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Piattaforma Nazionale del Fosforo

Piattaforma Nazionale del Fosforo

Piattaforma Nazionale del Fosforo e le materie prime critiche (CMRs)

ID 8066 | Update 06 Dicembre 2022

Allegati: 
Scheda Abbonati Chemicals
Comunicazione COM(2020) 474 final del 03.09.2020

Comunicazione COM(2017) 490 final del 13.09.2017
Comunicazione COM(2013) 517 final 8 luglio 2013
P3. Studio comparato delle politiche europee sui flussi di fosforo
P4. Le tecnologie disponibili per il recupero del fosforo
P5. Le buone pratiche esistenti e casi studio del recupero e gestione del fosforo
P6. Proposte tecnico giuridiche per il riciclo dei nutrienti e per il loro impiego sostenibile in agricoltura
P7. Analisi dei giacimenti primari di fosforo e degli utilizzi attuali del fosforo in Italia e in Europa
P9. Piano di promozione della Piattaforma Italiana del Fosforo

L’Italia, con la Legge 27 dicembre 2017, n. 205 recante “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020” l’articolo 1, comma 122 ha previsto l’istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell’Ambiente, di un fondo destinato alla realizzazione della Piattaforma Italiana del fosforo.

La Piattaforma Nazionale del Fosforo promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con ENEA nel ruolo di gestore è stata aperta nel 2019. L’obiettivo è di raggiungere l’autosufficienza negli approvvigionamenti di questa materia prima strategica per la quale il nostro Paese è quasi totalmente dipendente dalle importazioni. Attraverso il suo recupero si potrebbe arrivare a un risparmio di circa 60 milioni di euro all’anno, secondo alcune stime.

La Piattaforma riunisce tutti gli stakeholder italiani attivi in tutte le fasi del ciclo di vita del fosforo e punta a individuare tecnologie, buone pratiche e strategie per la chiusura del ciclo del fosforo, fino all’elaborazione di un piano di sostenibilità a lungo termine. Sarà articolata in 4 gruppi di lavoro: connessione e coinvolgimento delle realtà italiane (imprese, associazioni, istituzioni); promozione ed organizzazione di eventi e seminari; individuazione di buone pratiche esistenti sul recupero del fosforo; elaborazione di proposte per rimuovere gli ostacoli normativi.

“Recuperare il fosforo da fanghi civili, agroalimentari e reflui organici per destinarlo all’agricoltura è un ottimo esempio di economia circolare. Significa limitare le importazioni e portare a una graduale autonomia in questo ciclo, limitare lo sversamento nei corpi idrici e perfino dare un contributo nella lotta alle specie aliene, se pensiamo che nel mare Adriatico sono arrivate specie aliene legate all’eccesso di fosforo e di temperatura del mare come la ‘noce di mare’ che si nutre di larve di altri pesci e sta già mettendo a rischio molti stock ittici”, spiega il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

“Il nostro Paese ha un tasso di riciclo a fine vita del fosforo pari a zero, con un trend dei costi in aumento a causa della diminuzione delle riserve, della scarsa efficienza nell’uso e della sua dispersione nell’ambiente. Per questo la Piattaforma che lanciamo oggi diventa cruciale per il recupero e il riciclo di una materia prima strategica in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale”, sottolinea il presidente dell’ENEA Federico Testa.

Oltre che nell’ambito delle azioni UE per garantire all’industria manifatturiera un approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime definite critiche, questa  iniziativa si inquadra nel ruolo ENEA a supporto del sistema Paese nella transizione verso l’economia circolare. La Piattaforma Italiana del Fosforo, in particolare, sarà valorizzata come buona pratica nella Piattaforma degli Stakeholder dell’Economia Circolare (ICESP) di cui ENEA è promotore.

Il fosforo è utilizzato principalmente in agricoltura come fertilizzante, ma vanta anche numerosi utilizzi nell’industria per la produzione di alimenti zootecnici, pesticidi, detergenti e come componente di leghe metalliche.

