Normazione

KAN: norme e standard nelle sentenze

Per i giudici norme e standard hanno carattere fortemente “informativo

Una perizia giuridica commissionata dalla KAN e pubblicata nel dicembre del 20161analizza quali parti di norme e di documenti simili a norme vengono prese a riferimento nelle sentenze giudiziarie e perché. Ne è emerso, tra le altre cose, che i termini “normativo” e “informativo”, chiaramente definiti nelle regole e strutture del mondo della normazione2, in giurisprudenza hanno un significato leggermente diverso.

La perizia ha analizzato 68 sentenze in lingua tedesca ritenute significative per il lavoro della KAN e nelle quali norme o documenti simili a norme rivestivano un ruolo fondamentale. L’obiettivo non era quello di analizzarne la rilevanza giuridica in generale, bensì di esaminare per ciascuna sentenza, 

  • se fossero stati presi a riferimento solo i contenuti di carattere normativo o anche quelli informativi 3;
  • se per i tribunali fossero stati rilevanti i gruppi coinvolti nel processo di elaborazione delle norme; 
  • per quale motivo un documento fosse stato ritenuto idoneo a soddisfare le disposizioni di legge di riferimento. Nella maggior parte delle sentenze non viene discusso il significato delle norme prese a riferimento.

Spesso è indicato solamente il numero della norma, ma non compaiono citazioni. Talvolta la norma di riferimento non viene neanche concretamente nominata. 

In alcune delle sentenze prese in esame si fa occasionalmente riferimento a contenuti informativi – senza però che abbia luogo una discussione consapevole circa il significato del termine “informativo”. Nelle norme o nei documenti simili a norme i requisiti che vanno obbligatoriamente soddisfatti onde raggiungere le finalità del documento devono essere interamente contenuti nelle parti normative dei testi. Nello stesso tempo possono avere una grande rilevanza anche le parti informative come gli allegati o le premesse nazionali, poiché fanno presente, ad esempio, in che misura un documento dia luogo alla presunzione di conformità nel contesto di una determinata disposizione di legge o quale sia il nesso esistente tra il documento e le prescrizioni statali in materia di prevenzione. 

Ai tribunali preme invece soprattutto avvalorare i risultati dedotti dalla legge servendosi di affermazioni contenute nelle norme o in documenti simili a norme – siano esse di carattere normativo o informativo. In definitiva si può dire che dal punto di vista dei tribunali tutte le parti di una norma sono “informative” – diversamente dalle affermazioni contenute nelle leggi 4, che hanno carattere “giuridico-normativo” e sono le sole a far fede. 

Più spesso viene tematizzato il ruolo dei gruppi coinvolti nella normazione – tuttavia mai come motivazione primaria, ma piuttosto a conferma di risultati a cui già si è giunti. Nel 1991, ad esempio, il Tribunale amministrativo supremo (Oberverwaltungsgericht) di Lüneburg ha lodato la composizione equilibrata e di vasta competenza tecnica del comitato di lavoro responsabile e menzionato addirittura nello specifico i gruppi d’interesse rappresentati. Nel 1987, il Tribunale amministrativo federale (Bundesverwaltungsgericht) ha invece fatto notare che dei comitati di normazione “fanno parte anche rappresentanti di determinati settori e imprese che si fanno portavoce dei loro interessi. In caso di controversia gli esiti delle loro consultazioni non devono pertanto essere considerati acriticamente come ‘know-how condensato’ o come meri risultati di ricerca”.

Nelle sentenze abbondano le affermazioni relative all’idoneità delle norme prese a riferimento. Anche in questo caso siano fatti due esempi: nella sentenza del 1987, il Bundesverwaltungsgericht ha fatto notare anche che “i comitati di normazione del DIN hanno una composizione tale da disporre delle competenze necessarie per espletare il loro compito”. Nel 2008, la Corte d’appello (Oberlandesgericht) di Colonia sosteneva che le ‘disposizioni’ dell’’associazione di categoria’ DVGW5 “godono di un’alta considerazione e rappresentano (come le norme DIN) una documentazione scritta delle regole comunemente riconosciute nel settore della tecnica di costruzione fino a quando non venga riscontrato il contrario da parte degli esperti”. 

Le argomentazioni addotte a favore dell’idoneità delle norme prese a riferimento non seguono criteri sistematici. Servono ad avvalorare il risultato già raggiunto in altro modo e di conseguenza a giustificare ulteriormente la sentenza. 

Rafforzare la comprensione reciproca

Nel complesso è emerso che la giurisprudenza non sempre comprende i principi di impostazione previsti dalle regole di normazione in merito a composizione e lavoro dei comitati o alle parti costitutive delle norme. Ai fini di una maggiore facilità di applicazione e chiarezza giuridica sarebbe decisamente auspicabile che gli addetti all’elaborazione di norme e i giuristi divenissero più consapevoli delle interpretazioni diverse che hanno rispettivamente dei termini “informativo” e “normativo”.

Prof. Dr. Thomas Wilrich
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Corrado Mattiuzzo 
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1 Progetto a cura dell’Avv. Prof. Dr. Thomas Wilrich; versione integrale della perizia: www.kan.de/fileadmin/Redaktion/Dokumente/KAN-Studie/de/2016_KAN-Studie_Recht
sprechung.pdf
2 In particolare la norma DIN 820-2 “Attività di normazione – Parte 2: Impostazione di documenti”; Ordinamento CEN-CENELEC – Parte 3:2011 (direttive ISO/IEC – Parte 2:2011, in versione modificata)
3 Tra i testi informativi figurano ad esempio premessa, introduzione, osservazioni, note a piè di pagina, allegati informativi, riferimenti bibliografici.
4 In caso di controversie giuridiche relative all’esecuzione di un contratto che richiede la conformità normativa, potrebbero tuttavia essere rilevanti solo i passaggi di carattere normativo.
5 Deutscher Verein des Gas- und Wasserfaches (Associazione tedesca per il gas e l‘acqua)

Fonte: KAN

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