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Manager HSE: in arrivo la norma UNI

Manager HSE

Manager HSE: in arrivo la norma UNI (professioni non regolamentate)

Il comitato UNI/CT 42 ha posto all’Inchiesta Pubblica Finale la prUNI1602096 “Attività Professionali non Regolamentate – Manager HSE (Health, Safety and Environment) - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza” 

Considerando la rilevanza sociale, economica e normativa, sia in Italia che in Europa, delle tematiche relative alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e all’ambiente, risulta necessario riconoscere un livello professionale manageriale che abbia tra i suoi requisiti una conoscenza avanzata e la capacità di gestione integrata degli ambiti HSE. Tale conoscenza riguarda gli aspetti legali, normativi e tecnici e le competenze gestionali, relazionali, di leadership e di coordinamento al fine di contribuire alla definizione e all’aggiornamento delle politiche aziendali in materia di ambiente, salute e sicurezza, di supportare l’organizzazione nell'attuazione di tali politiche e di essere l’interlocutore di riferimento e un punto di integrazione in materia di HSE sia per gli enti e le funzioni aziendali, sia per gli stakeholder interni ed esterni all’organizzazione.

Il GL 68 “Figura professionale in ambito HSE” della Commissione Sicurezza invia all’inchiesta preliminare il progetto UNI1602096 “Attività professionali non regolamentate - Figure professionali in ambito HSE (Health, Safety, Environment) - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”.
La figura professionale in ambito HSE qui proposta, non modifica in alcun modo quanto specificato dalla legge (Dlgs. 81/08 e “Accordo Stato-Regioni del 26/01/2006”) in termini di ruolo, competenze e relativa formazione prevista per le figure del Responsabile e dell’Addetto del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP e ASPP).

Il profilo professionale (conforme al Quadro europeo EQF) ha le competenze, conoscenze, abilità ed esperienze che gli consentono di gestire in modo integrato i diversi ambiti HSE all’interno di una data organizzazione in termini di progettazione, implementazione, promozione, coordinamento, controllo e supporto tecnico dei processi legati alla salute, sicurezza e ambiente, con l’obiettivo di concorrere all’efficienza complessiva dell’organizzazione.

A partire da un profilo professionale delineato in termini di ruolo, compiti ed esperienza lavorativa, considerando l’eterogeneità e la complessità dell’organizzazione e i diversi settori d’impiego dei profili in oggetto, l’attività normativa si pone l’obiettivo di identificare conoscenze, abilità e competenze dei diversi livelli professionali di base appartenenti all’ambito HSE: HSE Manager Esperto e HSE Manager, Tecnico Esperto HSE e Tecnico HSE.

Le ricadute applicative nel contesto nazionale (ed europeo) sono tali da rappresentare un elemento importante di spinta al miglioramento continuo nelle aree della prevenzione e tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e della protezione dell’ambiente.

La competenza del progetto, in questi giorni nella fase di inchiesta pubblica preliminare, è del Gruppo di lavoro 68 “Figura professionale in ambito HSE”.

Codice progetto proposto: UNI1602096

Titolo: Attività professionali non regolamentate - Figure professionali in ambito HSE (Health, Safety, Environment) - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza

Sommario:
 La figura professionale in ambito HSE, qui proposta, non modifica in alcun modo quanto specificato dalla legge (Dlgs. 81/08 e “Accordo Stato-Regioni del 26/01/2006”) in termini di ruolo, competenze e relativa formazione prevista per le figure del Responsabile e dell’Addetto del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP e ASPP). La figura professionale in ambito HSE ha le competenze, conoscenze, abilità ed esperienze che gli consentono di gestire in modo integrato i diversi ambiti HSE all’interno di una data organizzazione in termini di progettazione, implementazione, promozione, coordinamento, controllo e supporto tecnico dei processi legati alla salute, sicurezza e ambiente, con l’obiettivo di concorrere all’efficienza complessiva dell’organizzazione. Tale figura può essere caratterizzata da un eterogeneo bagaglio di esperienza e da diversi ruoli e gradi di operatività in relazione al contesto in cui opera (ad esempio in organizzazioni con diverso livello di complessità organizzativa e/o tecnica) e quindi svolgere attività con una prevalenza manageriale o tecnica. A partire da un profilo professionale delineato in termini di ruolo, compiti ed esperienza lavorativa, considerando l’eterogeneità e la complessità dell’organizzazione e i diversi settori d’impiego dei profili in oggetto, l’attività normativa si pone l’obiettivo di identificare conoscenze, abilità e competenze dei diversi livelli professionali di base appartenenti all’ambito HSE: - HSE Manager Esperto e HSE Manager; - Tecnico Esperto HSE e Tecnico HSE. La norma e la condivisione del codice deontologico definiscono uno standard di riferimento teorico\tecnico\comportamentale al fine di supportare il riconoscimento professionale e la mobilità delle persone garantendo il loro livello di qualità e di professionalità a favore non solo dei professionisti ma delle Aziende e del Mercato in senso più generale. Le ricadute applicative nel contesto nazionale (ed europeo) sono tali da rappresentare un elemento importante di spinta al miglioramento continuo nelle aree della prevenzione e tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e della protezione dell’ambiente. 

