Relazione CE inventario rifiuti radioattivi e combustibile esaurito
Bruxelles, 15.5.2017
Relazione Commissione al Consiglio e al Parlamento europeosui progressi compiuti nell’attuazione della direttiva 2011/70/EURATOM del Consiglio e su un inventario dei rifiuti radioattivi e del combustibile esaurito presenti sul territorio comunitario e le prospettive per il futuro COM (2017) 236
Ai sensi dell’articolo 14, paragrafo 2, della direttiva 2011/70/Euratom, la Commissione è tenuta a presentare al Parlamento europeo e al Consiglio, ogni tre anni, una relazione sui progressi compiuti in merito all’attuazione della citata direttiva così come un inventario dei rifiuti radioattivi e del combustibile esaurito presenti sul territorio della Comunità, nonché le prospettive per il futuro.
Per la prima volta la Commissione è in grado di fornire ai cittadini dell’Unione europea (UE) un quadro completo su questo importante tema. Benché i progressi comunicati dagli Stati membri non siano sempre completi e comparabili, la presente relazione fornisce comunque una chiara panoramica della situazione attuale ed evidenzia i settori in cui sono necessari ulteriori miglioramenti e maggior attenzione. Tutti gli Stati membri generano rifiuti radioattivi, e, di questi, 21 gestiscono anche il combustibile esaurito sul loro territorio.
A motivo delle loro proprietà radiologiche e del rischio potenziale cui sono esposti i lavoratori e la popolazione in generale, è importante garantire la gestione sicura di tali materiali, dalla produzione fino allo smaltimento. A tal fine è necessario assicurarne il contenimento e isolarli dagli esseri viventi e dall’ambiente naturale per un lungo periodo. Con l’adozione e il recepimento della direttiva gli Stati membri hanno riconosciuto il loro obbligo giuridico ed etico di garantire un elevato livello di sicurezza nella gestione di tali materiali e di evitare di imporre oneri indebiti alle generazioni future.
Per rifiuti radioattivi si intende qualsiasi materia radioattiva in forma gassosa, liquida o solida per la quale non è previsto né preso in considerazione alcun utilizzo ulteriore, e che è stata classificata come rifiuto radioattivo.
Un rifiuto radioattivo deriva dalla produzione di energia elettrica in centrali nucleari o da altri utilizzi di materiali radioattivi per scopi medici, di ricerca, industriali e agricoli. Sulla base delle loro proprietà radiologiche e dei rischi potenziali, i rifiuti radioattivi sono generalmente classificati in rifiuti a “bassissima”, “bassa”, “media” o “alta” attività.
Nell’UE quasi il 90% dei rifiuti radioattivi sono classificati rifiuti a bassa o bassissima attività. Il combustibile esaurito è il combustibile nucleare che è stato rimosso permanentemente dal nocciolo di un reattore a seguito di irradiazione e non più utilizzabile nella sua forma attuale. È generato dallo sfruttamento dei reattori nucleari per la produzione di energia e per scopi di ricerca, formazione e dimostrazione. Al fine di gestire il combustibile esaurito, gli Stati membri possono scegliere di recuperare parte del materiale attraverso il riprocessamento - mentre il rimanente materiale, ad alta attività, è destinato allo smaltimento - o di smaltire il combustibile esaurito direttamente, mediante riclassificazione in “rifiuti ad alta attività”. Per questo motivo è opportuno trattare la gestione del combustibile esaurito congiuntamente alla gestione dei rifiuti radioattivi.
Ciascuno Stato membro rimane libero di definire il proprio mix energetico. Al momento delle relazioni trasmesse dagli Stati membri, vi erano 129 reattori nucleari in funzione in 14 Stati membri, con una capacità totale di circa 120 GWe e un tempo medio di esercizio di 30 anni.
Secondo le stime del Programma indicativo per il settore nucleare, oltre 50 dei reattori attualmente in esercizio nell’UE dovranno essere dismessi entro il 2025, mentre sono previsti nuovi progetti di costruzione in dieci Stati membri e quattro reattori sono attualmente in costruzione in Finlandia, Francia e Slovacchia. Ciò porterà ad un incremento nel volume di rifiuti radioattivi e di combustibile esaurito generati che dovranno essere gestiti in modo responsabile e sicuro anche oltre il presente secolo.
L’adozione della direttiva ha rappresentato un passo importante verso il conseguimento di un quadro globale e giuridicamente vincolante a livello dell’UE per la gestione responsabile e sicura del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi. La direttiva si prefigge di:
- assicurare che i lavoratori e la popolazione siano protetti dai pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti, oggi e in futuro. Siffatto obiettivo trascende le frontiere nazionali;
- applicare gli standard di sicurezza più elevati nella gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi ed evitare di imporre oneri indebiti alle future generazioni;
- far sì che gli Stati membri si impegnino ad attuare soluzioni rapide e sostenibili per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, anche nel lungo periodo mediante elementi di sicurezza passiva;
- garantire che le decisioni politiche si traducano in azioni chiare (ossia politiche e programmi, progetti specifici e la costruzione di impianti di smaltimento) per l’attuazione di tutte le fasi della gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi;
- mantenere un costante miglioramento del sistema di gestione, con priorità alla sicurezza, basato su un processo decisionale graduale, sulla trasparenza e sulla partecipazione della popolazione;
- garantire risorse finanziarie adeguate, gestite in modo trasparente e disponibili al momento necessario, in base al principio che coloro che generano rifiuti radioattivi o combustibile esaurito ne devono sostenere i costi di gestione.
Fonte: Commissione Europea
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