Rischio esposizione a Cloruro di Vinile Monomero (CVM) | Classificazioni e note / Febb. 2024
ID 12854 | Rev. 1.0 del 04.02.2024
Note e Classificazione europea, nazionale ed Internazionale sul Cloruro di Vinile Monomero (CVM), documenti allegati:
- Rischio esposizione a Cloruro di Vinile Monomero (CVM) - Classificazioni e Note Rev. 1.0 2024
- DdL 259 2006 Lavoratori addetti lavorazione CVM
- Vinyl Chloride in Drinking-water WHO 2004
- Cloruro di vinile Min Salute 2016
- Scheda Cloruro di Vinile Monomero NIOSH
- Scheda Cloruro di Vinile Monomero ECHA
- Scheda Cloruro di Vinile Monomero Dors RP
- Vinyl Chloride IARC Monographs 100F
- CSC 0082 - Cloruro di vinile
- Sentenze cassazione CVM
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Il cloruro di vinile Cloruro di Vinile (Monomero) (CVM) o Chloroethylene (n. CE 200-831-0) (CAS: 75-01-4) è un gas tossico, cancerogeno, infiammabile e talmente instabile alle normali condizioni ambientali che miscelato con l’aria può diventare esplosivo.
Anche conosciuto come cloroetene o cloroetilene, solitamente viene indicato come cloruro di vinile monomero (CVM) per distinguerlo dal principale composto che si ottiene dalla sua polimerizzazione: il polivinil cloruro o PVC. Da notare che il PVC, al contrario del monomero, è pressochè innocuo (sempre a patto che la concentrazione di cloruro di vinile monomero che permane disciolto all’interno sia bassa).
N. CE | 200-831-0 |
N. CAS | 75-01-4 |
Aspetto e colore: | Gassoso, incolore |
Odore: | Dolciastro |
Soglia di percettibilità dell'odore: | 10-25.000 ppm |
Punto di fusione/congelamento: | -153,7 °C |
Punto di ebollizione iniziale e intervallo di ebollizione: | -13,4 °C |
Punto d'infiammabilità/campo d'infiammabilità: | -78 °C |
Infiammabilità: | Temperatura di ignizione: 415 °C Gruppo di esplosione: IIA |
Soglia di esplosione: LIE (limite inferiore di esplosività) | 3,8 vol. % |
LSE (limite superiore di esplosività) | 31 vol. % |
1. Dove si trova
Il cloruro di vinile monomero (CVM) è un prodotto petrolchimico intermedio. Il CVM viene utilizzato per produrre il materiale di base più importante nell'industria della plastica: il polivinilcloruro (PVC).
Il CVM è infiammabile a temperature relativamente basse e a certe concentrazioni nell'aria può formare perossidi ed esplodere. Il CVM reagisce anche a contatto con ossidi di azoto, polveri alcaline e acido solfidrico. È più pesante dell'aria e tende ad accumularsi a livello del suolo.
L’estrema importanza del cloroetilene nella società industriale moderna è proprio dovuta al fatto che questa sostanza rappresenta il costituente base per la produzione dell’onnipresente PVC, materiale utilizzato per realizzare una gran varietà di prodotti plastici come tubi, cavi, rivestimenti per auto, materiali per impacchettare gli alimenti, arredamenti, finestre, coperture murali, articoli per la casa, ecc. Fino alla metà degli anni ’70 il cloruro di vinile veniva impiegato anche come gas refrigerante, propellente per spray e come componente di alcuni cosmetici.
Tutto il cloruro di vinile esistente è stato prodotto dall’uomo od è il risultato della degradazione di altre sostanze artificiali come il tricloroetilene, il tricloroetano o il tetracloroetilene.
Quindi tutto l’inquinamento ambientale e i danni alla salute dovuti a questa sostanza sono da imputare esclusivamente all’uomo.
Fig. 1 - Casi di esposizione a CVM negli Stabilimenti di Marghera / Vedi Indagine epidemiologica ISS (Vedi)
2. Valori limite esposizione professionale / Classificazioni
2.1 Scientific Committee on Occupational Exposure Limits (SCOEL)
Non sono stati definiti i valori limiti SCOEL.
