le scaffalature possono essere o non essere motorizzate ed essere o non essere parte integrante dell’edificio nel quale sono montate.

Le scaffalature porta pallet non motorizzate e quelle che non sono parte integrante dell’edificio nel quale sono montate, non possono essere marcate CE, in quanto per esse non esiste una direttiva di prodotto specifica.

Le scaffalature porta pallet non motorizzate, in quanto “non macchine” non possono essere marcate CE secondo il Regolamento (UE) 2023/1230 (Regolamento macchine).

Una scaffalatura porta pallet, seppur non motorizzata, può essere parte integrante di un magazzino automatico. In questo caso il magazzino deve intendersi “macchina” e il rispetto dei Requisiti Essenziali Salute e Sicurezza (RESS) stabiliti nella Direttiva Macchine per la dichiarazione CE del magazzino dovrà essere dimostrato anche con il riferimento alle norme (non armonizzate) che riguardano le scaffalature.

Le scaffalature porta pallet non motorizzate che non fanno parte integrante dell’edificio nel quale sono montate non possono essere marcate CE secondo il Regolamento (UE) 305/2011 (Regolamento prodotti da costruzione).

In un magazzino autoportante verticale (MAV), nel quale le scaffalature ne sostengono la copertura e quelle perimetrali ne sostengono le pareti esterne, le scaffalature si considerano parte integrante dell’edificio e devono essere marcate CE secondo il Regolamento (UE) 305/2011.

Attualmente, sono in vigore alcune norme tecniche che riguardano le scaffalature porta pallet, per la progettazione e per l’utilizzo.

Seppur non cogenti, esse rappresentano i riferimenti tecnici nazionali e internazionali per la progettazione e la fabbricazione di scaffalature metalliche considerate sicure (presunzione di sicurezza, d.lgs. n. 206/2005, codice del consumo, a norma dell’articolo 7 della legge 29 luglio 2003, n. 229).

Particolare attenzione deve essere rivolta agli aspetti legati alla progettazione sismica delle scaffalature.

A partire dal 2012, a seguito del sisma verificatosi in Emilia-Romagna, e della successiva Ordinanza del Capo della Protezione Civile (OCDPC) n. 52 del 20 febbraio 2013, per la microzonizzazione sismica di tutto il territorio nazionale, è cresciuta la consapevolezza di utilizzare scaffalature sismoresistenti.

A seguito dei progetti di ricerca europei Seisrack e Seisrack II si è giunti alla pubblicazione della UNI EN 16681, avvenuto nel 2016 che attualmente rappresenta lo standard europeo per la progettazione di scaffalature porta pallet sismoresistenti.

In Italia, nel giugno 2023 il Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha pubblicato le “Linee guida per la progettazione, esecuzione, verifica e messa in sicurezza delle scaffalature metalliche” che “forniscono un inquadramento normativo e procedurale per la progettazione, il miglioramento e l’adeguamento delle scaffalature metalliche industriali in zona sismica. Le linee guida identificano i riferimenti e i limiti normativi per la progettazione delle nuove scaffalature e forniscono i primi elementi per la valutazione della vulnerabilità sismica delle scaffalature esistenti”.

Alla data di pubblicazione della presente Guida Tecnica, gli operatori del settore sono in attesa di chiarimenti sulla corretta applicazione delle Linee Guida.

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Indice

Introduzione

1. Scopo

2. Riferimenti legislativi e normativi
2.1 Legislazione
2.2 Norme tecniche di progettazione strutturale e funzionale delle scaffalature
2.3 Norme tecniche per il corretto utilizzo e la manutenzione delle scaffalature

3. Definizioni

4. Figure coinvolte nel ciclo di vita di una scaffalatura e flusso di informazioni

5. Valutazione del rischio
5.1 Generalità
5.2 Analisi del rischio
5.2.1 Rischi durante il montaggio, smontaggio, riconfigurazione delle scaffalature
5.2.2 Rischi durante la movimentazione delle unità di carico
5.2.3 Rischi durante il deposito (carico), prelievo (scarico) delle unità di carico
5.2.4 Rischi nella fase di stoccaggio delle unità di carico
5.2.5 Rischi durante le attività di ispezione, manutenzione, riparazione delle scaffalature
5.2.6 Rischi durante il transito pedonale e le attività lavorative in prossimità della scaffalatura
5.3 Riduzione del rischio
5.3.1 Protezioni passive
5.3.2 Protezioni per la caduta di oggetti dall’alto
5.3.3 Passaggi pedonali e corridoi di servizio
5.3.4 Comportamenti
5.4 Piano di emergenza

6. Classificazione
6.1 Classificazione ACAI
6.2 Classificazione UNI EN 15878
6.3 Classificazione Linea guida CSLP

7. Scelta
7.1 Definizione dei requisiti dimensionali e prestazionali
7.2 Progettazione 
7.3 Manuale di istruzioni
7.4 Disegno di montaggio
7.5 Designazione
7.6 Cartello di portata

8. Montaggio, riconfigurazione, smontaggio
8.1 Montaggio e smontaggio
8.2 Riconfigurazione

9. Impiego

10. Ispezione e manutenzione
10.1 Generalità
10.2 Ispezione
10.2.1 Ispezione a fine montaggio
10.2.2 Ispezione d’uso
10.2.3 Ispezione periodica
10.2.4 Ispezione straordinaria
10.2.5 Riparazione e ripristino della scaffalatura
10.2.6 Scheda dei controlli
10.3 Manutenzione
10.3.1 Generalità
10.3.2 Materiale di ricambio
10.4 Registrazioni
10.4.1 Registrazione delle ispezioni, delle manutenzioni e delle riparazioni
10.4.2 Registro dei controlli

11. Informazione, formazione, addestramento
11.1 Informazione
11.2 Formazione
11.3 Addestramento

Allegato A: Scaffalature porta pallet APR – Componenti principali e aree limitrofe
Allegato B: Esempi di scaffalature classificate secondo la UNI EN 15878:2010

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Fonte: INAIL

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