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UNI/PdR 107:2021 “Ambiente Protetto - Linee guida per la prevenzione dei danni all’ambiente

UNI PDR 107 2021

UNI/PdR 107:2021 “Ambiente Protetto - Linee guida per la prevenzione dei danni all’ambiente 

UNI, 03 Giugno 2021

UNI e Pool Ambiente hanno sviluppato e pubblicato la Prassi di riferimento UNI/PdR 107:2021 “Ambiente Protetto - Linee guida per la prevenzione dei danni all’ambiente - Criteri tecnici per un’efficace gestione dei rischi ambientali”.

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L’impegno per la tutela dell’ambiente è sempre più presente sia nelle politiche aziendali sia nei criteri d’acquisto dei consumatori. La misurazione delle performance ambientali è alla base dei criteri ESG (“Environmental, Social and Governance”, n.d.r.) con cui si misura l’affidabilità e la capacità di generare profitto di un’impresa.

Ma quali interventi sono da considerarsi prioritari, quali sono le radici di una solida politica ambientale?

Se immaginiamo la politica ambientale di un’impresa come un albero, le radici sono costituite da quelle attività senza le quali l’intera solidità dell’albero vacilla. Si tratta di azioni che se omesse possono avere conseguenze disastrose sulle risorse naturali: gli eventi di danno all’ambiente.

Il tronco è costituito dalla riparazione dei danni all’ambiente. In caso di evento di danno l’impresa deve essere in grado di limitarne le conseguenze e ottemperare ai propri obblighi di bonifica e ripristino delle risorse naturali danneggiate.

La chioma dell’albero è invece costituita da tutti quegli interventi che permettono la misurazione e il miglioramento delle performance ambientali.

Con quest’ottica UNIe Pool Ambiente hanno sviluppato e pubblicato la Prassi di riferimento UNI/PdR 107:2021 “Ambiente Protetto - Linee guida per la prevenzione dei danni all’ambiente - Criteri tecnici per un’efficace gestione dei rischi ambientali” per fornire alle imprese di qualunque settore e dimensione uno strumento pratico per rendere più efficace la propria politica di tutela dell’ambiente e in particolare la prevenzione di eventuali danni a terreno, acqua, aria, specie e habitat naturali.

Gli scenari di danno all’ambiente considerati dalla Prassi di riferimento sono molteplici: si va dagli effetti diretti e indiretti causati dagli incendi (fumi, ricadute al suolo di sostanze chimiche) alle perdite da serbati e vasche (sia interrate che fuori terra). E poi ancora: perdite da condutture, sversamenti da aree di processo, di deposito, di movimentazione o di carico e scarico di prodotti o di rifiuti, emissioni fuori norma, perdite da depuratori...

La UNI/PdR 107:2021 ha quindi l’obiettivo di:

Le imprese che applicheranno correttamente i requisiti della nuova prassi di riferimento potranno richiedere la certificazione - che potrà essere rilasciata a cura di un organismo accreditato presso Accredia - ed ottenere il Marchio UNI.

Tali imprese potranno comunicare esternamente le informazioni relative alla certificazione acquisita, con informazioni chiare e non fraintendibili rispetto al campo di applicazione certificato.

Per le aziende che otterranno la certificazione sulla base della prassi UNI sono inoltre previsti benefici economici tra cui – ad esempio – sconti sui premi assicurativi delle polizze ambientali.

Grazie a questa nuova certificazione i consumatori potranno scegliere a chi affidarsi, dove effettuare i propri acquisti, premiando così tutte quelle aziende che investono nella prevenzione e proteggono il terreno, le acque, l’aria, le specie e gli habitat naturali e per farlo non occorrerà fare studi complessi ma basterà cercare il Marchio UNI sul sito dell’azienda o consultare il Registro delle aziende certificate.

“Considero questa nuova Prassi di riferimento fondamentale per diffondere una nuova sensibilità alla gestione e prevenzione dei rischi ambientali, in linea con le riforme, gli investimenti e le azioni di miglioramento necessarie alla transizione ecologica” dichiara il presidente UNI Giuseppe Rossi.

“Questa transizione è un primario obiettivo UE e anche un asse strategico del PNRR italiano, che costituirà un importante fattore di crescita per la competitività del sistema produttivo, di incentivo per l’avvio di attività imprenditoriali nuove e ad alto valore aggiunto e favorirà maggiore e più stabile occupazione”.

“Intervenire per prevenire e minimizzare l’impatto delle attività produttive sull’ambiente – conclude Rossi - è necessario per migliorare la qualità della vita e la sicurezza ambientale, oltre che per lasciare un Paese più verde e un’economia più sostenibile alle generazioni future”.

La nascita della nuova Prassi di Riferimento

L’idea della nuova Prassi è nata in ambito Pool Ambiente, il consorzio di coriassicurazione che dal 1979 è al servizio di compagnie di assicurazione e riassicurazione per la valutazione dei rischi ambientali e gestione dei sinistri per danno all’ambiente.
“Come Pool Ambiente abbiamo voluto dare un contributo concreto per la tutela delle risorse naturali e abbiamo deciso di farlo su un ambito che conosciamo bene: quello della gestione dei rischi ambientali e in particolare della prevenzione dei danni” racconta il Presidente del Pool Ambiente Tommaso Ceccon.

“L’idea della certificazione nasce anche con un’ulteriore finalità” – prosegue Lisa Casali, Manager di Pool Ambiente e Project leader della Prassi UNI - “Come consumatrice mi sono resa conto che di tutte le certificazioni esistenti nessuna riguardava il tema della prevenzione dei danni all’ambiente. Questo, da una parte, impedisce al consumatore di scegliere e premiare quelle aziende maggiormente impegnate su questo fronte, d’altra le aziende che investono nella manutenzione, nei controlli, in processi interni per la gestione dei rischi, difficilmente ne hanno un ritorno di immagine”.

In sede UNI è stato quindi costituito un Tavolo Tecnico - che per oltre un anno ha lavorato al testo della Prassi di Riferimento – al quale hanno partecipato e contribuito attivamente i massimi esperti, sul tema della gestione dei rischi ambientali e delle emergenze in caso di danno, di società come TÜV Italia, Ramboll, BELFOR Italia, Alfacincotti e IGEAM Consulting.

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Fonte: UNI

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