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Proposta di direttiva diritto alla riparazione (R2R)

Proposta di direttiva diritto alla riparazione

Proposta di direttiva diritto alla riparazione (R2R) / Pubblicata 10.07.2024

ID 21279 | Update 10.07.2024 / Direttiva pubblicata

Update 10.07.2024 / Direttiva pubblicata

Pubblicata la Direttiva (UE) 2024/1799 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 giugno 2024, recante norme comuni che promuovono la riparazione dei beni e che modifica il regolamento (UE) 2017/2394 e le direttive (UE) 2019/771 e (UE) 2020/1828 (GU L 2024/1799 del 10.7.2024)

Update 24.04.2024 / In allegato Testo approvato PE 23.04.2024

Il 23 aprile 2024, il Parlamento ha approvato in via definitiva la direttiva sul cosiddetto "diritto alla riparazione" per i consumatori con 584 voti favorevoli, 3 contrari e 14 astensioni. Le norme forniscono chiarimenti sull'obbligo per i fabbricanti di riparare i beni e incoraggiano i consumatori a prolungare il ciclo di vita di un prodotto attraverso la sua riparazione.

Obbligo di riparazione

La nuova legge UE obbliga i fabbricanti di prodotti al consumo a fornire servizi di riparazione tempestivi ed economici e a informare i consumatori sul loro diritto alla riparazione. Le merci in garanzia legale beneficeranno di un'ulteriore estensione di un anno, incentivando ulteriormente il consumatore a scegliere la riparazione anziché la sostituzione.

Una volta scaduta la garanzia legale, il produttore sarà comunque tenuto a intervenire sui prodotti domestici più comuni, che sono tecnicamente riparabili ai sensi della normativa UE, come lavatrici, aspirapolvere e smartphone. L'elenco delle categorie di prodotti potrà in seguito essere ampliato. I consumatori potranno anche prendere in prestito un dispositivo mentre il loro è in riparazione o, in alternativa, optare per un apparecchio ricondizionato.

Informazioni sulle condizioni e sui servizi di riparazione

Un modulo europeo di informazione sarà offerto ai consumatori per aiutarli a valutare e confrontare i servizi di riparazione (specificando la natura del difetto, il prezzo e la durata della riparazione). Per facilitare il processo di riparazione, verrà creata una piattaforma online europea con sezioni nazionali per aiutare i consumatori a trovare facilmente negozi di riparazione locali, venditori di beni ricondizionati, acquirenti di articoli difettosi o iniziative di riparazione gestite dalla comunità.

Rilanciare il mercato delle riparazioni

Le norme mirano inoltre a rafforzare il mercato delle riparazioni dell'UE e a ridurne i costi. I produttori dovranno fornire pezzi di ricambio e strumenti ad un prezzo ragionevole e non potranno ricorrere a clausole contrattuali, tecniche hardware o software che ostacolino le riparazioni. In particolare, non potranno impedire l'uso di pezzi di ricambio di seconda mano o stampati in 3D da parte di riparatori indipendenti, né potranno rifiutare di riparare un prodotto solo per motivi economici o perché è stato precedentemente riparato da qualcun altro.

Promuovere riparazioni a prezzi accessibili

Per rendere le riparazioni più accessibili, ogni Paese membro dovrà attuare almeno una strategia per promuovere le riparazioni, ad esempio buoni d’acquisto o fondi per la riparazione, campagne di informazione, corsi di riparazione o sostegno agli spazi di riparazione gestiti dalla comunità.

Prossime tappe

Una volta che la direttiva sarà stata formalmente approvata anche dal Consiglio e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo per recepirla nel diritto nazionale.

Update 02.02.2024

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto il 2 febbraio 2024 un accordo provvisorio sulla direttiva che promuove la riparazione di beni rotti o difettosi, nota anche come direttiva sul diritto alla riparazione (o R2R). La legislazione concordata renderà più semplice per i consumatori richiedere la riparazione anziché la sostituzione, rendendo l'accesso ai servizi di riparazione più semplice, più rapido, trasparente e più attraente.

L'accordo provvisorio si applica a tutti i prodotti con requisiti di riparazione previsti dal diritto dell'UE, stabilisce l'obbligo di riparazione per i produttori di beni con requisiti di riparazione, istituisce un modulo informativo europeo che fornisce ai consumatori i dati chiave sul servizio di riparazione e unifica le piattaforme nazionali di informazione sulla riparazione in una piattaforma online europea.

