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UNI ISO 11226 Valutazione delle posture statiche di lavoro

UNI ISO 11226 Valutazione delle posture statiche di lavoro IT

UNI ISO 11226 Valutazione delle posture statiche di lavoro / Versione IT 2022

ID 8812 | Rev. 1.0 del 02.10.2022 / Documento completo allegato (Rev. 1.0 in IT)

Pubblicata come UNI a Giugno 2019 (nella Rev. 1.0 il documento allegato aggiornato versione IT 2022) la norma ISO 11226 tratta delle le posture statiche di lavoro tenendo conto degli angoli assunti dalle varie articolazioni del corpo sia della durata del tempo, Documento completo estratto norma allegato.
 
Lavoratori esposti a rischio posture statiche:

- Lavoratori VDT
- Lavoratori seduti/in piedi
- Lavoratori in catena
- Lavoratori controllo macchinari
- Decoratori/restauratori, ecc
- Lavoratori di ricerca biomedica
- Altri
 
UNI ISO 11226:2019 + Corr. 2006 (Confermata ISO 2018)
Ergonomia - Valutazione delle posture statiche di lavoro
 
La norma internazionale stabilisce raccomandazioni di tipo ergonomico per attività lavorative di diverso genere. La norma fornisce indicazioni a coloro che si occupano della progettazione, o della riprogettazione, del lavoro, dei lavori e dei prodotti basate sui concetti di base dell'ergonomia in generale, e, in particolare, alle posture assunte per motivi di lavoro.
 
La norma specifica i limiti raccomandati per le posture statiche di lavoro senza alcuno sforzo o con il minimo sforzo esterno, tenendo conto degli angoli assunti dalle varie articolazioni del corpo sia della durata del tempo. La norma è stata elaborata per fornire una guida sulla valutazione delle variabili delle diverse attività lavorative, che consentisse di valutare il rischio per la salute della popolazione attiva adulta. Le raccomandazioni forniscono una protezione ragionevole per la maggior parte dei soggetti adulti sani. Le raccomandazioni relative ai rischi e alla protezione della salute sono principalmente basate su studi sperimentali riguardanti il carico muscoloscheletrico, il disagio/dolore e la resistenza/fatica legati alle posture di lavoro statico.
 
Il dolore, l'affaticamento e i disturbi dell'apparato muscolo-scheletrico possono derivare da posture lavorative inadeguate. Dolori muscoloscheletrici e affaticamento possono essi stessi influenzare la postura che può aumentare il rischio di errori e può comportare una riduzione della qualità del lavoro o della produzione, nonché rischi situazioni. 

Un buon design ergonomico è un requisito fondamentale per evitare questi effetti negativi.

Questo standard internazionale contiene un approccio per determinare l'accettabilità delle posture di lavoro statico. Il contenuto dello standard si basa sulle attuali conoscenze ergonomiche ed è soggetto a modifiche in base alle ricerche future.

Allegato Estratto

La UNI ISO 11226 consente di effettuare la valutazione posture statiche di lavoro.

La norma fornisce un approccio per determinare la presenza di un rischio Accettabile / Non raccomandato.

Le posture statiche di lavoro sono definite come le posture mantenute per un tempo superiore a 4 secondi.

Le parti del corpo umano che possono essere interessati dal mantenimento di posture statiche incongrue sono i seguenti:

- il tronco
- la testa
- le spalle e la parte superiore delle braccia
- l’avambraccio e le mani
- a parte inferiore del corpo (gambe e ginocchio).

La norma fornisce ai tecnici che si occupano di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro un approccio a step per determinare se il rischio derivante dal mantenimento di posture statiche durante l’attività lavorativa possa essere considerato Accettabile o meno.

La Procedura

Step 1. L’analisi preliminare

La valutazione viene svolta, per ogni distretto del corpo interessato, conduce alle seguenti situazioni:

  1. Postura accettabile
  2. Postura non raccomandata
  3. Postura che richiede un approfondimento (passaggio allo step 2)

Postura accettabile o non raccomandata

Il rischio potrà essere considerato accettabile, per la maggior parte della popolazione lavorativa adulta, se le caratteristiche posturali oggetto di analisi per ogni distretto del corpo analizzato rientrano tutte nel giudizio di accettabilità. In caso contrario ci troveremo in una situazione di “postura non raccomandata” oppure, in presenza di situazioni “intermedie”, si dovrà svolgere un ulteriore approfondimento prendendo in considerazione la variabile tempo (vedi step 2).

