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Settore Seveso: contesto normativo e infortuni

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Settore Seveso: contesto normativo e caratterizzazione statistica degli infortuni

INAIL Quaderno 18/2020

L’Inail è organo tecnico nazionale ai fini dell’applicazione del d. lgs. 105/2015 che disciplina il controllo del pericolo di incidenti rilevanti (PIR) connessi con la presenza, negli stabilimenti industriali, di sostanze pericolose, sulla base di soglie definite.

La normativa “Seveso” disciplina il controllo del pericolo di incidenti rilevanti (PIR) connessi con la presenza negli stabilimenti industriali di sostanze pericolose, sulla base di soglie ben definite. Da quattro decenni, infatti, il quadro di riferimento normativo è stato delineato da specifiche Direttive che hanno fornito, agli Organi competenti ed ai gestori, le principali indicazioni per il controllo del rischio di accadimento di incidenti rilevanti connessi alle caratteristiche di pericolosità delle sostanze. Il decreto legislativo n. 105 del 26 giugno 2015, di recepimento della Direttiva 2012/18/UE, ha confermato l’Inail quale organo tecnico ai fini dell’applicazione della normativa. A livello nazionale, i tecnici dell’Istituto garantiscono l’adempimento del decreto ed affiancano l’attività istituzionale con una specifica attività di ricerca che consente di fornire anche indirizzi metodologici mirati.

Nel settore “Seveso”, la maggior parte degli studi e delle pubblicazioni si concentra su problematiche di carattere ambientale o impiantistico, mentre gli aspetti connessi ai lavoratori non trovano sempre evidenza. Partendo da questa considerazione, il presente lavoro, invece, vuole porre l’attenzione proprio sui principali attori del sistema produttivo e, attraverso l’utilizzo dei dati Inail, effettuare un’analisi dal punto di vista infortunistico. Nello specifico, il settore “Seveso” è definito sulla base dei quantitativi di sostanze pericolose presenti all’interno degli stabilimenti e non sulla base dell’appartenenza ad un settore di attività economica che risponde alla classificazione ATECO, a cui si riferiscono la maggior parte delle banche dati.

Al fine di superare le difficoltà indotte dalla trasversalità rispetto alle codifiche ATECO, è stata messa a punto una metodologia che ha consentito di analizzare le caratteristiche associate agli infortuni denunciati negli stabilimenti soggetti alla direttiva Seveso. Il lavoro si sostanzia di due parti; nella prima viene presentata la normativa di riferimento e la relativa evoluzione, oltre principali riferimenti forniti dal decreto per la verifica degli adempimenti richiesti ai gestori degli stabilimenti. La seconda parte, invece, presenta la metodologia elaborata e le informazioni sugli infortuni facendo riferimento a specifici settori opportunamente individuati.

Lo studio vuole rappresentare il punto di partenza rispetto al quale effettuare successivi approfondimenti che diano la possibilità di disporre di informazioni utili per la definizione di indirizzi finalizzati al miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori in impianti con presenza di pericolo di incidente rilevante.

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Indice degli argomenti
Premessa
1 Il rischio industriale
2 Il quadro normativo
2.1 Le Direttive Seveso e lo sviluppo normativo a livello nazionale
2.1.1 La Direttiva 82/501/CEE e il dpr 17 maggio 1988, n. 175
2.1.2 La Direttiva 96/82/CE ed il d.lgs. 17 agosto 1999, n. 334
2.1.3 La Direttiva 2003/105/CE e il d.lgs. 238/05
2.1.4 La Direttiva 2012/18/UE
2.2 Il d.lgs. 26 giugno 2015 n. 105
2.3 Norme tecniche e integrazioni con le normative di settore
3 Il sistema dei controlli
3.1 Gli adempimenti previsti dal d.lgs. 105/15
3.2 Gli adempimenti del gestore
3.2.1 La Notifica
3.2.2 Il Documento di Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti (PPIR)
3.2.3 Sistema di Gestione Sicurezza (SGS-PIR)
3.2.4 Rapporto di Sicurezza
3.3 Gli Enti di controllo
3.4 Il pubblico
4 Il ruolo dell’Inail nel controllo del pericolo di incidenti rilevanti
5 Il fenomeno infortunistico in ambito Seveso
5.1 Banche dati Inail
5.2 Inventario nazionale degli stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti
5.3 Metodologia
6 Risultati
6.1 Produzione e trasformazione metalli e minerali
6.2 Industria chimica
6.3 Stoccaggio, deposito e distribuzione
Conclusioni
Riferimenti bibliografici e normativi
Allegato A
Allegato B

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