Sicurezza lavoro

Infor.MO | Gli infortuni mortali causati da esplosioni

Gli infortuni mortali causati da esplosioni

Infor.MO | Gli infortuni mortali causati da esplosioni

INAIL, 23 Ottobre 2020

La scheda presenta l’approfondimento dei dati descrittivi, delle dinamiche infortunistiche e dei fattori causali caratteristici delle esplosioni registrate nella banca dati del sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali e gravi Informo.

Vengono analizzati in dettaglio i fattori di rischio registrati negli eventi con improvviso rilascio di energia generanti onde pressorie (principalmente esplosioni fisiche o per reazione chimica), collegati a incidenti quali sviluppo fiamme o proiezione solidi che descrivono oltre il 90% della base dati trattata. Sono poi delineate linee di azione, anche attraverso indicazioni sulle misure di prevenzione e protezione da attuare, per la riduzione di situazioni di rischio.

La scheda, elaborata sulla base delle informazioni presenti nella banca dati del sistema di sorveglianza Informo, approfondisce le dinamiche e le cause infortunistiche delle esplosioni che hanno comportato il decesso di uno o più lavoratori (nel caso di eventi collettivi).

Le esplosioni, eventi con improvviso rilascio di energia che generano onde pressorie che si propagano nell’aria, si distinguono in:

- fisiche quando l’energia rilasciata è meccanica e non sono coinvolte reazioni chimiche. Si verificano quando grandi quantità di liquido vaporizzano istantaneamente per ebollizione a seguito o della rottura di attrezzature contenenti liquidi in pressione (es. GPL) o del contatto di considerevoli quantità di liquido con superfici molto calde (es. perdite d’acqua all’interno dei forni per la fusione di metalli), ecc. Nelle esplosioni fisiche possono rientrare anche le rotture di componenti di macchine contenenti gas in pressione (es. pneumatici industriali);
- chimiche dove l’onda pressoria è dovuta alla violenta espansione dei gas prodotti da una rapida reazione chimica esotermica.

Le conseguenze delle esplosioni dipendono quindi dalla proiezione di frammenti con notevole energia cinetica, dagli effetti meccanici (crolli e cedimenti) e dagli eventuali gradienti termici che accompagnano l’onda pressoria (combustioni, incendi).

Il data set analizzato, riconducibile alle tipologie sopra indicate, è costituito da 98 eventi occorsi in ambienti di lavoro nel periodo 2002 - 2018, che hanno coinvolto 119 infortunati (114 con esito mortale e 5 con esito grave registrati in eventi collettivi dove c’è stato almeno un decesso), di cui si riportano di seguito le principali caratteristiche.

Il primo dato da sottolineare è la quota di eventi collettivi registrati nelle esplosioni, pari all’11%, che risulta essere oltre cinque volte il dato riferito al totale degli eventi mortali presenti in banca dati. In tali accadimenti si è verificato un elevato numero di decessi (6 in fabbrica di fuochi di artificio; 5 in stabilimento per il trattamento di farine alimentari; 4 in azienda per il trattamento e smaltimento di rifiuti speciali).

L’analisi dei luoghi dove sono avvenuti gli infortuni mortali rimanda essenzialmente a quattro tipologie di ambienti che da soli racchiudono oltre 3/4 della casistica: luogo di produzione, laboratorio, officina (42%), luogo dedicato al magazzinaggio, carico, scarico materiali (24%), cantiere riguardante le fasi di demolizione, restauro, manutenzione (8%), area aziendale destinata ad operazioni di manutenzione o riparazione (5%). I soggetti coinvolti sono essenzialmente uomini (97%).

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Fonte: INAIL

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