Giustificazioni:
 L’attività normativa si ritiene un importante valore aggiunto per: - Definire e qualificare l’attività in oggetto al fine di poter garantire uno standard di competenza e professionalità al mercato; - Aumentare il livello di qualificazione dei singoli professionisti agevolandone la mobilità sul mercato attraverso l’immediato riconoscimento delle competenze; - Fornire un utile strumento al legislatore, in un’ottica di complementarità tra norme cogenti e volontarie.

Benefici attesi:
 Considerando la rilevanza sociale, economica e normativa, sia in Italia che in Europa, delle tematiche relative alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e all’ambiente, risulta necessario riconoscere un livello professionale manageriale che abbia tra i suoi requisiti: - conoscenza avanzata e capacità di gestione integrata degli ambiti HSE riferita ad aspetti legali, normativi e tecnici; - competenze gestionali, relazionali, di leadership e di coordinamento; al fine di contribuire alla definizione e all’aggiornamento delle politiche aziendali in materia di ambiente, salute e sicurezza, di supportare l’organizzazione nell'attuazione di tali politiche e di essere l’interlocutore di riferimento e un punto di integrazione in materia di HSE sia per gli enti e le funzioni aziendali, sia per gli stakeholder interni ed esterni all’organizzazione. Risulta altrettanto necessario riconoscere un livello professionale tecnico che abbia tra i suoi requisiti: - conoscenza tecnica avanzata e valutazione integrata degli ambiti HSE riferita ai diversi processi\attività e prodotti; - competenze relazionali, di negoziazione e comunicazione; al fine di supportare la linea operativa nella corretta attuazione tecnica dei requisiti aziendali e dei riferimenti di legge in materia di ambiente, salute e sicurezza in tutti i processi e le attività e di essere il riferimento di consultazione tecnica per tutti gli enti e funzioni aziendali. Definito e qualificato il profilo professionale in conformità al Quadro Europeo (EQF), sia la categoria professionale sia il mercato trarrebbero immediato vantaggio nel poter riferire a uno standard di competenze, conoscenze, abilità, autonomia dei profili, in grado di rendere i lavoratori e i professionisti qualificati in modo univoco e condiviso. Inoltre, requisiti standard di riferimento consentirebbero di definire la tipologia e il livello qualitativo della domanda formativa, consentendo un aggiornamento professionale continuo a garanzia ulteriore di professionalità nell’ambito di competenza.

Organo tecnico di riferimento:
 Figura professionale in ambito HSE

Data di inizio inchiesta preliminare: 
23/08/2016

Data di fine inchiesta preliminare:
 06/09/2016

Con l’approvazione della legge 4 del 14 gennaio 2013 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” l’attività di normazione UNI ha assunto ulteriore rilevanza. Infatti la legge dà piena applicazione al principio di sinergia tra legislazione e normazione tecnica. In particolare l’articolo 6 “Autoregolamentazione volontaria”, pur non rendendo obbligatorio il rispetto delle norme UNI, definisce quei principi e criteri generali che disciplinano l’esercizio autoregolamentato dell’attività professionale che la norma tecnica di fatto garantisce. Così la conformità alle norme UNI e la partecipazione ai lavori degli organi tecnici (di cui all’articolo 9 “Certificazione di conformità a norme tecniche UNI”) diventano un fattore determinante.

Fonte: UNI

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