Le norme
Secondo il Regolamento UE 1025 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 sulla normazione europea, per “norma” si intende:
"una specifica tecnica, adottata da un organismo di normazione riconosciuto, per applicazione ripetuta o continua, alla quale non è obbligatorio conformarsi, e che appartenga a una delle seguenti categorie:
- norma internazionale: una norma adottata da un organismo di normazione internazionale;
- norma europea: una norma adottata da un'organizzazione europea di normazione;
- norma armonizzata: una norma europea adottata sulla base di una richiesta della Commissione ai fini dell'applicazione della legislazione dell’Unione sull’armonizzazione;
- norma nazionale: una norma adottata da un organismo di normazione nazionale."
Le norme, quindi, sono documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione ecc.) di un prodotto, processo o servizio, secondo lo stato dell'arte e sono il risultato del lavoro di decine di migliaia di esperti in Italia e nel mondo. In estrema sintesi, sono documenti che specificano cioè “come fare bene le cose” garantendo sicurezza, rispetto per l’ambiente e prestazioni certe.
Chi fa le norme
L’attività di normazione viene svolta a livello nazionale da una struttura multilivello composta da circa 1.100 organi tecnici (commissioni, sottocommissioni, gruppi di lavoro) e da alcune organizzazioni esterne indipendenti (gli Enti Federati), sotto la supervisione e secondo le direttive della Commissione Centrale Tecnica. UNI è presente con rappresentanti di elevata competenza in numerosissimi organi tecnici CEN e ISO, e detiene la segreteria e/o la presidenza di circa 220 di essi in settori di importanza strategica per il Made in Italy, a tutela della posizione di leadership tecnica nazionale. Gli organi tecnici sono composti da oltre 6.000 esperti italiani in UNI e nel mondo, che sono i rappresentanti di coloro i quali utilizzeranno le norme e/o beneficeranno degli effetti: produttori, utilizzatori, professionisti, commercianti, Pubblica Amministrazione e consumatori.
La norma tecnica: caratteristiche
Consensualità: deve essere approvata con il consenso di coloro che hanno partecipato ai lavori;
Democraticità: tutte le parti economico/sociali interessate possono partecipare ai lavori e, soprattutto, chiunque è messo in grado di formulare osservazioni nell'iter che precede l'approvazione finale;
Trasparenza: le tappe fondamentali dell'iter di approvazione di un progetto di norma sono rese pubbliche, tenendo il progetto stesso a disposizione degli interessati;
Volontarietà: le norme sono un riferimento che le parti interessate si impongono spontaneamente.
Perché e per chi
In prima istanza va osservato che l'esistenza stessa delle norme è di per sé un fatto positivo a livello macroeconomico, poiché la loro definizione chiarisce le caratteristiche dei beni richiesti dal mercato - e dunque facilita il lavoro dei produttori e le scelte di acquisto - contribuendo a far scendere i costi dei beni primari e intermedi e quindi favorendo la crescita finanziaria, tecnologica e infrastrutturale. Ciò avviene grazie a:
- la penetrazione nei mercati esteri grazie alla conformità alle norme EN ed ISO;
- l’armonizzazione delle regole e procedure ed eliminazione degli ostacoli tecnici;
- l’utilizzo da parte del WTO come riferimento per l’abolizione delle barriere non tariffarie;
- il “fare sistema” tramite alleanze e cooperazioni;
- l’immediato ed economico processo di "trasferimento tecnologico";
- la costituzione di una solida base all'innovazione e alla ricerca.
Le ricadute puramente economiche del sistema della normazione sui conti dei principali Paesi sono state quantificate da recenti studi con risultati sorprendenti e di grande interesse in un periodo in cui i tassi di crescita sono minimi, se non addirittura negativi. E’ attribuito alla normazione:
- in Francia e in Germania un incremento del PIL dello 0,8%;
- in Canada nel periodo 1981-2004 il 17% della crescita della produttività del lavoro (cioè il 9% dell'aumento del PIL);
- nel Regno Unito nel periodo 1948-2002 il 13% della crescita della produttività del lavoro (cioè un contributo annuo al PIL di circa 2,5 miliardi di sterline);
- usata diffusamente nel settore delle costruzioni in Nuova Zelanda ha generato un aumento del 1% del PIL globale.
Gli effetti della normazione sulle imprese e sull'interazione tra queste, i fornitori e i clienti, ovvero sul contesto commerciale di riferimento, evidenziano con razionale certezza delle relazioni positive tra il coinvolgimento nei lavori di normazione - o anche il semplice uso delle norme - e:
- la strategia di mercato;
- la competitività;
- la riduzione dei costi;
- il rapporto coi fornitori;
- la ricerca e lo sviluppo;
- la tempistica di mercato;
- la tutela dell’ambiente;
- la sicurezza dei prodotti e la responsabilità del produttore.
Diversi studi hanno dimostrato che nel mercato di oggi i consumatori si aspettano un'ampia scelta di servizi e di prodotti a prezzi più contenuti e affidabili per qualità, durata e facilità d'uso… cioè “a norma”. I principali beneficiari diretti delle norme, infatti, sono proprio loro perché le norme definiscono le regole che aiutano a garantire:
- prodotti e servizi più sicuri, sani e coerenti con la protezione dell'ambiente in cui viviamo;
- qualità e affidabilità superiori, in base a criteri di valutazione condivisi;
- migliore compatibilità operativa e di scambio tra i prodotti;
- scelta più ampia, anche in virtù di un'informazione migliore, tra prodotti e servizi;
- accesso semplificato e facilitato a beni e servizi;
- costi contenuti e comunque inferiori a parità di prestazioni.
Abbiamo visto che le norme svolgono un ruolo chiave nella tutela degli interessi delle imprese e dei consumatori, nella protezione dell'ambiente e delle risorse in quanto esprimono il livello più avanzato di interesse generale relativamente ad un prodotto, processo, servizio.
Per tutte queste ragioni, per il fatto che l'interesse pubblico è l'interesse di tutti, la Pubblica Amministrazione e l’attività di normazione hanno un rapporto stretto, a volte inevitabile, ma anche complesso dal quale la sussidiarietà potrebbe fare scaturire il contributo qualificante dell’UNI al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia del Sistema Paese sotto forma di:
- gli stessi benefici diretti delle imprese e dei consumatori (a seconda del ruolo di erogatore o di destinatario di servizi e beni);
- definizione dei requisiti e parametri tecnici a supporto della legislazione;
- tutela delle eccellenze del Made in Italy.