Step 2. L’analisi approfondita (con il fattore tempo)

Se la valutazione preliminare (step 1) non consente di determinare la presenza di un rischio accettabile sulla scorta della sola analisi delle geometrie, occorrerà tenere in considerazione anche il fattore tempo.

Tale discriminante consentirà di ricondurre la valutazione ad un giudizio di Accettabile o Non raccomandato e concludere la valutazione del rischio.

Esempio

- Distretto oggetto di valutazione: tronco
- Tipologia di postura: simmetrica (non è presente nè una rotazione assiale nè una flessione laterale della parte superiore del tronco - torace - rispetto alla parte inferiore)
- Posizione: in piedi
- Inclinazione del tronco: 25°, senza pieno supporto
- Tempo di mantenimento posizione inclinata: 3 minuti

La norma UNI ISO 11226, alla Tabella 1, per una posizione in piedi, richiede di valutare due aspetti, la simmetria e l’inclinazione del tronco 

Prospetto 1 - Postura del tronco

UNI ISO 11226 Valutazione delle posture statiche di lavoro   Prospetto 1

Step 1

La valutazione secondo lo step 1:

1. Simmetria: la postura è da considerarsi simmetrica, in quanto, come già descritto, non c’è alcuna rotazione rispetto ai due assi di riferimento (vedi figura a fianco).
Giudizio: Accettabile.

UNI ISO 11226   00

2. Inclinazione del tronco: l’inclinazione di 25° priva di supporto tronco richiede il passaggio allo step 2.

UNI ISO 11226   01

Step 2

La valutazione secondo lo step 2:

In presenza di un’inclinazione del tronco non supportata, compresa tra 20° e 60°, occorrerà valutare la postura prendendo in considerazione anche il fattore tempo.

Prospetto 2 - Tempo di mantenimento dell'inclinazione del tronco

UNI ISO 11226 Valutazione delle posture statiche di lavoro   Prospetto 2

La norma, per il distretto “tronco”, ritiene accettabile la postura se compresa nel range di tempo tra 4′ (inclinazione 20°) e 1′ (inclinazione 60°), come indicato nella figura seguente:

UNI ISO 11226   03

Figura 4 - Massimo tempo di mantenimento accettabile rispetto all'inclinazione del tronco

Legenda

1 Massimo tempo di mantenimento accettabile (minuti)
2 Non raccomandato
3 Vedere punto 3.4.1, fase 1
4 Accettabile
5 Vedere punto 3.4.1, fase 1
6 Inclinazione del tronco α (gradi rispetto alla postura di riferimento)

Conclusioni

Una inclinazione del tronco di 30°, in condizioni non supportate, il tempo massimo raccomandato, ovvero quello oltre cui la postura è da ritenersi non raccomandata, è pari a circa 3,5 minuti.

Il tempo di mantenimento effettivo dai dati iniziali è 3 minuti è inferiore a 3,5 minuti valutati.

Giudizio: Accettabile il rischio derivante da tale postura statica.

Excursus

2.12 postura statica di lavoro: Una postura di lavoro mantenuta più a lungo di 4 s; ciò vale pervariazioni lievi o inesistenti rispetto a un livello fisso di forza esercitata dai muscoli e da altre strutture corporee.

2.13 postura di lavoro: Posizione dei segmenti del corpo e delle articolazioni durante l'esecuzione di un compito di lavoro.

3 RACCOMANDAZIONI

Introduzione

I compiti e le operazioni di lavoro dovrebbero fornire una VARIAZIONE fisica e mentale sufficiente. Ciò significa un lavoro completo, con una VARIAZIONE sufficiente dei compiti (per esempio, un numero adeguato di compiti organizzativi, un'adeguata miscela di cicli di compiti brevi, medi e lunghi e una distribuzione equilibrata di compiti facili e difficili), sufficiente autonomia, opportunità di contatto, informazione e apprendimento. Inoltre, dovrebbe essere presa in considerazione l'intera gamma di lavoratori eventualmente coinvolti nei compiti e nelle operazioni, in particolare le loro dimensioni corporee.

