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Azioni sugli ancoraggi permanenti esercitate dai sistemi di protezione individuale delle cadute

Azioni sugli ancoraggi permanenti esercitate dai sistemi di protezione individuale delle cadute

Azioni sugli ancoraggi permanenti esercitate dai sistemi di protezione individuale delle cadute

ID 22711 | 11.10.2024 / In allegato

La mancanza di una norma europea sui dispositivi di ancoraggio permanenti ha determinato l’attenzione del CEN che avviò un progetto di norma sull’argomento. La delegazione italiana constatò l’assenza di dati, condivisi a livello europeo, riguardanti le azioni esercitate dai sistemi di trattenuta, posizionamento sul lavoro, accesso su corda e salvataggio sulla struttura di ancoraggio.

Per tale motivo gli esperti italiani ravvisarono la necessità di una sperimentazione che potesse fungere da supporto tecnico anche in funzione del possibile sviluppo del progetto di norma. I risultati dei test, eseguiti in Italia, mostrano che la forza frenante massima all’ancoraggio viene sviluppata durante l’utilizzo di un sistema di accesso su corda nella situazione di caduta dinamica. Nel volume, dopo una sintesi dei sistemi di protezione individuale dalle cadute oggi in uso, viene illustrata la sperimentazione condotta con lo scopo di valutare le azioni esercitate dai sistemi stessi sugli ancoraggi permanenti e i relativi risultati.

Quello dei dispositivi di ancoraggio permanenti, a cui vanno fissati i sistemi individuali di protezione contro le cadute dall’alto, è da anni argomento di interesse in ambito CEN ed UNI.

Nel recente passato l’assenza di una norma specifica sui dispositivi permanenti consentiva, in maniera impropria, di utilizzare dispositivi di ancoraggio conformi alla UNI EN 795:2012 “Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute - Dispositivi di ancoraggio” che, pur essendo DPI e quindi temporanei, venivano lasciati sul luogo di lavoro indefinitamente senza essere rimossi.

La pubblicazione della UNI 11578:2015 “Dispositivi di ancoraggio destinati all'installazione permanente - Requisiti e metodi di prova“, frutto dell’attività del Gruppo di Lavoro UNI/CT 042/SC 02/GL 01 "Dispositivi di protezione contro le cadute dall'alto", permise, almeno in Italia, di risolvere in larghissima parte la problematica sopra evidenziata.

La UNI 11578:2015 consentì all’Italia di essere fra i pochi paesi europei dotati di una norma nazionale sugli ancoraggi permanenti. Essa, tradotta in inglese, fu proposta al CEN come possibile strumento per consentire la formulazione di una norma europea sull’argomento.

La mancanza di una norma europea in tale ambito determinò l’attenzione del CEN che avviò i lavori del prEN 17235 (pubblicata EN 17325:2024 / ndr) provvisoriamente denominato “Permanent anchor devices and safety hooks" avendo come base la norma italiana. Il Working Group interessato fu il WG1 "Walkways and safety hooks" del CEN/TC 128/SC 9 "Prefabricated accessories for roofing".

Durante le discussioni sul prEN 17235 (pubblicata EN 17325:2024 / ndr) la delegazione italiana constatò l’assenza di dati, condivisi a livello europeo, riguardanti le azioni esercitate dai sistemi di trattenuta, posizionamento sul lavoro, accesso su corda e salvataggio sulla struttura di ancoraggio.

Per tale motivo gli esperti italiani ravvisarono la necessità di una sperimentazione che potesse fungere da supporto tecnico anche in funzione del possibile sviluppo del prEN 17235 (pubblicata EN 17325:2024 / ndr).

Tale sperimentazione è stata dunque eseguita sul sistema di accesso su corda (prove di discesa regolare con arresto regolare, salita regolare con arresto regolare, discesa con arresto rapido volontario, discesa con arresto rapido involontario e caduta dinamica), sul sistema di salvataggio (prove di salvataggio verso l’alto), sul sistema di posizionamento sul lavoro e sul sistema di trattenuta utilizzando ancoraggi di tipo puntuale indeformabile.

I risultati dei test mostrano che la forza frenante massima all’ancoraggio viene sviluppata durante l’utilizzo di un sistema di accesso su corda nella situazione di caduta dinamica. In questo volume, dopo una sintesi dei sistemi di protezione individuale dalle cadute oggi in uso, viene illustrata la sperimentazione condotta con lo scopo di valutare le azioni esercitate dai sistemi stessi sugli ancoraggi permanenti e i relativi risultati.
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Volume - Collana Quaderni di ricerca
Edizioni: Inail - settembre 2024
Autori: Luca Rossi, Marco Vallesi
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Fonte: INAIL

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