Terza relazione consuntiva CE: furani e i bifenili policlorurati - 2010
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO E AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO relativa all'attuazione della strategia comunitaria sulle diossine, i furani e i bifenili policlorurati (COM(2001)593) - Terza relazione consuntiva
Le diossine, i furani e i bifenili policlorurati (PCB) sono un gruppo di sostanze chimiche tossiche e stabili che hanno effetti sulla salute umana e sull'ambiente.
Una volta rilasciati nell'ambiente, questi inquinanti organici rimangono nel suolo per decenni e continuano a destare preoccupazione anche molto tempo dopo la fine dell'emissione.
Essi possono infatti danneggiare il sistema immunitario, il sistema nervoso e il sistema endocrino e provocare disturbi della funzionalità riproduttiva, oltre ad avere una sospetta azione cancerogena.
I feti e i neonati sono i più sensibili all'esposizione a tali sostanze. Non solo l'opinione pubblica, ma anche la comunità scientifica e il mondo politico hanno manifestato timori per gli effetti negativi che l'esposizione a lungo termine a quantità anche ridottissime di queste sostanze può produrre sulla salute umana e sull'ambiente.
È stata ottenuta una diminuzione dei livelli generali di diossine, furani e PCB nell'ambiente e dell'esposizione delle persone, in particolare grazie ad un esteso controllo delle emissioni degli impianti industriali e tramite strategie intese a ridurre la presenza di queste sostanze negli alimenti e nei mangimi. Tra il 1990 e il 2007 le emissioni degli impianti industriali di diossine, furani e PCB di nuova formazione nell'Unione europea sono state ridotte dell'80%.
Tra le fonti principali, la combustione domestica è responsabile del 22% delle emissioni totali, mentre il resto è originato da varie fonti industriali e non industriali.
Per ottenere ulteriori diminuzioni occorre analizzare meglio le fonti locali e i risultati migliori in questo ambito si otterranno verosimilmente attuando provvedimenti a livello regionale e/o nazionale.
Per limitare l'assunzione di tali sostanze da parte delle persone, è importante ridurne il tenore nell'intera catena alimentare, poiché il consumo di cibo rappresenta la principale via di esposizione degli esseri umani.
Per esempio, le diossine presenti nell'aria possono depositarsi sul suolo, sui vegetali o nell'acqua e da qui passare agli animali e ai pesci attraverso l'alimentazione, entrando così nella catena alimentare.
Occorre quindi prendere misure per ridurre l'esposizione a diossine, furani e PCB sia nell'ambiente che nei mangimi e negli alimenti. Per far fronte alle preoccupazioni relative alla salute umana e all'ambiente in merito a questi inquinanti, la Commissione ha adottato nel 2001 una comunicazione al Consiglio, al Parlamento europeo e al Comitato economico e sociale europeo recante una strategia comunitaria sulle diossine, i furani e i bifenili policlorurati (strategia sulla diossina).
La strategia è duplice: da una parte, si propone di ridurre la presenza di diossine, furani e PCB nell'ambiente e, dall'altra, mira a ridurne il tenore nei mangimi e negli alimenti.
Il consiglio "Ambiente" ha appoggiato la strategia della Commissione sulle diossine in tutte le sue parti e ha chiesto alla Commissione di presentare delle relazioni sulla sua attuazione.
La Commissione ha presentato la prima relazione consuntiva, relativa al periodo 2002-2003, il 13 aprile 2004 e la seconda relazione consuntiva, relativa al periodo 2004-2006, il 10 aprile 2007.
La presente comunicazione è la terza relazione sull'attuazione della strategia e sintetizza le attività intraprese dalla Commissione nel periodo 2007-2009 nei settori pertinenti.
Attività intraprese per ridurre la presenza di diossine e PCB nell'ambiente
Contributi ad accordi multilaterali sull'ambiente e loro attuazione il regolamento (CE) n. 850/2004 relativo agli inquinanti organici persistenti (in seguito: "il regolamento") è stato adottato nell'aprile 2004 al fine di applicare all'interno dell'Unione europea la convenzione di Stoccolma ("la convenzione") e il protocollo POP del 1998 della convenzione sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza ("il protocollo POP").
Il regolamento contiene disposizioni concernenti la produzione, l'immissione in commercio e l'uso di sostanze chimiche, la gestione di scorte e rifiuti nonché misure per ridurre il rilascio non intenzionale degli inquinanti organici persistenti (POP, persistent organic pollutants).
Gli Stati membri hanno inoltre l'obbligo di predisporre degli inventari delle emissioni per i POP prodotti non intenzionalmente, dei piani di attuazione nazionali e dei meccanismi di monitoraggio e scambio delle informazioni.
Il protocollo POP è stato modificato a dicembre 2009 in occasione della 27ª sessione dell'organo esecutivo della convenzione sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza.
Le modifiche introdotte comprendevano anche disposizioni volte a ridurre le diossine, i furani e i PCB fissando dei valori limite per le emissioni di queste sostanze da parte, ad esempio, di inceneritori di rifiuti, impianti di sinterizzazione e fonderie di seconda fusione.
È opportuno rilevare che queste modifiche sono coperte in larga parte dalla normativa UE vigente, pertanto si può prevedere che gli effetti positivi delle modifiche deriveranno principalmente da parti esterne all'UE e la loro ratifica è cruciale per ottenere nuove riduzioni nella regione dell'UNECE.
L'articolo 12 del regolamento stabilisce che gli Stati membri devono redigere dei rapporti annuali sulla produzione e l'uso effettivi dei POP oltre a rapporti triennali sull'attuazione di altre disposizioni del regolamento. Spetta alla Commissione compilare i rapporti e integrarli in un rapporto di sintesi con le informazioni contenute nell'EPER7, nell'E-PRTR8 e nell'inventario delle emissioni dell'EMEP9.
Il primo rapporto di sintesi è stato completato nel 2009 per conto della Commissione sulla base dei rapporti triennali 2004–2006 e dei rapporti annuali 2006–2008.
Il rapporto di sintesi è riassunto in una recente relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio11, che contiene anche una discussione sui progressi raggiunti nell'attuazione del piano di attuazione comunitario fino alla fine del 2009.