La Metodologia CHEOPE-CLP VR chimico
Dall’entrata in vigore del D. Lgs. 626/94, ormai più di 16 anni fa, l’approccio alla sicurezza e igiene del lavoro basato sulla valutazione del rischio è entrato nella mentalità di tutti gli operatori del settore e, di conseguenza, nel modo di gestire questi aspetti da parte dei Datori di lavoro.
Per sua natura, la valutazione dei rischi è, in generale, un processo dinamico, che si nutre di informazioni di natura anche molto diversa: caratteristiche dei pericoli presi in considerazione, caratteristiche strutturali dei luoghi di lavoro, modalità operative adottare, aspetti organizzativi di carattere generale, situazioni al contorno.
La valutazione del rischio da esposizione ad agenti chimici, a cui è dedicato il Titolo IX capo I del D.Lgs. 81/08, rientra appieno in questa fattispecie, anzi risulta tra i compiti più complessi da affrontare in termini di elementi che necessariamente debbono essere presi in considerazione. L’obiettivo di ogni valutazione dei rischi è quello di consentire al Datore di lavoro di individuare i provvedimenti che sono effettivamente necessari per la salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori.
Come è noto, il rischio per i lavoratori è legato alla presenza di determinate condizioni di pericolo. In particolare, per quanto riguarda gli agenti chimici, l’Art. 222 del D. Lgs. 81/08 adotta le seguenti definizioni:
- pericolo: la proprietà intrinseca di un agente chimico di poter produrre effetti nocivi;
- rischio: la probabilità che si raggiunga il potenziale nocivo nelle condizioni di utilizzazione o esposizione.
Negli approcci strutturati basati su indici numerici si definiscono specifiche funzioni matematiche che associano al pericolo e al rischio valori numerici (in genere crescenti con l’aumentare del livello di pericolo o di rischio). La funzione di pericolo deve essere correlata alle modalità e all’entità della proprietà intrinseca potenzialmente in grado di produrre effetti nocivi sui lavoratori. La funzione di rischio presuppone di definire un modello dell’esposizione dei lavoratori ad un dato pericolo, che consenta di porre in relazione l’entità del danno atteso con la probabilità del suo verificarsi, e questo per ogni condizione operativa all’interno di certe ipotesi al contorno.
Federchimica 2011
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