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Focus EN 689: Valutazione del Rischio chimico

Focus EN 689: Valutazione del Rischio chimico

ID 2765 | 03.06.2024 - Attenzione norma sostituita da Ed. 2029

La norma EN 689:1997 è la principale norma tecnica di riferimento per la valutazione del rischio chimico nei luoghi di lavoro.

Vedi Documento EN 689 Ed. 2019

La EN 689 è una delle metodiche standardizzate per la misurazione degli agenti contenute nell’allegato ALLEGATO XLI del D.Lgs.81/08-Titolo IX art.225 c.2.
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Art. 225 c.2
Salvo che possa dimostrare con altri mezzi il conseguimento di un adeguato livello di prevenzione e di protezione, il datore di lavoro, periodicamente ed ogni qualvolta sono modificate le condizioni che possono influire sull’esposizione, provvede ad effettuare la misurazione degli agenti che possono presentare un rischio per la salute, con metodiche standardizzate di cui è riportato un elenco meramente indicativo nell'ALLEGATO XLI o in loro assenza, con metodiche appropriate e con particolare riferimento ai valori limite di esposizione professionale e per periodi rappresentativi dell’esposizione in termini spazio temporali. 

ALLEGATO XLI: Metodiche standardizzate di misurazione degli agenti:

UNI EN 481:1994
UNI EN 482:1998
UNI EN 689:1998
UNI EN 1070:1999
UNI 1231:1999
UNI EN 1232:1999
UNI EN 1540:2001
UNI EN 1219:2001
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Nell’ambito della valutazione del rischio chimico all’interno di un’azienda, l’analisi dell’esposizione alle sostanze contenute nell’aria è sempre molto difficoltosa.

All’interno delle aziende, difatti, esistono diverse attività lavorative, diversi processi che impiegano, o possono impiegare, sostanze chimiche potenzialmente pericolose per inalazione. Può essere molto complesso, inoltre, analizzare la velocità di emissione, i tempi di emissione, la distanza dalle fonti di emissione, in relazione all’effettiva esposizione dei lavoratori.

La EN 689 indica strategie e metodologie per misurare la concentrazione degli agenti chimici, mettere in rapporto l’esposizione inalatoria degli operatori con i valori limite di riferimento e consentire il confronto dei dati nel tempo, definendo la periodicità delle misure.

1. STRATEGIA

La norma identifica una chiara procedura di analisi basata su una strategia che comprende due fasi:

Prima fase
- Valutazione dell’esposizione professionale (OEA): l’esposizione viene confrontata con il valore limite;

Seconda fase
- Misurazioni periodiche (PM) per controllare regolarmente se le condizioni di esposizione sono cambiate.

La valutazione dell’esposizione si applica per la prima valutazione e viene ripetuta dopo una qualsiasi modifica consistente delle condizioni operative.

1.1 VALUTAZIONE INIZIALE

L’analisi parte dalla preparazione di un elenco di tutte le sostanze, preparati, agenti chimici presenti in azienda e dall’analisi delle varie fasi lavorative attraverso l’esame delle mansioni degli operatori, delle fonti di emissione, degli impianti di aerazione presenti, ecc…

L’analisi iniziale porta ad una valutazione iniziale (Fig. 1), nella quale devono essere considerati tutti i fattori che possano determinare la presenza o meno di agenti chimici in atmosfera. Se la presenza può essere esclusa, si può direttamente passare alla redazione di un resoconto finale, altrimenti, sarà necessario approfondire la problematica con una valutazione di base o con un’analisi dettagliata.



Fig. 1 Valutazione iniziale

1.2 VALUTAZIONE DI BASE

L’analisi di base (Fig. 2) consiste nel reperire quante più informazioni possibili sulla presenza, ad esempio, di misurazioni precedenti, di misurazioni effettuate su impianti simili o per processi simili, di calcoli basati su dati quantitativi. In caso di informazioni insufficienti, sarà necessario affidarsi a delle misurazioni da effettuare sul posto di lavoro per poi passare ad un’analisi dettagliata che, su dati certi, stabilisca se l’esposizione è prossima al valore limite.



Fig. 2 Valutazione di base

2. CONFRONTO VALORI LIMITE

Possono essere utilizzati diversi tipi di schemi per il confronto con i valori limite, ma qualunque venga utilizzato dovrà portare ad una delle seguenti conclusioni:

A. L’ESPOSIZIONE SUPERA IL VALORE LIMITE
B. L’ESPOSIZIONE È BEN AL DI SOTTO DEL VALORE LIMITE
C. LE ESPOSIZIONI NON RIENTRANO NÉ NELLA CATEGORIA A NÉ NELLA CATEGORIA B

CATEGORIA A: è obbligatorio porre rimedio alla situazione che determina un’esposizione così alta. A seguito dell’applicazioni di idonei provvedimenti sarà necessario ripetere la valutazione.

CATEGORIA B:  è necessario ripetere la valutazione con una certa regolarità per verificare che la condizione venga mantenuta, ma non sono necessarie misurazioni periodiche.

CATEGORIA C: obbligatorie misurazioni periodiche.

EN 689:1997
Atmosfera nell’ambiente di lavoro. Guida alla valutazione dell’esposizione per inalazione a composti chimici ai fini del confronto con i valori limite e strategia di misurazione. 


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