Per quanto riguarda le posture di lavoro, il lavoro dovrebbe offrire sufficienti variazioni tra le posture assisa, eretta e in movimento. Dovrebbero essere evitate, dove possibile, le posture inadeguate, come quelle inginocchiata e accovacciata.

Si sottolinea che le misure volte a indurre variazioni di postura non dovrebbero portare a un lavoro ripetitivo monotono (per maggiori informazioni, vedere [4] nella bibliografia).

3.2 Procedura di valutazione

L'approccio descritto di seguito può essere utilizzato per determinare l'accettabilità delle posture statiche di lavoro. La procedura di valutazione considera i vari segmenti corporei e le articolazioni in modo indipendente in una o due fasi. La prima fase considera solo gli angoli del corpo (le raccomandazioni si basano principalmente sui rischi di sovraccarico delle strutture corporee passive, come i legamenti, le cartilagini e i dischi intervertebrali). Una valutazione può portare al risultato "accettabile", "passare alla fase 2" o "non raccomandato".

Un risultato di valutazione "accettabile" significa che una postura di lavoro è accettabile solo se sono presenti anche le VARIAZIONI della postura (vedere punto 3.1). In ogni eventualità, si dovrebbe fare ogni sforzo per ottenere una postura di lavoro più vicina alla postura neutra, se le cose non stanno già così.

Nota 1
Il concetto di "postura di riferimento" è utilizzato per la determinazione delle posture di lavoro (vedere punto 3.3).

Un risultato della valutazione "passare alla fase 2" significa che è necessario considerare anche la durata della postura di lavoro (le raccomandazioni sono basate su dati di resistenza).

Le posizioni estreme delle articolazioni dovrebbero essere valutate come "non raccomandato".

Nota 2
Sono menzionate solo le posizioni estreme delle articolazioni più comuni nella pratica.

3.3 Determinazione delle posture di lavoro

Esistono diversi modi per determinare le posture di lavoro, per esempio osservazione, fotografia/video, sistemi di misurazione tridimensionale optoelettronici o ad ultrasuoni, dispositivi di misurazione montati sul corpo come inclinometri e goniometri. Il metodo appropriato dipende, tra l'altro, dall'accuratezza della determinazione richiesta dalla valutazione. Nella maggior parte dei casi, l'osservazione diretta (senza sistemi/dispositivi di misurazione) è sufficiente. Tuttavia, per una determinazione più precisa delle posture di lavoro, possono essere necessari sistemi/dispositivi di misurazione (per una panoramica e descrizioni dettagliate, vedere [5] nella bibliografia). L'appendice informativa A descrive la procedura per la determinazione di particolari parametri di postura che compaiono nei punti da 3.4 a 3.7, cioè l'inclinazione del tronco, l'inclinazione della testa, la flessione/estensione del collo, l'elevazione della parte superiore del braccio e le posizioni estreme delle articolazioni.

3.4 Postura del tronco

3.4.1 Fase 1

La postura del tronco dovrebbe essere valutata considerando gli elementi 1, 2 e 3 nel prospetto 1. L'elemento 3 fa riferimento soltanto alla posizione assisa.

3.4.2 Fase 2

Il tempo di mantenimento per l'inclinazione del tronco è valutato utilizzando il prospetto 2.

Si raccomanda di prevedere un tempo di recupero adeguato dopo il tempo di mantenimento per una determinata inclinazione del tronco. L'appendice informativa B fornisce raccomandazioni per la valutazione dei regimi di tempo di mantenimento/tempo di recupero sulla base dei dati di resistenza.