Ogni anno il nostro Paese importa oltre 400 mila tonnellate di fosforo dal Marocco, dove viene estratto in miniere, sempre più in profondità e con sempre maggiori impurità. In Germania e Olanda gli impianti che recuperano fosforo hanno piena sostenibilità economica anche per la riduzione del volume dei fanghi e il miglioramento della loro qualità, per la minor necessità di manutenzione degli impianti e per la vendita del fosforo stesso.
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La piattaforma italiana riunisce imprese, istituzioni e associazioni che mira a chiudere il ciclo sul fosforo, materia prima critica per l’Europa e di fondamentale importanza in molteplici applicazioni, con l’obiettivo finale di rendere il nostro Paese autosufficiente nel suo approvvigionamento.

L’approccio della piattaforma si basa sui principi dell’economia circolare, quindi sulla chiusura del ciclo su tutta la catena del valore, dalla produzione primaria al recupero da fonti secondarie, ed è articolata in 4 gruppi di lavoro che affrontano la tematica da diversi punti di vista:

TECNOLOGICO
NORMATIVO
ECONOMICO

GdL 1 - Il mercato del fosforo: barriere e valorizzazione
GdL 2 - Tecnologie e buone pratiche di recupero e gestione
GdL 3 - Il mercato del fosforo: analisi e proposte normative
GdL 4 - La Piattaforma Nazionale del Fosforo: piano di promozione e fattibilità per la sostenibilità a lungo termine

Per maggiori informazioni sulla piattaforma europea: https://phosphorusplatform.eu/


Materie prime essenziali per l'UE COM(2017) 490

Materia prima fosforo


Il Fosforo è una risorsa non rinnovabile, non sostituibile, fondamentale per la produzione alimentare, essenziale per l’agricoltura e direttamente legata alla sicurezza alimentare, oltre ad essere importante in una serie di altre applicazioni industriali. Le riserve minerali mondiali di fosforo sono limitate anche se si discute ancora sull’estensione e concentrazione geografica delle stesse. Tuttavia agli attuali ritmi di prelievo di materie prime e produzione alimentare, il fabbisogno di fosforo rimarrà elevato. Allo stesso tempo le perdite di fosforo determinano gravi impatti ambientali. Il fosforo è la sostanza che maggiormente contribuisce all’eutrofizzazione delle acque ed allo scadimento della qualità delle acque superficiali.

Le problematiche di sostenibilità del fosforo sono strettamente legate ad altre sfide cruciali incluse la gestione dell’azoto, il trattamento delle acque, gli scarti alimentari, l’erosione del suolo, la sicurezza alimentare.

Il fosforo è inserito nell’elenco delle “Critical Raw Materials” (Materie prime critiche) redatto dalla Commissione europea.   

Terzo elenco di materie prime critiche per l'UE del 2017

Il nuovo elenco comprende 9 nuovi materiali in più rispetto all'elenco 2014:

baryte,
bismuth,
hafnium,
helium,
natural rubber,
phosphorus,
scandium,
tantalum,
vanadium. 

Ciò porta il numero di 27 materie prime che sono ora considerate critiche dalla Commissione. 3 di questi sono completamente nuovi alla lista: bismuto, elio, fosforo.

Le altre 17 materie prime critiche sono incluse nella tabella CRM di seguito. Per la prima volta sono disponibili risultati di valutazione individuali per i 3 metalli raggruppati: HREE (elementi di terre rare pesanti), LREE (elementi leggeri di terre rare) e PGM (metalli del gruppo del platino). Tutte le materie prime, anche se non classificate come critiche, sono importanti per l'economia dell'UE.

CRM (27)

Antimonio Afnio Elio
Barite Elementi di terre rare pesanti Fosforo
Berillio Elementi di terre rare leggere Scandio
Bismuto Indio Metallo silicio
Borato Magnesio Tantalio
Cobalto Grafite naturale Tungsteno
Carbone da coke Gomma naturale  Vanadio
Spata fluorurata Niobio  
Gallio Metalli del gruppo del platino  
Germanio Roccia fosfatica  

Quarto elenco di materie prime critiche per l'UE del 2020

Materie prime essenziali per l'UE COM(2020) 474

L'elenco UE 2020 contiene 30 materiali rispetto ai 14 materiali nel 2011, 20 materiali nel 2014 e 27 materiali nel 2017. 26 materiali rimangono nell'elenco. Bauxite, litio, titanio e stronzio vengono aggiunti all'elenco per la prima voltaL'elio rimane un problema per quanto riguarda la concentrazione dell'offerta, ma scompare dall'elenco critico del 2020 a causa di un calo della sua importanza economica. La Commissione continuerà a monitorare attentamente l'elio, in considerazione della sua rilevanza per una serie di applicazioni digitali emergenti. Monitorerà anche il nichel, in vista degli sviluppi relativi alla crescita della domanda di accumulatori.

