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Salute e Sicurezza nella movimentazione e nel trasporto delle merci

Salute e Sicurezza nella movimentazione e nel trasporto delle merci

Salute e Sicurezza nella movimentazione e nel trasporto delle merci / RV 2008

ID 19190 | 10.03.2023 / In allegato

Nel settore dei trasporti del Veneto nell’anno 2000 erano occupati 43.000 lavoratori assicurati INAIL e si sono verificati 3.010 infortuni sul lavoro indennizzati. Se noi comprendiamo però le ditte classificate nel gruppo Ateco “I” (comprendente trasporti, magazzinaggio, comunicazioni), gli addetti erano 61.000 e gli infortuni indennizzati sono stati 5.565.

Sempre nell’anno 2000 gli infortuni gravi (prognosi superiore a 40 gg. e/o postumi permanenti superiori a 1%, infortuni mortali) sono stati 441 collocandosi al quarto posto dopo le Costruzioni edili (894 infortuni), le Falegnamerie (509 infortuni), le Manifatture di metalli (450 infortuni).

Le tipologie di accadimento più frequenti rispecchiano la caratteristica tipica del comparto che sovrappone il rischio da traffico stradale ai rischi tradizionali in ambiente di lavoro e sono rappresentate da:

- incidente alla guida di mezzi di trasporto terrestri non su rotaia 13%
- caduto dall’alto di mezzi di trasporto 8%
- messo un piede in fallo su mezzi di trasporto 6%
- caduto in piano su superfici di lavoro e transito 4%

Non c’è dubbio quindi che il comparto richiedesse un intervento specifico da parte degli Spisal.

Il materiale presentato in queste Linee Informative per la Prevenzione mette in rilievo alcuni dei principali aspetti del rischio lavorativo in questo specifico settore anche se non ha l’ambizione di essere completamente esaustivo sull’argomento. L’aspetto più interessante è che alla sua stesura hanno partecipato operatori dei servizi pubblici di vigilanza e prevenzione (Spisal e Arpav) insieme ad esperti di aziende private condividendo i singoli specifici argomenti.

Vi si evidenziano alcuni punti fermi per un’ efficace azione di prevenzione da sviluppare nel ciclo lavorativo movimentazione delle merci. Il materiale informativo è prevalentemente rivolto ai temi della sicurezza antinfortunistica ma sono trattati anche i temi dell’igiene del lavoro, come la movimentazione manuale dei carichi o i rischi chimici.

La finalità operativa per gli Spisal è quella di orientare interventi di prevenzione e vigilanza mirati non solo alle aziende del settore trasporti attive nella movimentazione delle merci ma anche in altri settori (come la grande distribuzione) dove la movimentazione di merci rappresenta una fase critica.

Particolarmente importante sarà l’analisi del sistema di gestione aziendale della sicurezza e salute del lavoro, che gli Spisal cercheranno di promuovere nelle aziende più grandi.

Per le aziende il testo vuol essere soprattutto un contributo qualificato all’iniziativa di prevenzione “sul campo” con contenuti e metodi discussi in anticipo con gli organi di vigilanza in modo che le regole siano chiare e condivise da tutti nel comune intento di migliorare la salute e sicurezza di chi lavora.
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Il settore dei trasporti è articolato in più ambiti (trasporto stradale, marittimo, aereo, per condotte, per acque interne) sempre più tra loro interconnesse. Esso presenta oggi vari profili socioeconomici: alcuni comparti (ferroviario, aereo, per condotte) sono caratterizzati da un elevato grado di concentrazione, con un numero limitato di grandi imprese ed un elevato numero di lavoratori dipendenti; il trasporto di merci su strada , invece, è caratterizzato dalla presenza di un gran numero di piccole imprese, anche a carattere familiare, con un’alta percentuale di lavoratori autonomi.

Nel carico e scarico delle merci a livello delle aziende sono attive soprattutto società cooperative. La rete dei trasporti in Italia si avvale di circa 6.500 km di autostrade, 46.000 km di strade statali e regionali, 119.000 km di strade provinciali e circa 20.000 km di ferrovie, che interconnettono tra loro 8.100 comuni, 148 porti, 101 scali aeroportuali, nonché stazioni ferroviarie e centri intermodali.

Nonostante la crescente terziarizzazione dell'economia, gli sviluppi dell'informatica e delle telecomunicazioni ed il conseguente maggior peso assunto dagli aspetti immateriali presenti nella produzione e negli scambi, il settore dei trasporti continua a mantenere e ad accrescere il proprio peso all’interno dei moderni sistemi economici.

Nel corso degli ultimi vent'anni, infatti si è passati da un'economia di stock ad un'economia di flusso.

Tale fenomeno è stato accentuato dalla delocalizzazione delle imprese, in particolare di quelle ad elevata intensità di manodopera che, per ridurre i costi di produzione, hanno spostato rilevanti fasi del processo di produzione lontano dal luogo di assemblaggio finale o di consumo.

L'eliminazione delle frontiere all'interno dell’ Unione Europea e la progressiva informatizzazione del mercato basato sulla produzione essenzialmente su richiesta e l’acquisizione dei beni necessari ad essa solo al momento dell’utilizzo, ovverosia la cosiddetta produzione secondo i sistemi del “work on demand” (lavoro a richiesta) e del “just-in-time” (“giusto in tempo”).

In questo settore gli infortuni lavorativi sono causa di elevati costi umani ed economici per i lavoratori e per le aziende, soprattutto a causa degli incidenti che occorrono nella circolazione stradale degli automezzi.
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