Prospetto 1 - Postura del tronco

UNI ISO 11226 Valutazione delle posture statiche di lavoro   Prospetto 1

UNI ISO 11226   00

Figura 1 - Postura del tronco (rotazione assiale/flessione laterale del torace rispetto al bacino)

Legenda
1 Rotazione assiale
2 Flessione laterale

UNI ISO 11226   01

Figura 2 - Inclinazione del tronco

UNI ISO 11226   04

Figura 3 - Postura lombare convessa della colonna vertebrale

Legenda
1 Postura lombare convessa della colonna vertebrale

Prospetto 2 - Tempo di mantenimento dell'inclinazione del tronco

UNI ISO 11226 Valutazione delle posture statiche di lavoro   Prospetto 2

UNI ISO 11226 Valutazione delle posture statiche di lavoro   Figura 4

Figura 4 - Massimo tempo di mantenimento accettabile rispetto all'inclinazione del tronco

Legenda
1 Massimo tempo di mantenimento accettabile (minuti)
2 Non raccomandato
3 Vedere punto 3.4.1, fase 1
4 Accettabile
5 Vedere punto 3.4.1, fase 1
6 Inclinazione del tronco α (gradi rispetto alla postura di riferimento)

Prospetto 3 - Postura della testa

UNI ISO 11226 Valutazione delle posture statiche di lavoro   Prospetto 3

UNI ISO 11226   05

Figura 5 - Postura del collo (rotazione assiale/flessione laterale della testa rispetto al torace)

Legenda
1 Rotazione assiale
2 Flessione laterale

...
UNI ISO 11226   06

Figura 6 - Inclinazione della testa

Nota
Le linee rette non sono linee di vista, ma linee che attraversano i punti utilizzati per la misurazione.
...

3.6 Postura dell'estremità superiore

3.6.1 Postura della spalla e della parte superiore del braccio

3.6.1.1 Fase 1
La postura della spalla e della parte superiore del braccio dovrebbe essere valutata considerando i punti 1, 2 e 3 del prospetto 5 per entrambi i lati del corpo.

3.6.1.2 Fase 2
Il tempo di mantenimento per l'elevazione della parte superiore del braccio è valutato utilizzando il prospetto 6.

Si raccomanda di fornire un tempo di recupero adeguato dopo il tempo di mantenimento per un certo sollevamento della parte superiore del braccio. L'appendice informativa B fornisce raccomandazioni per la valutazione dei regimi di tempo di mantenimento/tempo di recupero sulla base dei dati di resistenza.

3.6.2 Postura dell'avambraccio e della mano

La postura dell'avambraccio e della mano dovrebbe essere valutata considerando i punti 1, 2 e 3 del prospetto 7 per entrambi i lati del corpo.

3.7 Postura dell'estremità inferiore

La postura dell'estremità inferiore dovrebbe essere valutata considerando gli elementi 1, 2, 3 e 4 del prospetto 8 per entrambi i lati del corpo. L'elemento 3 si riferisce solo alla posizione eretta (tranne quando si utilizza un supporto per i glutei). L'elemento 4 fa riferimento soltanto alla posizione assisa. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata a

- una distribuzione uniforme del peso corporeo su entrambi i piedi quando si sta in piedi o quando si utilizza un supporto per i glutei;
- un adeguato sostegno del corpo mediante un sedile stabile, un poggiapiedi o un supporto per i glutei, a seconda dei casi; e
- una posizione favorevole del ginocchio e della caviglia quando si aziona un pedale in postura seduta.

Per l'angolazione dell'anca nella figura 12, fare riferimento al punto 3.1.

Prospetto 5 - Postura della spalla e della parte superiore del braccio

UNI ISO 11226 Valutazione delle posture statiche di lavoro   Prospetto 5

UNI ISO 11226   07

Figura 8 - Postura della spalla e della parte superiore del braccio

Legenda
1 Spalla sollevata
2 Retroflessione della parte superiore del braccio
3 Rotazione esterna della parte superiore del braccio
4 Adduzione della parte superiore del braccio

UNI ISO 11226   08

Figure 9 - Elevazione della parte superiore del braccio

Prospetto 6 - Tempo di mantenimento per l'elevazione della parte superiore del braccio

UNI ISO 11226 Valutazione delle posture statiche di lavoro   Prospetto 6

UNI ISO 11226   09

Figura 10 - Massimo tempo di mantenimento accettabile rispetto all'elevazione della parte superiore del braccio

Legenda

1 Massimo tempo di mantenimento accettabile (minuti)
2 Non raccomandato
3 Vedere punto 3.6.1.1, fase 1
4 Accettabile
5 Vedere punto 3.6.1.1, fase 1

6. Elevazione della parte superiore del braccio γ (gradi rispetto alla postura di riferimento)
...

segue in allegato

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