Il rischio da sovraccarico biomeccanico restauratori
Il rischio da sovraccarico biomeccanico del rachide nel settore del restauro conservativo di superfici decorate e beni di interesse storico ed artistico: analisi delle movimentazioni manuali dei carichi (MMC) e delle posture incongrue tipiche delle lavorazioni ricorrenti.
Premessa
Quello del restauratore è, in alcune situazioni, un lavoro fisicamente faticoso, a potenziale rischio di sovraccarico biomeccanico del rachide. I restauratori e gli aiuto-restauratori sono figure professionali particolari rispetto agli altri addetti del comparto edile. La forte motivazione al lavoro può essere un elemento critico nella valutazione dei rischi perché può portarlo a sottovalutare la tutela della propria salute di fronte all'opera d'arte di cui conosce e apprezza il grande valore.
Il presente lavoro, partendo da una disamina dei cicli tecnologici tipici della mansione analizza sia il rischio da Movimentazione Manuale dei Carichi, sia da posture incongrue nelle attività di:
- restauro di tele, pale e tavole lignee;
- restauro di elementi marmorei;
- restauro di superfici decorate e/o consolidamento di profondità dell'intonaco e delle murature.
Le movimentazioni manuali dei carichi sono state valutate applicando la metodologia di analisi della UNI ISO 11228-1 unitamente a modelli biomeccanici utilizzando il software 3D Static Strength Prediction Program 6.0.6, sviluppato dall’Università del Michigan.
Nell’analisi delle attività lavorative e delle eventuali conseguenze del sovraccarico biomeccanico sul rachide lombare sono state inoltre considerate possibili sinergie di forze esterne che possono indurre danni a carico dell'unità funzionale lombosacrale prendendo in considerazione:
- le forze compressive;
- le forze di taglio;
- l’eventuale concomitante presenza di fattori complementari di rischio, come movimenti incongrui (flessione - estensione o torsione) che rappresentano una modifica dei limiti di tolleranza di
alcune componenti dell'unità funzionale lombosacrale.
Lo stress posturale è stato valutato con la metodologia dettata dalla norma ISO 11226 che porta a definire la postura come ACCETTABILE o come NON RACCOMANDATA ma ai soli fini di una riprogettazione del posto di lavoro. La norma non dà infatti alcuna indicazione sul rapporto di causa ed effetto tra postura e danno prevedibile. Per avere una indicazione realistica se le posture statiche non raccomandate possano essere causa o concausa di patologie della colonna, parallelamente si è utilizzata la modellazione biomeccanica per definire gli sforzi sulle varie strutture anatomiche dell'unità funzionale del rachide: tali sforzi sono stati quindi confrontati coi limiti di tolleranza indicati da Marras (2008) come soglia di danno biologico per le stesse strutture anatomiche.
Valutazione della esposizione a MMC e Posture incongrue nel settore del restauro Nel corso della variegata vita lavorativa un restauratore sarà senz’altro esposto a Movimentazione Manuale dei Carichi e a Posture Incongrue.
Tale rischio va comunque quantificato attraverso i riferimenti tecnici noti in letteratura scientifica, prendendo in considerazione la continuità-ripetitività delle attività a rischio, la loro frequenza nei turni lavorativi e l’intera storia lavorativa.
Valutazione della esposizione a MMC e Posture incongrue nel settore del restauro
Nel corso della variegata vita lavorativa un restauratore sarà senz’altro esposto a Movimentazione Manuale dei Carichi e a Posture Incongrue.
Tale rischio va comunque quantificato attraverso i riferimenti tecnici noti in letteratura scientifica, prendendo in considerazione la continuità-ripetitività delle attività a rischio, la loro frequenza nei turni lavorativi e l’intera storia lavorativa.
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segue in allegato
P. De Santis,
B.. M. Antonelli,
M. Cristiani
INAIL DR LAZIO, CONTARP
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