Stima del Rischio ISO/TR 14121-2 p. 6.3 Metodo grafico - Esempio e scheda
ID 11902 | 26.10.2020 / Documento completo allegato
La norma ISO/TR 14121-2 (Rapporto Tecnico) Sicurezza del macchinario Valutazione del rischio Parte 2: Guida pratica ed esempi di metodi, fornisce una guida pratica per l'esecuzione della valutazione del rischio per il macchinario in conformità alla UNI EN ISO 12100 e descrive diversi metodi e strumenti per ogni fase del processo. Fornisce esempi di differenti misure che possono essere utilizzate per ridurre il rischio ed è destinata ad essere utilizzata per la valutazione del rischio di una estesa varietà di macchinari in termini di complessità e di potenziale di danno.
I suoi utilizzatori previsti sono le persone coinvolte nella progettazione, installazione o modifica del macchinario.
Nel Documento è illustrato uno dei quattro metodi riportati nella ISO/TR 14121-2, il “Metodo grafico” o “Grafico del Rischio” (p. 6.3) con esempio / scheda di valutazione del rischio e processo di riduzione del rischio per una macchina formatrice a mandrino verticale, in cui 'identificazione dei pericoli è limitata alla fase di utilizzo e, in particolare, alla messa a punto e al funzionamento della macchina.
Il grafico del rischio utilizzato in questo esempio è equivalente alla matrice del rischio riportata in seguito.
Nella ISO/TR 14121-2 sono illustrati 4 metodi per la Stima del Rischio:
1. Matrice del rischio (6.2)
2. Grafico del rischio / Metodo grafico (6.3)
3. Punteggio numerico (6.4)
4. Metodo ibrido (6.5)
Si ricorda che la EN ISO 12100 demanda all'uso dei metodi illustrati nella ISO/TR 14121-2 (anche se non armonizzata) per la valutazione dei rischi relativi alle macchine:
"EN ISO 12100
...
Scopo e campo di applicazione ...L’uso pratico di diversi metodi per ogni fase della valutazione del rischio è descritto nell’ISO/TR 14121-2".
Fig. 0 - ISO/TR 14121-2 Metodi di Stima del rischio
_______
Excursus
Metodo grafico / Grafico del rischio
Generalità
Il metodo grafico / grafico del rischio è basato su un albero decisionale.
Ogni nodo del grafico rappresenta un parametro del rischio (gravita, esposizione, probabilità che si verifichi un evento pericoloso, evitabilità) e ogni ramo che si diparte da un nodo rappresenta una classe del parametro (per esempio bassa gravità o alta gravità).
Per ogni situazione pericolosa, dovrebbe essere assegnata una classe ad ogni parametro. Si segue quindi il percorso sul grafico del rischio a partire dal punto iniziale. Ad ogni giunzione, ii percorso precede lungo un certo ramo in conformità alla classe selezionata. Il ramo finale porta al livello o all'indice di rischio associato alla combinazione delle classi (rami) scelte. Il risultato finale è una stima del rischio qualificata con termini quali "alto", "medio", "basso", un numero, per esempio, da 1 a 6, o una lettera, per esempio, da A a F.
I grafici del rischio sono utili per illustrare l'entità della riduzione del rischio associata alla misura di protezione/riduzione del rischio e al parametro di rischio che essa influenza.
I grafici del rischio diventano molto complessi e sovraffollati se ci sono più di due rami per più di un parametro del rischio. Per questa ragione, i metodi ibridi tendono a combinare un grafico del rischio con una matrice per uno dei parametri.
Esempio di uno strumento o di un metodo grafico del rischio
Prima che ii rischio sia stimato usando ii grafico del rischio, si dovrebbero descrivere ii pericolo associate, la situazione pericolosa, l'evento pericoloso e ii possibile danno in conformità al punto 5.4 della ISO 12100:2010 (vedere ii modulo vuoto fornito nel prospetto A.1). Quindi si calcola un indice del rischio usando ii grafico del rischio indicate in figura 1, sulla base dei quattro parametri seguenti, corrispondenti ai quattro elementi di rischio come definiti al punto 5.5.2.1 della ISO 12100:2010, ciascuno avente i suoi limiti particolari:
Gravita del danno: S
S1: lesione lieve (solitamente reversibile; esempi: graffi, lacerazioni, livido, leggera ferita che richiede ii pronto soccorso, ecc.) incapace di eseguire lo stesso compito per non più di due giorni;
S2: lesione grave (generalmente irreversibile, compreso ii decesso; esempi: rottura, amputazione o schiacciamento degli arti, fratture, lesioni gravi che richiedono l'applicazione di punti, gravi traumi muscoloscheletrici (MST), ecc. Incapace di eseguire lo stesso compito per più di due giorni.