2.2 Regolamento (CE) 1272/2008 CLP (UE)
Press. Gas
Flam. Gas 1
Carc. 1A
Il Regolamento (CE) 1972/2008 "CLP" classifica il "Cloruro di vinile" in Categoria 1A (Vedi allegata scheda ECHA)
Tabella 3.6.1 Categorie di pericolo per le sostanze cancerogene
Categoria |
Criteri |
CATEGORIA 1 |
Sostanze cancerogene per l'uomo accertate o presunte |
Categoria 1A |
Può avvenire ove ne siano noti effetti cancerogeni per l’uomo sulla base di studi sull’uomo. |
Categoria 1B |
Categoria 1B per le sostanze di cui si presumono effetti cancerogeni per l’uomo, prevalentemente sulla base di studi su animali. La classificazione di una sostanza nelle categorie 1A e 1B si basa sulla forza probante dei dati e su altre considerazioni (cfr. punto 3.6.2.2). I dati possono provenire da: - studi condotti sull’uomo da cui risulta un rapporto di causalità tra l’esposizione umana a una sostanza e l'insorgenza di un cancro (sostanze di cui sono accertati effetti cancerogeni per l’uomo);o - sperimentazioni animali i cui risultati (1) permettono di dimostrare effetti cancerogeni per gli animali (sostanze di cui si presumono effetti cancerogeni per l’uomo). Inoltre, caso per caso, in base a una valutazione scientifica può essere deciso di considerare una sostanza come presunta sostanza cancerogena se esistono studi che dimostrano la presenza di effetti cancerogeni limitati per l’uomo e per gli animali. |
CATEGORIA 2 |
Sostanze di cui si sospettano effetti cancerogeni per l'uomo La classificazione di una sostanza nella categoria 2 si basa sui risultati di studi sull’uomo e/o su animali non sufficientemente convincenti per giustificare la classificazione della sostanza nelle categorie 1A o 1B, tenendo conto della forza probante dei dati e di altre considerazioni (cfr. punto 3.6.2.2). Tali dati possono essere tratti da studi che dimostrano la presenza di effetti cancerogeni limitati (1) per l'uomo o per gli animali. |
(1) Nota: Cfr. 3.6.2.2.4.
...
Pericoli per la salute
H220 - Gas estremamente infiammabile
H350 - Può provocare il cancro
Prevedere:
- H280 - Contiene gas sotto pressione; può esplodere se riscaldato
Etichette
2.3 IARC
Lo IARC classifica il Cloruro di Vinile tra le sostanze sicuramente cancerogene per l'uomo (Gruppo 1) (Vedi allegata Scheda Monographs 100F)
Group 1 | Group 1 Carcinogenic to humans | 128 agents |
Group 2A | Probably carcinogenic to humans | 95 agents |
Group 2B | Possibly carcinogenic to humans | 323 agents |
Group 3 | Not classifiable as to its carcinogenicity to humans | 500 agents |
Il Cloruro di Vinile Monomero (CVM) (n. CE 200-831-0) (CAS: 75-01-4) è una delle poche sostanze "agente cangerogeno" per le quali la legislazione salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008) ha stabilito dei Valori Limite di Esposizione (VLEs), attualmente pari ad 1 ppm / 2,6 mg/m³.
La sostanza è stata normata sin dal 1982 con il D.P.R. 10 settembre 1982 n. 962, Attuazione della direttiva 78/610/CEE relativa alla protezione sanitaria dei lavoratori esposti al cloruro di vinile monomero. (GU n.5 del 06.01.1983) con Valore Limite di Esposizione (VLE), al tempo, di 3 ppm.
Con il D.P.R. 10 settembre 1982 n. 962 si delinea il concetto di valutazione dei rischi.
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Art. 3 - Il datore di lavoro deve adottare appropriate misure tecniche e organizzative, al fine di ridurre ai valori più bassi le concentrazioni di cloruro monomero cui i lavoratori sono esposti.
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Titolo IX SOSTANZE PERICOLOSE*
Capo II Protezione da agenti cancerogeni e mutageni
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1. Agli effetti del presente decreto si intende per:
a) agente cancerogeno:
1) una sostanza o miscela che corrisponde ai criteri di classificazione come sostanza cancerogena di categoria 1 A o 1 B di cui all'allegato I del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio;
2) una sostanza, miscela o procedimento menzionati all'allegato XLII del presente decreto, nonché sostanza o miscela liberate nel corso di un processo e menzionate nello stesso allegato;
b) agente mutageno:
1) una sostanza o miscela corrispondente ai criteri di classificazione come agente mutageno di cellule germinali di categoria 1 A o 1 B di cui all'allegato I del regolamento (CE) n. 1272/2008.
c) valore limite: se non altrimenti specificato, il limite della concentrazione media, ponderata in funzione del tempo, di un agente cancerogeno o mutageno nell'aria, rilevabile entro la zona di respirazione di un lavoratore, in relazione ad un periodo di riferimento determinato stabilito nell'allegato XLIII.