La direttiva propone una nuova serie di strumenti, come:

- la possibilità per i consumatori di chiedere ai produttori di riparare prodotti tecnicamente riparabili ai sensi del diritto dell'UE (ad esempio lavatrici, aspirapolvere o telefoni cellulari)
- un modulo europeo di informazioni sulla riparazione che i riparatori possono offrire ai consumatori, con informazioni chiare come condizioni di riparazione, tempo per completare i lavori, prezzi, prodotti sostitutivi, ecc. (la direttiva include un modello di questo modulo come allegato 1)
- una piattaforma online europea per la riparazione per facilitare l'incontro tra consumatori e riparatori
- un'estensione di 12 mesi del periodo di responsabilità del venditore dopo la riparazione di un prodotto

Principali elementi dell'accordo

L'accordo provvisorio raggiunto dal Consiglio e dal Parlamento mantiene il diritto del consumatore di scegliere tra la riparazione e la sostituzione quando un prodotto è rotto o difettoso. L'accordo sostiene anche gli obiettivi generali della direttiva, ma introduce alcune migliorie riguardo all'ambito di applicazione, all'obbligo di riparazione, al contenuto del modulo informativo, alla piattaforma online.

Scopo

L'accordo provvisorio mantiene il campo di applicazione della direttiva a quei prodotti per i quali la legislazione UE stabilisce requisiti di riparabilità (vale a dire lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi o aspirapolvere). In futuro, la Commissione potrà introdurre requisiti riparabili per i nuovi prodotti, attraverso il regolamento sulla progettazione ecocompatibile, che verranno poi aggiunti all’elenco dei prodotti coperti dalla direttiva R2R (Allegato 2).

L’accordo obbliga i produttori a fornire informazioni sui pezzi di ricambio nel loro sito web, a renderli disponibili a tutte le parti del settore della riparazione a un prezzo ragionevole e a vietare pratiche che impediscano l’uso di pezzi di ricambio di seconda mano o stampati in 3D da parte di riparatori indipendenti.

Obbligo di riparazione e libertà di scelta

Il testo concordato oggi prevede che i produttori effettuino le riparazioni necessarie entro un termine ragionevole e, a meno che il servizio non sia fornito gratuitamente, anche a un prezzo ragionevole, in modo da incoraggiare i consumatori a optare per la riparazione. Tuttavia, l'accordo mantiene anche il diritto dei consumatori di scegliere tra la riparazione e la sostituzione dei prodotti difettosi entro il periodo di responsabilità del venditore incluso nella garanzia.

Se il consumatore sceglie la riparazione del bene, il periodo di responsabilità del venditore sarà prolungato di 12 mesi dal momento in cui il prodotto sarà reso conforme. Questo periodo può essere ulteriormente prolungato dagli Stati membri se lo desiderano.

Modulo europeo di informazioni sulla riparazione

Per ridurre la burocrazia per i riparatori (soprattutto quelli di piccole dimensioni), la fornitura di un modulo standardizzato europeo è facoltativa. Tuttavia, se i riparatori forniscono il modulo al consumatore, le condizioni stabilite nel modulo saranno per lui vincolanti. Il modulo deve essere fornito gratuitamente, anche se al consumatore può essere chiesto di pagare il costo del servizio diagnostico. Le informazioni chiave incluse nel modulo saranno valide per 30 giorni di calendario, ma il consumatore e il riparatore possono concordare di estendere questo periodo.

Piattaforma europea di riparazione online

L'accordo raggiunto oggi propone la creazione di una piattaforma europea di riparazione online progettata e gestita a livello europeo, invece di 27 piattaforme nazionali. Lo scopo della piattaforma è quello di rendere disponibili ai consumatori i diversi servizi di riparazione a livello comunitario ma anche transfrontaliero e in ciascuno Stato membro. Pertanto, la piattaforma UE avrà sezioni per ciascuno Stato membro, con informazioni provenienti anche dalle piattaforme di riparazione nazionali, siano esse pubbliche o private. Allo stesso tempo, le piattaforme nazionali avranno la possibilità di includere informazioni sulle iniziative di riparazione guidate dalla comunità.

Prossimi passi

L'accordo provvisorio raggiunto con il Parlamento europeo deve ora essere approvato e adottato formalmente da entrambe le istituzioni.

Sfondo

Questa proposta è stata presentata dalla Commissione il 22 marzo 2023 e fa parte della nuova agenda dei consumatori e del piano d'azione per l'economia circolare. Si integra con altre recenti iniziative legislative volte a promuovere il consumo sostenibile, come il regolamento sulla progettazione ecocompatibile (che promuoverà la produzione di prodotti riparabili) e la direttiva sul conferimento dei poteri ai consumatori per la transizione verde (che consentirà ai consumatori di prendere decisioni di acquisto più informate).

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Fonte: CE

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