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Rapporto tossicodipendenze 2021

Rapporto Tossicodipendenze 2021

Rapporto tossicodipendenze 2021 / Analisi dei dati del Sistema Informativo Nazionale delle Dipendenze 2021

ID 18033 | 09.11.2022 / Rapporto e tabelle allegate

Il presente Rapporto rappresenta la prima analisi a livello nazionale dei dati rilevati attraverso il Sistema Informativo Nazionale per le Dipendenze (SIND).

La rilevazione – istituita dal decreto del Ministro della salute dell’11 giugno 2010 - costituisce a livello nazionale la più ricca fonte di informazioni inerenti gli interventi sanitari e socio-sanitari erogati da operatori afferenti al SSN, nell’ambito dell’assistenza rivolta a persone dipendenti da sostanze stupefacenti o psicotrope.

Tale sistema costituisce la fonte informativa a livello nazionale e regionale utile: al monitoraggio dell’attività dei servizi, con analisi del volume di prestazioni e valutazioni epidemiologiche sulle caratteristiche dell’utenza e sui pattern di trattamento; al supporto alle attività gestionali dei Servizi, per valutare il grado di efficienza e di utilizzo delle risorse; alla costruzione di indicatori di struttura, processo ed esito sia a livello regionale che nazionale; alla redazione della Relazione al Parlamento ai sensi dell’art. 131 del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 e degli altri rapporti epidemiologici esclusivamente composti da dati aggregati derivanti dagli obblighi informativi nei confronti dell’Osservatorio Europeo, delle Nazioni Unite – Annual Report Questionnaire; all’adeguamento della raccolta di informazioni rispetto alle linee guida dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e Tossicodipendenze.

La realizzazione del rapporto ha lo scopo di offrire un prezioso strumento conoscitivo per i diversi soggetti istituzionali responsabili della definizione ed attuazione delle politiche sanitarie del settore dipendenze, per gli operatori e per i cittadini utenti del Servizio Sanitario Nazionale.

Il rapporto vuole, inoltre, rappresentare la restituzione ufficiale dei risultati del Sistema Informativo Nazionale Dipendenze che, istituito nel 2012, oggi in grado di produrre dati di buona qualità utilizzabili per le finalità di programmazione, valutazione e ricerca.

L’intento è che esso sia il primo di una serie di rapporti annuali sulla dipendenza che potrà arricchirsi di ulteriori e specifiche analisi dei dati rilevati.

I dati che vengono presentati nel Rapporto sono riferiti all’anno 2021 e rappresentano una fotografia dei servizi, delle caratteristiche degli utenti e delle attività dei servizi di dipendenze nonché delle risorse di personale.
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SINTESI DEI RISULTATI PRINCIPALI

I servizi

Nel 2021 sono operanti in Italia 574 Servizi pubblici per le Dipendenze (Ser.D); per rendere il servizio più accessibile a tutta la popolazione, in diverse regioni i servizi sono articolati su più sedi di erogazione delle prestazioni.

L’attività principale dei Ser.D riguarda la cura, la prevenzione e la riabilitazione delle persone che hanno problemi di dipendenza. Altra utenza accede ai servizi per controlli amministrativi previsti dalla legge e non necessariamente per scopi di cura: ad esempio le persone che chiedono un’attestazione di assenza di uso di sostanze a scopo di adozioni.

Il personale dei servizi

La dotazione complessiva del personale dipendente all’interno dei Ser.D risulta, al 31/12/2020, pari a 6.140 unità. Tra le figure professionali gli infermieri rappresentano il 31,3% del totale (6.554 unità), seguiti dai medici (21,5%), dagli psicologi (14,1%), dagli assistenti sociali (13,0%), dagli educatori professionali pari (10,0%) e dagli OTA/OSS con l’1,6%.

A livello nazionale, il rapporto tra infermieri e medici risulta pari a 1,5 come il rapporto tra medici e psicologi.

L’attività dei servizi e le caratteristiche dell’utenza

DOMANDA DI TRATTAMENTO - CARATTERISTICHE SOCIO-DEMOGRAFICHE

Nel 2021 i servizi in Italia hanno assistito complessivamente 123.871 soggetti dipendenti da sostanze (su un totale di 203.920 contatti) di cui 15.653 sono nuovi utenti (12,6%) e 108.218 sono soggetti già in carico o rientrati dagli anni precedenti. Circa l’86% dei pazienti totali sono di genere maschile (con un rapporto di 1 femmina ogni 6 maschi), anche nei nuovi e nei vecchi utenti distintamente.

I pazienti in trattamento sono prevalentemente di nazionalità italiana (91,0%), soprattutto le femmine (94,5%). La maggior parte degli stranieri proviene dal continente africano (3,6%) e da altri paesi europei (2,7%).

Per gli utenti totali le classi di età più frequenti sono quelle comprese tra i 35 e i 54 anni (classe modale 45-49 anni). Nei nuovi utenti le età più rappresentate sono quelle tra i 20 e i 39 anni (classe modale 30-34 anni). Anche l’analisi dell’età media conferma che i nuovi utenti risultano più giovani con un’età media di 33,9 anni rispetto ai 42,9 degli utenti già in carico o rientrati.

Relativamente allo stato civile non si riscontrano differenze significative tra le due tipologie di utenza: i nuovi utenti presentano valori più bassi nella percentuale di celibi/nubili (54,6% vs 57,6%) e nella percentuale di coniugati (11,2% vs 13,7%).

In riferimento alla condizione abitativa (con chi vivono) la maggior parte degli utenti maschi vive con la famiglia di origine (27,1%) mentre le femmine abitano soprattutto con il proprio partner e i figli (26,3%). La quota di coloro che vivono da soli è relativamente bassa (circa 10%). Coloro che hanno figli vivono con loro in circa il 46,4% dei casi. Per quanto riguarda il luogo dove l’utente vive, il 58,9% ha una fissa dimora, sia nei nuovi che negli utenti già in carico (32,5% dato non noto o non rilevato nel totale utenti)

Il 71,9% degli utenti presenta un livello di istruzione secondario. I vecchi utenti hanno meno frequentemente livelli di istruzione elevati rispetto ai nuovi utenti; parallelamente i vecchi utenti possiedono relativamente di più titoli di studio elementare e secondario.

Il 34,0% delle persone già in carico e il 28,3% dei nuovi utenti dichiara di avere una occupazione stabile e, rispettivamente, il 9,3% e il 7,7% una occupazione saltuaria. Le persone disoccupate sono il 29,5% negli utenti già in carico e il 26,1% nei nuovi utenti.
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segue in allegato

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