CRM (30) L'elio non è più presente nell'elenco 2020

Antimonio Afnio Fosforo
Barite Elementi di terre rare pesanti Scandio
Berillio Elementi di terre rare leggere Metallo silicio
Bismuto Indio Tantalio
Borato Magnesio Tungsteno
Cobalto Grafite naturale Vanadio
Carbone da coke Gomma naturale Bauxite (nuova)
Spata fluorurata Niobio Litio (nuova)
Gallio Metalli del gruppo del platino Titanio (nuova)
Germanio Roccia fosfatica Stronzio (nuova)

Piattaforma Italiana per il fosforo


Nel 2013 è nata la Piattaforma Europea del Fosforo e altre piattaforme sono in seguito state istituite in altri Paesi europei.

L’Italia, con la Legge 27 dicembre 2017, n. 205 recante “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020” l’articolo 1, comma 122 ha previsto l’istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell’Ambiente, di un fondo destinato alla realizzazione della Piattaforma Italiana del fosforo, con le seguenti finalità:

a) realizzazione di uno studio mirato al raggiungimento dell'autosufficienza del ciclo del fosforo;

b) raccolta delle migliori pratiche di recupero del fosforo dai rifiuti;

c) raccolta e diffusione di informazioni riguardanti la filiera di approvvigionamento del fosforo;

d) messa a punto di proposte per incoraggiare il recupero del fosforo e prevenirne gli sprechi;

e) istituzione di un tavolo tematico sulla conservazione e il recupero del fosforo;

f) realizzazione di un portale telematico per la raccolta e la pubblicazione delle attività.

La Direzione per i rifiuti e l’inquinamento ha stipulato una convenzione con Enea per realizzare le iniziative dirette a garantire il funzionamento della Piattaforma Italiana per il fosforo.

La Piattaforma Italiana per il fosforo riunisce tutti gli stakeholder italiani attivi in tutte le fasi del ciclo di vita del fosforo e ha il compito di individuare tecnologie, buone pratiche esistenti e strategie per la chiusura del ciclo su questa materia prima, fino all’elaborazione di un piano di sostenibilità a lungo termine.

La Piattaforma è articolata in 4 gruppi di lavoro che affrontano la tematica da diversi punti di vista: TECNOLOGICO; NORMATIVO; ECONOMICO

Le principali attività previste sono:

- la connessione di tutte le realtà italiane interessate alla chiusura del ciclo sul fosforo (imprese, associazioni, istituzioni);
- l’organizzazione di eventi, seminari e workshop sul tema;
- la raccolta di buone pratiche esistenti sul recupero del fosforo;
- l’elaborazione di proposte che mirino a rimuovere gli ostacoli normativi.

Normativa di riferimento


LEGGE 27 dicembre 2017, n. 205  Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020. (GU n.302 del 29-12-2017 - SO n. 62). Parte I  Sezione I Misure quantitative per la realizzazione degli obiettivi programmatici Art. 1 comma 122 

Comunicazione COM(2013) 517 final 8 luglio 2013 della Commissione al parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni. Comunicazione consultiva sull’uso sostenibile del fosforo

Comunicazione COM(2017) 490 final 13 settembre 2017 della Commissione al parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni concernente l'elenco 2017 delle materie prime essenziali per l'UE.

Comunicazione COM(2020) 474 final del 3 settembre 2020 della Commissione al Parlamento Europeo, al consiglio, al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni Resilienza delle materie prime critiche: tracciare un percorso verso una maggiore sicurezza e sostenibilità
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