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Il Codice di prevenzione incendi | INAIL

Il Codice di Prevenzione Incendi INAIL

Il Codice di prevenzione incendi | INAIL

La progettazione antincendio Applicazioni pratiche nell’ambito del d.m. 3 agosto 2015 e s.m.i.

Il Codice di prevenzione incendi, senza effettuare uno strappo rispetto al passato, si propone come promotore del cambiamento, privilegiando l’approccio prestazionale alla prevenzione incendi, in grado di garantire standard di sicurezza antincendio elevati mediante un insieme di soluzioni progettuali sia conformi che alternative.

La pubblicazione, di carattere introduttivo, si occupa della tematica generale relativa agli elementi di flessibilità progettuale offerti dal Codice; saranno sviluppati, in seguito, secondo l’approccio e con gli obiettivi evidenziati, una serie di ulteriori compendi riguardanti, fondamentalmente, le dieci misure della strategia antincendio presenti nel Codice.

Le misure di prevenzione e protezione da adottarsi nei luoghi di lavoro, al fine di ridurre l’insorgenza di un incendio e limitarne le conseguenze, costituiscono un obbligo del Datore di Lavoro sancito dall’art. 46 del d.lgs. 81 del 9 aprile 2008 e s.m.i. (testo unico per la sicurezza) e specificato nel dettaglio dal d.m. 10 marzo 1998.

Le suddette misure, che si basano sulla preliminare valutazione del rischio incendio, possono essere individuate a partire da un approccio progettuale di tipo prescrittivo o di tipo prestazionale.

La progettazione antincendio, nel rispetto della normativa vigente in materia, può essere effettuata elaborando soluzioni tecniche flessibili ed aderenti alle specifiche caratteristiche ed esigenze delle attività soggette al controllo di prevenzione incendi (metodo prestazionale).

In questo contesto si inserisce il Codice di prevenzione incendi (Co.P.I.) il quale, senza effettuare uno strappo rispetto al passato, si propone come promotore del cambiamento, privilegiando l’approccio prestazionale, in grado di garantire standard di sicurezza antincendio elevati mediante un insieme di soluzioni progettuali, sia conformi che alternative.

Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha recentemente condotto un sondaggio, che ha coinvolto più di 2000 ingegneri - il 6,3% “professionisti antincendio” attualmente iscritti negli elenchi del Ministero dell’Interno - in merito ai progetti e alle deroghe che hanno fatto ricorso al Codice come metodo di progettazione.

L'indagine ha rivelato un notevole interesse verso le nuove potenzialità introdotte dal Codice ma, allo stesso tempo, un utilizzo non diffuso dello stesso: oltre il 62% dei progettisti, infatti, pur avendo frequentato corsi di formazione incentrati sull’utilizzo del Codice, non ha provato ad utilizzarlo oppure ha rinunciato dopo un tentativo; di quelli che lo hanno adottato, pochi hanno fatto ricorso alle cosiddette soluzioni alternative.

Probabilmente a causa della percepita complessità dello strumento normativo, e conseguente aumento della responsabilità, il Codice è di fatto spesso ignorato a vantaggio del più “consolidato” metodo prescrittivo.

Al fine di illustrare le potenzialità del Codice e di fornire degli strumenti esplicativi, incentrati su esempi pratici di progettazione, che sembrano rappresentare un’esigenza particolarmente sentita dai professionisti intervistati nel sondaggio, è stata attivata una collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria Chimica Materiali Ambiente - Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale - Università di Roma “Sapienza”, il Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici - Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e il Dipartimento per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica - Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (C.N.VV.F.).

Saranno quindi sviluppati, secondo l’approccio e con gli obiettivi sopra evidenziati, una serie di compendi riguardanti, fondamentalmente, le dieci misure della strategia antincendio presenti nel Codice:

La presente pubblicazione, di carattere introduttivo, si occupa della tematica generale relativa agli elementi di flessibilità progettuale offerti dal Codice.

I risultati di tale attività potranno costituire, negli intenti dei promotori dell’attività di ricerca, uno strumento di supporto nella progettazione e gestione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro e uno spunto di riflessione per i professionisti antincendio e, anche a scopo didattico, un ausilio pratico per gli studenti interessati alla formazione specialistica in materia di progettazione antincendio.

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Struttura INAIL | Il Codice di prevenzione incendi:

