Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC)
ID 21999 | 06.06.2024 / Download Scheda
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituito nel 1969, precedendo in tal modo di un anno la Convenzione Unesco di Parigi del 1970, con la quale si invitavano, tra l’altro, gli Stati Membri ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, nonché a istituire uno specifico servizio a ciò finalizzato.
Il Comando, inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero della Cultura quale Ufficio di diretta collaborazione del Ministro, svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici.
Il particolare settore di tutela è un comparto di specialità che è stato affidato in via prioritaria all’Arma con Decreto del Ministero dell’Interno del 12 febbraio 1992, successivamente ribadito con Decreto del 28 aprile 2006 del medesimo Ministero, che, nel confermare il ruolo di preminenza dell’Arma nello specifico settore, ha attribuito al Comando CC TPC la funzione di polo di gravitazione informativa e di analisi a favore di tutte le Forze di Polizia.
Il Comando è composto da militari in possesso di qualificata preparazione, acquisita con la frequenza di specifici corsi in materia di “Tutela del Patrimonio Culturale”, organizzati d’intesa dal Ministero della Cultura. L’attuale articolazione del Comando Carabinieri TPC prevede a livello centrale un Ufficio Comando, quale organo di supporto decisionale del Comandante nell’azione di comando, controllo e coordinamento delle attività di istituto in Patria ed all’estero, un Reparto Operativo con competenza sull’intero territorio nazionale per le indagini di più ampio spessore (a sua volta suddiviso in tre sezioni Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e, a livello periferico, 16 nuclei, con competenza regionale o interregionale alle dipendenze dei Gruppi Carabinieri TPC di Roma e Monza, ubicati a: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Cosenza, Firenze, Genova, L'Aquila, Monza, Napoli Palermo, Perugia, Roma, Torino, Udine, Venezia ed una Sezione a Siracusa, alle dipendenze del Nucleo TPC di Palermo.
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha sede in Roma, Piazza Sant'Ignazio, 152
Ufficio Comando composto da:
- Sezione Segreteria e Personale;
- Sezione Elaborazione Dati (ubicata a Roma nella Caserma La Marmora, in Via Anicia 24), nel cui ambito è inserita la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti;
- Sezione addestramento e studi;
- Sezione Operazioni e Logistica;
- Squadra Servizi.
Le origini del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale risalgono al 3 maggio 1969, allorché il Comando Generale dell'Arma, sulla base di una lungimirante intuizione del Capo di Stato Maggiore protempore, Gen. Arnaldo Ferrara, determinò di costituire, presso il Ministero della Pubblica Istruzione e d'intesa con questo, il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico.
L'intendimento era quello di fronteggiare, con efficacia di strumenti ed interventi mirati, l'allarmante fenomeno della depauperazione del più grande museo al mondo: l'Italia.
La sede prescelta fu lo storico Palazzetto ideato dall'architetto Filippo Raguzzini, vivace espressione dell'architettura tardo-barocca nella storica e suggestiva Piazza di Sant'lgnazio, assai cara al cuore dei romani ed importante meta del turismo culturale. Oggi si può ben affermare che, nell'immaginario, il reparto è romanticamente identificato dalla pubblica opinione con la sua stessa prestigiosa sede.
L'Italia fu così la prima Nazione al mondo a dotarsi di un organismo di polizia specializzato nello specifico settore, anticipando peraltro di un anno la raccomandazione della Conferenza Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), che, da Parigi, indicava agli Stati aderenti l'opportunità di adottare varie misure volte a impedire l'acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, tra cui la costituzione di servizi a ciò preposti.
Anche a seguito dei rilevanti risultati conseguiti, il 20 settembre 1971 il Comando Generale dell'Arma stabiliva l'elevazione del reparto al rango di Comando di Corpo, retto da Colonnello, con alle dipendenze il preesistente Nucleo Tutela Patrimonio Artistico.
Quest'ultimo, negli anni successivi, allo scopo di delineare un modello organizzativo più rispondente alle aumentate esigenze di contrasto nel particolare comparto criminale, veniva riconfigurato in Reparto Operativo, articolato nelle Sezioni Archeologia, Antiquariato, Falsificazione ed Arte Contemporanea. Con Decreto del Ministro per i Beni Culturali e Ambientali del 5 marzo 1992, era formalmente sancita la collocazione del Comando nell'ambito del Dicastero, così come ne venivano formalizzati funzioni e compiti, con la nuova denominazione di Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artistico, che sarà mantenuta sino all'emanazione del D.P.R. 6 luglio 2001, nr. 307.
Il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (nuova e attuale denominazione) è alle dipendenze funzionali del Ministro della cultura (Mic) e, ai sensi del Decreto del Ministro dell'Interno del 15 agosto 2017 (come già previsto in analogo D.M. del 28 aprile 2006), svolge funzioni di polo informativo e di analisi, a favore anche delle altre Forze di Polizia. È presente sul territorio con un Reparto Operativo, ubicato nella Capitale, a cui sono attribuiti compiti di coordinamento investigativo in ambito nazionale e internazionale, nonché con 16 Nuclei e 1 Sezione (per la Sicilia orientale), dipendenti da un Gruppo, con competenza su 1 o 2 Regioni. Si avvale di uno strumento informatico, di ausilio alle indagini di polizia giudiziaria: la "Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti", la più grande a livello mondiale nello specifico settore, che contiene informazioni sui beni da ricercare, di provenienza italiana e estera. Oggi, come in passato, il Comando opera sul territorio nazionale in collaborazione con tutte le componenti dell'Arma dei Carabinieri ed in sinergia con le articolazioni del Mic. Per le attività di indagine finalizzate al recupero di beni culturali italiani esportati illegalmente, si avvale di Interpol ed Europei mentre, nei casi in cui non si possa procedere per via giudiziaria, fornisce il proprio contributo nell'ambito del Comitato per il recupero e le restituzioni, istituito presso il Mic.
Per i meriti acquisiti dal Comando nel campo dei Beni Culturali sono state conferite alla Bandiera dell'Arma sette medaglie d'oro ai Benemeriti della Cultura e dell'Arte o ai Benemeriti della Scuola della Cultura e dell'Arte:
- Diploma di 1^ classe, il 1 giugno 1981
- Diploma di 1^ classe, il 6 giugno 1986
- Diploma di 1^ classe, il 2 gennaio 1995
- Diploma di 1^ classe, il 17 maggio 2005
- Diploma di 1^ classe, il 29 maggio 2015
- Diploma di 1^ classe, il 17 maggio 2019
Lo stesso Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, il 25 marzo 2013, è stato insignito del Diploma di 1^ classe, con medaglia d'oro, ai Benemeriti della Cultura e dell'Arte.
La "Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti", è gestita dal TPC per conto del MiC. Diversi servizi vengono offerti al cittadino sul sito carabinieri.it e sull'app iTPC. Tra questi, la possibilità di compilare l'Object-ID, una sorta di documento d'identità delle opere d'arte in proprio possesso, al fine di accelerare le pratiche in caso di furto delle stesse; la consultazione dei bollettini delle ricerche, la ricerca per immagini.
Conta circa 6 milioni di opere registrate ed è a disposizione di tutte le polizie del mondo.
Fonte: Arma dei Carabinieri
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