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ALLEGATO XLIII Valori limite di esposizione professionale
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NOME AGENTE |
N. CE (1) |
CAS (2) |
VALORI LIMITE (3) |
Misure transitorie |
|||
mg/m³ (4) |
ppm (5) |
f/ml (6) |
Osservazioni |
||||
Cloruro di vinile monomero |
200-831-0 |
75-01-4 |
2,6 |
1 |
— |
— |
(1) N. CE (ossia EINECS, ELINCS o NLP): è il numero ufficiale della sostanza all'interno dell'Unione Europea come definito nell'allegato VI, parte 1, punto 1.1.1.2, del regolamento (CE) n. 1272/2008.
(2) CAS: numero registrazione CAS (Chemical Abstract Service).
(3) Misurato o calcolato in relazione a un periodo di riferimento di 8 ore.
(4) mg/m³: milligrammi per metro cubo di aria a 20 °C e 101,3 kPa. (corrispondenti alla pressione di 760mm di mercurio).
(5) ppm: parti per milione per volume di aria (ml/m³).
(6) f/ml: fibre per millilitro.
2.6 OSHA
L’OSHA (Occupational Safety and Health Administration) pone come di TWA il valore 1 ppm. (*)
2.7 NIOSH
Il NIOSH (National Institute for Occupational Safety and Health) raccomanda che il limite di esposizione sia il più basso valore che sia possibile individuare.
TLV (Threshold Limit Value), valore limite di soglia
TLV-TWA (Time Weighted Average), valori di concentrazione mediati su una giornata lavorativa di otto ore al giorno e su 40 ore la settimana.
I Threshold Limit Values (TLV) valori limite di esposizione in ambiente di lavoro stabiliti dall’ American Conference of Governmental Industrial Hygienists si riferiscono alla concentrazione dell’inquinante in atmosfera e rappresentano la condizione per cui la maggior parte dei lavoratori esposta in modo continuo all’inquinante non sviluppa patologie.
I TLV si basano su informazioni provenienti da esperimenti industriali, da studi epidemiologici sull’uomo, da studi sperimentali su animali e, quando possibile dalla combinazione dei tre.
Sono previste tre categorie di TLV.
- Il TLV-TWA (Time Weighted Average) rappresenta la concentrazione media di inquinante ponderata nel tempo riferita ad una giornata lavorativa di 8 ore ed a una settimana di 40 ore a cui un lavoratore può essere esposto in modo continuo senza sviluppare patologie.
- Il TLV-STEL (Short Term Exposure Limit) rappresenta una concentrazione TWA di 15 minuti che non deve essere superata in qualsiasi momento durante la giornata lavorativa.
- Il TLV-C (Ceiling) rappresenta la concentrazione che non deve essere mai superata durante qualsiasi momento dell'attività lavorativa.
All’interno di questa sezione si riporta anche la classificazione di cancerogenicità attribuita dall’ ACGIH che si basa sulle seguenti 5 classi:
A1: sostanze confermate come cancerogene per l’uomo
A2: sostanze sospette di essere cancerogene per l’uomo
A3: sostanze cancerogene per gli animali
A4: sostanze non classificabili come cancerogene per l’uomo;
A5: sostanze non sospette di essere cancerogene per l’uomo.
Cassazione Civile Sez. Lav. del 10 dicembre 2013 n. 27520- Tumore polmonare e nesso causale con l'attività lavorativa
Cassazione Civile Sez. Lav. del 13 ottobre 2015 n. 20510 - Malattia di origine professionale dipendente dalla esposizione al CVMsegue in allegato
Rev. | Data | Oggetto | Autore |
1.0 | 04.02.2024 |
Cassazione Civile Sez. Lav. del 10 dicembre 2013 n. 27520 Cassazione Civile Sez. Lav. del 13 ottobre 2015 n. 20510 Altro |
Certifico Srl |
0.0 | 15.02.2021 | --- | Certifico Srl |
D.Lgs. 81/2008 Testo Unico Salute e Sicurezza Lavoro
D.P.R. 10 settembre 1982 n. 962
Direttiva (CEE) n. 78/610
Classificazione sostanze cancerogene e mutagene
Cassazione Civile Sez. Lav. del 10 dicembre 2013 n. 27520
Sentenza CC n. 20510 del 13 ottobre 2015