Prefazione
1. Obiettivi
2. La progettazione antincendio
2.1 L’approccio prescrittivo
2.2 L’approccio prestazionale e la Fire Safety Engineering
3. Il Codice di prevenzione incendi
4. La struttura del Codice
5. Campo di applicazione del Codice
6. La progettazione antincendio per le attività normate e non
7. I principi generali e il nuovo ruolo del progettista
8. La logica del Codice
9. La strategia antincendio
Reazione al fuoco S.1
Resistenza al fuoco S.2
Compartimentazione S.3
Esodo S.4
Gestione della sicurezza antincendio S.5
Controllo dell’incendio S.6
Rivelazione ed allarme S.7
Controllo di fumi e calore S.8
Operatività antincendio S.9
Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio S.10
10. L’applicazione del Codice: un primo bilancio
La progettazione antincendio in un edificio adibito ad uffici
1. Descrizione dell’attività 37
2. Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
3. Obiettivi dello studio
4. La normativa applicabile
4.1 La “vecchia” RTV (d.m. 22 febbraio 2006)
4.2 La “nuova” RTV (d.m.i. 8 giugno 2016)
5. Illustrazione dell’edificio oggetto dello studio
5.1 Descrizione geometrica e funzionale degli spazi
5.2 Stralci degli elaborati grafici del sito
6. Il progetto antincendio secondo il d.m. 22 febbraio 2006
6.1 Le caratteristiche dell’edificio dal punto di vista dell’antincendio
6.1.1 Classificazione degli uffici
6.1.2 Ubicazione dell’edificio e accesso all’area
6.1.3 Separazioni e comunicazioni
6.1.4 Resistenza al fuoco
6.1.5 Reazione al fuoco
6.1.6 Compartimentazione
6.1.7 Misure per l’evacuazione in caso di emergenza
6.1.8 Capacità di deflusso
6.1.9 Sistema di vie di uscita
6.1.10 Numero delle uscite
6.1.11 Larghezza delle vie di uscita
6.1.12 Lunghezza delle vie di uscita
6.1.13 Porte
6.1.14 Scale
6.1.15 Impianti di sollevamento
6.1.16 Aerazione
6.1.17 Attività accessorie
6.1.18 Servizi tecnologici
6.1.19 Impianti elettrici
6.1.20 Mezzi ed impianti di estinzione degli incendi
6.1.21 Impianti di rivelazione, segnalazione e allarme
6.1.22 Segnaletica di sicurezza
6.1.23 Organizzazione e gestione della sicurezza antincendio
6.2 Le correlazioni con altre attività soggette ai sensi del d.p.r. 1 agosto 2011 n. 151
7. Il progetto antincendio secondo il d.m.i. 8 giugno 2016
7.1 Introduzione
7.2 Classificazione degli uffici
7.3 La progettazione ai sensi del Codice
7.4 Determinazione dei profili di rischio
7.5 Strategia antincendio
7.5.1 Reazione al fuoco
7.5.2 Resistenza al fuoco
7.5.3 Compartimentazione
7.5.4 Esodo
7.5.5 Gestione sicurezza antincendio
7.5.6 Controllo dell’incendio
7.5.7 Rivelazione ed allarme
7.5.8 Controllo fumi e calore
7.5.9 Operatività antincendio
7.5.10 Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
8. Progettare con la F.S.E. - approfondimento sulla modellazione dell’esodo
8.1 Considerazioni generali sullo studio dell’esodo
8.2 Aggregazione dei modelli di simulazione con quelli di incendio
8.3 Scenari di esodo differenziati per comportamento degli occupanti in caso di emergenza
8.4 Calcolo della durata dell’esodo
8.5 Elenco rappresentazioni grafiche
Conclusioni
La progettazione antincendio in un’autorimessa
1. Descrizione dell’attività 151
2. Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
3. Obiettivi dello studio
4. La normativa applicabile
4.1 La “vecchia” RTV (d.m. 1 febbraio 1986)
4.2 La “nuova” RTV (d.m. 21 febbraio 2017)
5. Illustrazione dell’autorimessa oggetto dello studio
5.1 Descrizione geometrica e funzionale degli spazi
5.2 Stralci degli elaborati grafici del sito
6. Il progetto antincendio secondo il d.m. 1 febbraio 1986
6.1 Le caratteristiche dell’autorimessa dal punto di vista dell’antincendio
6.1.1 Classificazione dell’autorimessa
6.1.2 Isolamento
6.1.3 Altezza dei piani
6.1.4 Superficie specifica di parcamento
6.1.5 Strutture dei locali
6.1.6 Comunicazioni
6.1.7 Sezionamenti e compartimentazioni
6.1.8 Accessi
6.1.9 Pavimenti
6.1.10 Ventilazione
6.1.11 Misure per lo sfollamento delle persone in caso di emergenza
6.1.12 Impianti elettrici
6.1.13 Mezzi ed impianti di protezione ed estinzione degli incendi
6.1.14 Norme di esercizio
7. Il progetto antincendio secondo il d.m. 21 febbraio 2017
7.1 Introduzione
7.2 Classificazione dell’autorimessa
7.3 La progettazione ai sensi del Codice
7.4 Determinazione dei profili di rischio
7.5 Strategia antincendio
7.5.1 Reazione al fuoco
7.5.2 Resistenza al fuoco
7.5.3 Compartimentazione
7.5.4 Esodo
7.5.5 Gestione sicurezza antincendio
7.5.6 Controllo dell’incendio
7.5.7 Rivelazione ed allarme
7.5.8 Controllo fumi e calore
7.5.9 Operatività antincendio
7.5.10 Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
8. Progettare una soluzione alternativa con la F.S.E. - applicazione dei metodi M.1, M.2 e M.3
8.1 Considerazioni generali sullo studio della modellazione fluidodinamica
8.2 Studio della soluzione alternativa per il corridoio cieco
8.3 Verifica del corridoio cieco con utilizzo di un modello di campo
8.4 Calcolo di ASET
Conclusioni
Riferimenti normativi principali
Glossario di prevenzione incendi
Bibliografia
Fonti immagini

Fonte: INAIL 2018

Responsabili scientifici
Raffaele Sabatino, Mara Lombardi, Tolomeo Litterio
Autori
Raffaele Sabatino, Daniela Freda, Antonella Pireddu, Stefano Baldassarini, Stefano Manna, Mara Lombardi, Nicolò Sciarretta, Mauro Caciolai, Piergiacomo Cancelliere, Filippo Cosi, Vincenzo Cascioli
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