Terzo Valico: ultimata l'analisi costi-benefici e l'analisi giuridica
N.B.: Si riporta il documento a soli fini di compresione di una Relazione tipo di analisi costi-benefici (cost-benefit analysis), è escluso qualsiasi fine politico.
L’analisi costi-benefici (ACB) è una tecnica di valutazione utilizzata per prevedere gli effetti di un progetto, di un programma o di un investimento, verificando se, con la realizzazione dell'intervento, la società ottenga un beneficio o un costo netto. E' uno strumento di supporto alla decisione pubblica poiché, attraverso il calcolo dei benefici e dei costi associati alla sua realizzazione, esso evidenzia la proposta migliore fra più alternative progettuali.
La metodologia adottata, del tipo costi-benefici sociali, è sostanzialmente quella delle «Linee Guida» del Ministero dei Trasporti (Linee guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche nei settori di competenza del ministero delle infrastrutture e dei trasporti di cui al D.Lgs. 29 dicembre 2011, n. 228)
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In data 13 dicembre 2018 gli esperti della Struttura Tecnica di Missione del MIT hanno completato le valutazioni sulla nuova linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità del Terzo Valico di Giovi.
L'analisi costi-benefici, che tiene conto di numerosi fattori, è stata valutata insieme alle ulteriori risultanze per cui, date le spese già sostenute per l’avanzamento dei lavori già compiuti e considerati i costi derivanti dai contenziosi e per il ripristino dei luoghi, si procederà verso la realizzazione di un’opera che, con opportuni interventi, sarà maggiormente utile a Genova e ai territori che attraverserà questa ferrovia.
Il Terzo Valico dei Giovi è una nuova linea ad alta capacità veloce che si prefigge l’obiettivo di potenziare i collegamenti ferroviari tra il sistema portuale ligure e dell’alto Tirreno con il nord del paese e il centro nord d’Europa (Rotterdam e Anversa). La linea, infatti, nell’ambito del sistema Alta Velocità/Alta Capacità lungo l'asse Milano-Genova, fa parte del Core Network Corridor RenoAlpi., che collega le regioni europee più densamente popolate e a maggior vocazione industriale. Gli interventi consistono nella realizzazione di una nuova linea a doppio binario avente caratteristiche AV/AC tra Genova e Tortona e delle interconnessioni con la linea storica MilanoGenova e con la linea Alessandria – Novi Ligure. La nuova infrastruttura (Figura 1) si sviluppa per una lunghezza di circa 53 km, prevalentemente in galleria, ed oltre 14 km di linee di interconnessione con la rete esistente, al fine di assicurare il collegamento diretto a sud con il Nodo di Genova, i bacini portuali e la linea Genova-Ventimiglia, e a nord, nelle direzioni di Torino, Novara, Milano e Piacenza, con le linee convenzionali in prossimità di Novi Ligure e di Tortona.
Figura 1 – tracciato della nuova linea
L’Opera, il cui finanziamento è disposto, per norma e in via prioritaria, dal CIPE e diviene efficace al momento della registrazione della relativa delibera, è realizzata per lotti costruttivi, così suddivisi:
- 1° lotto 500 milioni (Del. CIPE 84/2010)
- 2° lotto 1.100 milioni (Del. CIPE 89/2011), ridotto con Del. CIPE 22/2013 a 860 milioni ok
- 3° lotto previsto per 1.430 milioni, ridotto con Del CIPE 56/2015 a 607 milioni ok
- 4° lotto 1.630 milioni (Del. CIPE 42/2016)
- 5° lotto 1.550 milioni (Del. Cipe 42/2016) ridotto a 1.508 con Del. CIPE 82/2017
- 6° lotto 833 milioni
- Attività pregresse 220 mln €
Alla data del 31.08.2018 sono stati avviati i primi 4 lotti costruttivi di cui 1.522 MEuro consuntivati.
ll CIPE, con la Delibera n. 82 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale in data 27.07.2018, ha autorizzato la consegna da parte di RFI del Lotto 5 ed ha ridotto il costo a vita intera dell’opera a 6.158 MEuro in seguito all’approvazione della variante progettuale per l’interconnessione della nuova linea ferroviaria con la linea storica Torino-Genova, eliminando un tratto di nuova linea che passava a ovest di Novi Ligure, il cosiddetto “Shunt di Novi”. Tale variante riduce di 7 chilometri il tratto di nuova linea su terreno agricolo per passare sulla linea ferroviaria attuale che attraversa l’abitato di Novi, in questo modo creando un’interconnessione diretta fra Terzo Valico e scalo merci di San Bovo. Meno costosa dello Shunt, la variante comporta anche una minore occupazione di suolo, una riduzione dei volumi di scavo (da circa 3,4 milioni di metri cubi a 760mila) e una riduzione degli impatti idrogeologici.
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In allegato:
Valutazione del progetto del Terzo Valico dei Giovi;
Allegato 1 – Analisi costi-benefici del Gruppo di Lavoro sulla valutazione dei progetti;
Allegato 2 – Relazione tecnico-giuridica.
Fonte: MIT