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Eventi incidenti rilevanti: Metodo Shortcut

Eventi incidenti rilevanti: Metodo Shortcut

Metodo Shortcut per la valutazione delle conseguenze incidentali

Il “Metodo Shortcut” qui esposto, e finalizzato alla stima speditiva delle conseguenze derivanti da eventi incidentali rilevanti connessi allo stoccaggio, movimentazione e trasporto di sostanze pericolose.

Lo scopo del lavoro e fornire un rapido strumento, ad uso del valutatore pubblico, finalizzato alla verifica della correttezza dei risultati ottenuti dal gestore per altra via. Il valutatore porra a confronto le omologhe massime distanze di danno, per l'unita in esame, valutate dall'estensore del Rapporto di Sicurezza, con le distanze di riferimento, determinate con il presente metodo.

Nel caso in cui le prime risultino inferiori a queste ultime, il valutatore dovra verificare la sussistenza di eventuali
condizioni specifiche che giustifichino tale risultato.

Si ribadisce che la valutazione delle distanze di danno e comunque a carico del gestore, il quale e responsabile della formulazione delle ipotesi, della scelta dei termini di sorgente e dell'adozione di particolari modelli di calcolo.

L’impiego della metodologia qui riportata, in sostituzione di valutazioni analitiche piu specifiche e dettagliate che il gestore deve condurre, e da ritenersi non corretta.

In analogia con altri metodi speditivi, anche il Metodo Shortcut consente di stimare le distanze di danno relative ad incidenti da trasporto di sostanze pericolose mediante autobotte, ferrocisterna e condotta, tipologie escluse dal campo di applicazione del D.Lgs. 334/99, utili, in assenza di analisi piu dettagliate, per la pianificazione territoriale e di emergenza.

L’applicazione del Metodo Shortcut fornisce la stima delle distanze di danno per due tipologie di eventi incidentali, rappresentative di elevati livelli di sicurezza impiantistico-gestionali:
- ipotesi più probabile, caratterizzata da probabilità relativamente alta e magnitudo contenuta, ma
comunque rilevante;
- ipotesi media, associata a probabilità di accadimento più remote e termini di sorgente di media gravita, tipica di eventi incidentali rilevanti ma pur sempre credibili.

In relazione a quanto sopra esposto e bene chiarire che le distanze di danno fornite dal Metodo Shortcut non sono numericamente le maggiori, in assoluto, dell’insieme delle soluzioni possibili e non e quindi corretto considerarle sempre cautelative. Per ciascuna ipotesi incidentale sono fornite le distanze di danno alle soglie standard dell’evento modellato (elevata letalità, inizio letalità, lesioni irreversibili, lesioni reversibili) nelle condizioni meteorologiche mediamente rappresentative (D.5 ed F.2).

In questo contesto non e possibile prescindere da considerazioni in merito all’incertezza delle stime fornite dal metodo in questione. Il Metodo Shortcut si basa sull’applicazione dello schema caratteristico dell’analisi delle conseguenze.

Da dati tipici di impianto e da condizioni meteoclimati che più rappresentative sono desunti i termini di sorgente che costituiscono i parametri di input dei modelli di simulazione.

Correlando i risultati a criteri di vulnerabilità sono stimate le distanze di danno.

Giova ricordare che i fenomeni coinvolti in una sequenza incidentale sono, per gran parte, di natura stocastica.

L’aleatorietà delle variabili in gioco ne richiederebbe la descrizione attraverso funzioni di distribuzione di probabilità tali da rendere conto dello spettro di tutte le possibili soluzioni tipiche dell’evento reale.

E noto che esercizi di benchmarking hanno evidenziato scostamenti relativi, nella stima delle conseguenze, anche di diversi ordini di grandezza, pur partendo dallo stesso caso in studio.

I risultati forniti dal metodo proposto sono pertanto da assumersi come valori indicativi di riferimento: in relazione all’uso previsto dovrà essere tenuta presente l’incertezza insita nella stima delle distanze di danno.

I risultati riportati nelle tabelle finali rappresentano inoltre i valori massimi delle distanze di danno delle sostanze simulate presenti all’interno di ciascuna classe.

Il metodo puo essere utilizzato anche per sostanze non comprese negli elenchi impiegando i criteri di classificazione indicati.

Per le sostanze infiammabili la bontà del metodo di classificazione adottato nel Metodo Speditivo del gennaio del 1994 e stata confermata dai risultati delle simulazioni ed e stato riproposto nel presente lavoro.

Per le sostanze tossiche i risultati ottenuti hanno chiaramente dimostrato l’inidoneità dei criteri di classificazione basati esclusivamente sulla combinazione lineare di due indici legati alla tensione di vapore e al valore del LC50 4h ratto della sostanza in esame.

Il Metodo Shortcut si basa quindi su criteri di classificazione diversi.


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