Valori limite Trialometani nelle acque consumo umano
ID 18803 | 26.01.2023 / In allegato
Il Trialometano è un composto nel quale tre atomi di idrogeno della molecola di metano (CH4) sono sostituiti con atomi di uno o più alogeni. Se i tre idrogeni sono sostituiti con tre atomi dello stesso alogeno, allora il composto viene detto aloformio: cloroformio (CHCl3), bromoformio (CHBr3), iodoformio (CHI3), fluoroformio (CHF3). I bromo-trialometani sono usati come reagenti di laboratorio, nella sintesi di composti organici, come solventi. Il bromoformio è stato usato come sedativo della tosse. Il cloroformio è impiegato nella produzione di refrigeranti e come solvente; era usato in passato come anestetico. I principali trialometani sono rappresentati da cloroformio, bromodiclorometano, dibromoclorometano, bromoformio.
Fonti di contaminazione e vie di esposizione per l’uomo
I trialometani (THMs) si formano nell’acqua destinata al consumo umano soprattutto come risultato della reazione del cloro con la materia organica presente naturalmente nelle acque grezze. La quantità di THMs che si forma è in relazione alla concentrazione del cloro, degli acidi umici e degli ioni bromuro, della temperatura, del pH. Il cloroformio è il principale sottoprodotto della disinfezione; in presenza di bromuri, i bromo-trialometani sono quelli che si formano maggiormente e la concentrazione di cloroformio diminuisce. La maggior parte dei THMs, in quanto volatili, passano nell’aria una volta che si sono formati. È possibile perciò essere esposti anche per via inalatoria attraverso la doccia o durante le pulizie domestiche. In generale l’esposizione ai THMs avviene attraverso il cibo (i THMs si trovano in molti alimenti e anche in alcuni farmaci), l’acqua potabile e l’aria indoor, approssimativamente nelle stesse proporzioni.
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