Sicurezza macchinari tessili: orditoi
ID 13491 | Update news 05.06.2024 / Documento di approfondimento allegato
Il 3 maggio 2021, Luana D’Orazio, 22 anni, perdeva la vita in seguito ad un infortunio sul lavoro in una industria tessile della frazione di Oste di Montemurlo (PT), mentre lavorava ad un orditoio.
L’orditoio è il macchinario usato nell’industria tessile necessario per la preparazione dell’ordito. L’operazione di preparazione dell’ordito consiste nel trasferire il filato, contenuto nelle bobine di filatura o nelle rocche, sul subbio da sistemare dietro al telaio pronto per la tessitura.
Fig. 1 - Composizione del tessuto
Lo scopo dell’orditura è di assemblare un determinato numero di fili di ordito (ordimento totale) su di un singolo subbio.
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1. Orditura e tessitura
Lo scopo degli orditoi è di avvolgere gruppi di fili detti portate o sezioni su di un grande cilindro chiamato botte o aspo, una accanto all’altra, fino all’avvolgimento di tutti i fili dell’ordito nella lunghezza e nell’altezza previsti per l’ordimento. Eseguito l’avvolgimento di tutte le portate stabilite, l’ordito viene trasferito sul subbio destinato al telaio.
Cantra: rastrelliera dove vanno disposte le rocche che formeranno i fili di ogni portata.
Pettine di invergatura: elemento che tiene separati i fili pari dai fili dispari per dare a ciascuno di essi la propria posizione da mantenere sempre anche durante la tessitura (in ogni dente passa un filo solo).
Pettine di riduzione: elemento che dà alla portata la giusta altezza, che ripetuta tante volte, va a costituire l’altezza di tutti i fili di ordito. In ogni dente passano più fili.
Botte/Aspo: è costituito da un grande cilindro avente una forma conica (fessurata e non) nella parte iniziale, che impedisce ai fili della prima portata di rovesciarsi con l’aumento dello spessore della portata stessa (metri orditi). Lo stesso procedimento viene ripetuto per ogni portata e l’una si adagia sull’altra.
Subbio di ordito: una volta eseguito l’avvolgimento di tutti i fili di ordito sulla botte questi vengono scaricati contemporaneamente e riversati sul subbio destinato al telaio (operazione di scaricamento della botte).
Fig. 2 - Schema processo orditura
Subbio di avvolgimento: attrezzo a forma di cilindro su cui si avvolge il tessuto prodotto.
Trama: il filo che costituisce la parte trasversale del tessuto.
Pettine: elemento che, sospeso sui i fili di ordito tra i licci e il tessuto in formazione, comprime un filo di trama contro l'altro, ad ogni passaggio della navetta, determinando così la fittezza e il peso del tessuto che si sta formando.
Liccio: parte di un telaio da tessitura che serve al movimento dei fili di ordito.
Navetta: elemento che porta nel suo interno il filo di trama e, spostandosi in continuazione da una parte all’altra del telaio, lo intreccia con i fili di ordito.
Spola: tubetto su cui si avvolge il filato di trama e che si inserisce nella navetta per la tessitura
Fig. 3 - Schema processo tessitura su telaio a navetta
Fig. 4 – Navetta e spola
Il subbio prodotto nel processo di orditura viene collegato al macchinario per la tessitura nel quale viene intrecciato con la trama. Il filato di trama si trova su bobine dette spole inserite in delle navette. I fili del subbio dell’ordito vengono fatti passare attraverso gli occhielli dei licci e fra un dente e l’altro del pettine del telaio. La navetta contenente il filo di trama viene fatta passare avanti ed indietro tra i fili dell’ordito, ad ogni passaggio si alzano e si abbassano alternativamente i licci.
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2. Normativa di riferimento orditoi
Gli orditori rientrano nel campo di applicazione della Direttiva Macchine 2006/42/CE.
UNI EN ISO 11111-1:2016 “Macchinario tessile - Requisiti di sicurezza - Parte 1: Requisiti comuni”
UNI EN ISO 11111-5:2016 “Macchinario tessile - Requisiti di sicurezza - Parte 5: Macchine di preparazione alla tessitura e alla maglieria”
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5. Requisiti specifici di sicurezza UNI EN ISO 11111-5:2016
In accordo alla UNI EN ISO 11111-5:2016, i requisiti specifici di sicurezza per gli orditoi, le insubbiatrici e le insubbiatrici riunitrici sono i seguenti:
a) i punti di trascinamento tra i cilindri della testata di comando devono essere muniti di un riparo (per esempio un riparo mobile interbloccato);
b) i punti di trascinamento tra il subbio e il filo di catena, il subbio e il/i cilindro/i di comando o pressore/i, così come quelli tra la flangia del subbio e il pavimento o le parti fisse della macchina, devono essere provvisti di ripari o di dispositivi di sicurezza, per esempio:
1) un riparo mobile interbloccato come in figura 7a) che scenda fino al livello del pavimento e con un'altezza determinata conformemente al prospetto 1 della UNI EN 13857-2020;
2) solo per insubbiatrici, un dispositivo di protezione optoelettronico (AOPD) (figura 7b) secondo il prospetto 3 della UNI EN ISO 1111-1:2016, disposto in modo che l’AOPD sia attivato in caso di acceso al punto di trascinamento e il subbio sia giunto in posizione di arresto prima che l’operatore possa raggiungere il punto di trascinamento;
Nota l’AOPD può essere completata con una barriera aggiuntiva (per esempio barra sensibile come in figura 5b) che può essere utile per impedire l’attivazione accidentale dell’AOPD.
3) una piattaforma elevatrice interbloccata in associazione ad altri ripari progettati in modo da impedire, insieme, l’accesso a qualsiasi punto di trascinamento, come illustrato nella figura 7c).
c) Gli orditoti, le insubbiatrici e le imbozzimatrici devono essere progettate in modo che quando i ripari e i dispositivi di sicurezza di cui in a) e b) sono inattivi, la macchina deve poter muovere mediante uno dei seguenti mezzi:
1) operando a bassa velocità, in conformità al prospetto A.1 della UNI EN ISO 1111-1:2016, mediante un dispositivo di comando ad azione mantenuta;
Prospetto A.1 della UNI EN ISO 1111-1:2016
2) girando il subbio a mano.
1) Filo d'ordito
2) Riparo mobile interbloccato
3) Cilindri pressori
4) Flangia del subbio
5) Barra sensibile
6) Dispositivo di protezione fotoelettrico
7) Piattaforma elevatrice interbloccata
Fig. 7 - Protezione dei punti di trascinamento
[...] segue in allegato
Fonti
UNI EN ISO 11111-1:2016 “Macchinario tessile - Requisiti di sicurezza - Parte 1: Requisiti comuni”
UNI EN ISO 11111-5:2016 “Macchinario tessile - Requisiti di sicurezza - Parte 5: Macchine di preparazione alla tessitura e alla maglieria”
Certifico Srl - IT | Rev. 0.0 2021
©Copia autorizzata Abbonati
Matrice Revisioni:
Rev. | Data | Oggetto | Autore |
0.0 | 06.05.2021 | -- | Certifico Srl |
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