Relazione Piano nazionale OGM | Risultati del 2018
Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti risultati anno 2018
Il 2018 è il quarto anno della programmazione del Piano Nazionale OGM 2015-2018.
Introduzione
Con il 2018 si conclude il quadriennio di programmazione del Piano nazionale stabilita per gli anni 2015-2018, pianificazione prorogata anche per il 2019. Come noto il Piano nazionale nasce dalla collaborazione tra il Ministero della salute, il Centro di referenza nazionale per la ricerca degli OGM (CROGM) e l’Istituto superiore di sanità il Piano al fine di facilitare la programmazione e il coordinamento delle attività di controllo svolte, in questo specifico settore, dalle Autorità sanitarie regionali e provinciali. Controlli ufficiali svolti in applicazione sia della normativa quadro del settore degli OGM, i Regolamenti quadro (CE) nn. 1829/2003 e 1830/2003, sia del regolamento (CE) n. 882/2004, modificato da ultimo dal Regolamento (UE) n. 625/2017.
In allegato si riporta la legislazione di riferimento al momento vigente per il settore degli alimenti geneticamente modificati (Allegato 1).
Il Piano nazionale, che definisce ruoli ed obiettivi per tutti i soggetti coinvolti, individua le principali matrici alimentari da sottoporre al controllo e i criteri a cui ogni Regione e Provincia autonoma deve conformarsi per l’adozione di un Piano regionale di controllo ufficiale sul proprio territorio. In considerazione dell’importanza del controllo all’importazione nel settore OGM, anche gli Uffici di frontiera del Ministero della salute, USMAF, ogni anno contribuiscono all’attività di controllo con campioni prelevati secondo le indicazioni fornite nel Piano nazionale. E’ bene ricordare quali siano i soggetti coinvolti nell’attuazione del Piano nazionale e le relative competenze:
- le Regioni e alle Province Autonome di Trento e Bolzano per la programmazione e il coordinamento delle attività di vigilanza e controllo sul territorio regionale di competenza;
- le ASL per l’espletamento delle attività di vigilanza e controllo;
- gli USMAF (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del Ministero della Salute) per le attività di controllo sui prodotti di origine non animale destinati all’alimentazione umana, presentati all’importazione;
- gli IIZZSS, le ARPA, le ASL designati dalle Autorità competenti per effettuare le analisi di laboratorio, facenti parte del Network Italiano dei laboratori OGM (NILO);
- il CROGM, presso l’IZS del Lazio e Toscana, che opera in qualità di Laboratorio Nazionale di riferimento ai sensi del regolamento (CE) n. 882/2004;
- l’Istituto Superiore di Sanità per le revisioni di analisi su campioni di alimenti non conformi.
Come per gli anni passati, i risultati dei controlli ufficiali, previa validazione con accesso al Cruscotto Reportistica Sanitaria (CRS) da parte delle competenti autorità regionali/provinciali, sono elaborati dal CROGM che gestisce il database nazionale in cui sono inseriti i dati relativi all’attività analitica svolta dai laboratori del controllo ufficiale e oggetto della presente relazione predisposta dal Ministero della Salute.
Min salute 2019
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