Frequenza e/o durata dell'esposizione al pericolo: F
F1: da rara ad abbastanza frequente e/o breve durata di esposizione
Due volte o meno per turno di lavoro o meno di 15 min di esposizione cumulativa per turno di lavoro.
F2: da frequente a continua e/o lunga durata di esposizione
Più di due volte per turno di lavoro o più di 15 min di esposizione cumulativa per turno di lavoro.
Probabilità che si verifichi un evento pericoloso: O
O1: bassa (così improbabile da poter presumere che si possa non fare esperienza del suo verificarsi)
Tecnologia matura, collaudata e riconosciuta nell'applicazione di sicurezza, robustezza.
O2: media (probabile che si verifichi talvolta)
Guasto tecnico osservato negli ultimi due anni. Azione umana impropria da parte di una persona ben formata, consapevole del rischio e con più di sei mesi di esperienza nella stazione di lavoro.
O3: alta (probabile che si verifichi con frequenza)
Guasto tecnico osservato regolarmente (ogni sei mesi o meno). Azione umana impropria da parte di una persona non formata, con meno di sei mesi di esperienza nella stazione di lavoro.
Possibilità di evitare o limitare il danno: A
A1: possibile in alcune condizioni:
se parti si muovono a una velocità minore di 0,25 m/s e ii lavoratore esposto ha familiarità con ii rischio e con l'indicazione di una situazione pericolosa o di un evento imminente; il lavoratore ha inoltre la capacità di accorgersi della situazione pericolosa ed è in grado di reagire in presenza di particolari condizioni (temperatura, rumore, ergonomia, ecc.).
A2: impossibile.
I risultati di questa prima stima del rischio sono inseriti in un modulo; ad ogni situazione pericolosa è assegnato un indice di rischio. In questo esempio, la stima di ciascuna situazione pericolosa è eseguita considerando che:
a) un indice di rischio di 1 o 2 corrisponde al rischio minimo;
b) un indice di rischio di 3 o 4 corrisponde al rischio medio;
c) un indice di rischio di 5 o 6 corrisponde al rischio massimo.
Dopo la considerazione dei possibili mezzi per ridurre il rischio, si procede nuovamente a stimare il rischio per la progettazione finale utilizzando lo stesso grafico del rischio, così come impiegato per la progettazione iniziale.
Nota
Il modulo vuoto riportato nel prospetto A.1 può essere utilizzato per documentare i risultati della prima stima del rischio.
Conclusioni
Il metodo del grafico del rischio può essere utilizzato per stimare un indice di rischio, principalmente per le situazioni pericolose che possono causare danni acuti, (pericoli meccanici, elettrici o, in certa misura, termici). Il grafico del rischio proposto non è molto appropriato per stimare i rischi correlati ad alcuni pericoli per la salute quali il rumore o l'ergonomia. In questi casi i risultati ottenuti dovrebbero essere confrontati con i risultati ottenuti con strumenti specifici dedicati al rumore o ai fattori ergonomici.
È stato ritenuto pratico da parte di alcuni settori adattare leggermente i parametri e i limiti del grafico del rischio; questi cambiamenti potrebbero portare a risultati diversi.
Il grafico del rischio utilizzato in questo esempio è equivalente alla matrice del rischio rappresentata nella figura 2.
...
Esempio
Macchina formatrice a mandrino verticale
A.1 Identificazione dei pericoli
A.1.1 Parte del sistema analizzato
L'identificazione dei pericoli è limitata, in questo esempio, alla fase di utilizzo e, in particolare, alla messa a punto e al funzionamento della macchina.
A.1.2 Attività da svolgere
Durante la messa a punto della macchina, sono da svolgere le seguenti attività:
- sostituzione dell'utensile sul mandrino fermo;
- montaggio e regolazione della guida adatta (per lavorazione diritta o per lavorazione curva);
variazione della velocità del mandrino;
- prove, alimentazione/lavorazione dei pezzi da lavorare per verificare se la profondità di taglio, la regolazione dell'altezza del mandrino, ecc. sono corrette, oppure, se necessario, per regolare nuovamente l'altezza dello strumento o la posizione della guida.
Durante il funzionamento della macchina si esegue il compito seguente: fresatura o formatura del pezzo da lavorare.
...
Nota
Tutte le attività di regolazione sono state considerate come parte della messa a punto della macchina e pertanto il funzionamento si riferisce soltanto al processo di fresatura (alimentazione manuale del pezzo da lavorare e suo mantenimento in posizione durante il processo di lavorazione).
A.1.3 Pericoli e scenari di infortunio pertinenti
Le zone pericolose sono definite come indicato in figura A.2.
A.2 Zone pericolose
Legenda
1 Zona lavoro (zona 1)
2 Telaio della macchina (zona 2)
3 Zona di trasmissione (zona 3)
4 Area circostante la macchina (zona 4)
...
Valutazione del rischio (Identificazione del pericolo)
Prospetto A.1
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...
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