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Libro Bianco alcologia italiana 2022

Libro bianco alcologia italiana 2022

Libro Bianco algologia italiana / Informare, educare, curare: verso un modello partecipativo ed integrato dell'alcologia italiana 2022

ID 18034 | 09.11.2022 / Ministero della Salute 2022

Il Libro Bianco è stato curato dal Gruppo Redazionale per il Tavolo Tecnico di lavoro sull’Alcol. Si tratta di uno strumento diretto agli operatori del settore con la finalità di diffondere le conoscenze che sono state discusse nell'ambito della “Conferenza Nazionale Alcol” si è svolta presso il Ministero della Salute dal 15 al 17 marzo 2022.
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La Legge del 30.3.2001 n. 125 “Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol correlati”, all’art.3 comma 4, prevede ogni anno l’assegnazione al Ministero della Salute di due ordini di fondi, uno affidato alla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria (DGPRE) finalizzato a finanziare progetti assegnati alle Regioni e PPAA, l’altro affidato alla Direzione Generale della Comunicazione e dei Rapporti Europei ed Internazionali (DGCOREI) finalizzato a promuovere la realizzazione di attività di informazione e di prevenzione.

L’alcol è considerato il quinto fattore di rischio per il carico di malattia globale e nel 2016 il 5,5% di tutti i decessi nei 30 Paesi dell’Unione Europea (UE) sono stati causati dall’alcol, per un totale di 291.100 persone che sono morte in gran parte per patologie oncologiche (29% dei decessi attribuibili all’alcol), cirrosi epatica (20%), malattie cardiovascolari (19%), incidenti stradali e atti di autolesionismo e violenza interpersonale (28%) (1-3); la percentuale più alta di decessi attribuibili all’alcol è stata riscontrata infine nei giovani adulti.

Delle circa 800 persone che ogni giorno in Europa muoiono per cause attribuibili all’alcol, una percentuale relativamente alta di danni causati dal consumo di alcol si verifica in età giovanile, dove una morte su quattro dei ragazzi di età compresa tra 20 e 24 anni è causata dall’alcol.

Almeno 40 delle malattie e condizioni riportate nella Classificazione Internazionale delle Malattie, 10ª revisione (International Classification of Diseases 10th revision, ICD-10) (4) sono totalmente alcol-attribuibili e oltre 200 sono invece parzialmente alcol-attribuibili.

Il carico di malattie deriva principalmente da due categorie:

- le malattie croniche non trasmissibili (tra cui numerosi tipi di neoplasie, le malattie cardiovascolari, la cirrosi epatica e le disfunzioni metaboliche) e
- violenza auto ed etero diretta (tra cui suicidi, omicidi e incidenti stradali).

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il consumo dannoso di alcol è uno dei principali fattori di rischio per la salute della popolazione in tutto il mondo e ha un impatto diretto su molti obiettivi sanitari di sviluppo sostenibile “Sustainable development goals – SDG” da raggiungere entro il 2030.

Il consumo di alcol pro-capite in litri di alcol puro all'anno è uno dei due indicatori per l'obiettivo di salute SDG 3.5 – “Rafforzare la prevenzione e il trattamento da abuso di sostanze, compreso di stupefacenti e il consumo dannoso di alcol”.

L’alcol causa circa 3 milioni di morti ogni anno nel mondo, nonché disabilità e cattive condizioni di salute di milioni di persone.

Complessivamente, il consumo 17 dannoso di alcol è responsabile del 5,1% del carico globale di malattie e la Regione europea dell’OMS ha la più alta percentuale di consumatori e il più alto consumo di alcol nel mondo.

L’alcol è una sostanza cancerogena in grado di provocare addiction: qualsiasi livello di consumo di alcol è associato a numerosi danni prevenibili dovuti a molteplici condizioni di salute come malattie cardiovascolari, diversi tipi di cancro, disturbi da uso di alcol (Alcohol Use Disorders - AUDs), danni d’organo ad esempio le malattie del fegato, eventi traumatici acuti come gli incidenti stradali, domestici e sul lavoro anche con danni a persone diverse dai bevitori, a disturbi del comportamento ed ad eventi psicotici.

Nonostante siano riportate in letteratura associazioni protettive tra consumo occasionale di alcol e cardiopatia coronarica, ictus ischemico e diabete, secondo l’OMS, al netto di tutti i presunti vantaggi, gli effetti nocivi del consumo di alcol per la salute sono comunque preponderanti.

È infine dimostrato che il consumo di alcol ha ricadute pesanti sulle famiglie di chi beve secondo modalità rischiose/ dannose e sulla comunità in generale, a causa del deterioramento delle relazioni personali e lavorative, degli atti criminali (come vandalismo e violenza), della perdita di produttività e dei costi a carico dell’assistenza sanitaria.

Nella Regione europea dell’OMS si stima che il 62,3% della popolazione adulta ha consumato bevande alcoliche almeno una volta nel corso dell’ultimo anno e che il consumo di alcol è causa di quasi un milione di morti ogni anno, pari a circa 2500 morti al giorno (di cui una su quattro è un giovane artefice o vittima di un incidente stradale causato dall’alcol alla guida, prima causa di morte prematura in Italia e in Europa, di malattia di lunga durata o di disabilità tra i giovani maschi di età compresa tra i 14 e i 28 anni di età).

L’alcol è dimostrato essere causa di oltre 200 condizioni e malattie riconosciute nella classificazione internazionale delle malattie, e circa 40 di queste sono del tutto attribuibili al consumo di alcol.

Sono state individuate due ampie categorie di malattie alcol-attribuibili: le malattie croniche non trasmissibili (i disturbi neurologici, il cancro, le malattie cardiovascolari e la cirrosi epatica) e le lesioni non intenzionali e intenzionali.

L’OMS ha stimato infatti che il 29% dei decessi alcol-correlati sono avvenuti per patologie oncologiche, il 20% per cirrosi epatica, il 19% per malattie cardiovascolari e infine il 18% per incidenti. Si stima inoltre che, nello stesso anno, 7,6 milioni di anni siano stati persi prematuramente a causa del consumo di alcol.

I dati sul consumo di bevande alcoliche e sulle patologie alcol-attribuibili sono “estratti” dalla Relazione del Ministro della salute al Parlamento sugli interventi realizzati ai sensi della legge 30.3.2001 n. 125 “legge quadro in materia di alcol e problemi alcol-correlati” anno 2021 e dal Rapporto ISTISAN sul monitoraggio alcolcorrelato in Italia dell’Istituto Superiore di Sanità.
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segue in allegato

 

A cura del Gruppo Redazionale per il Tavolo Tecnico di lavoro sull’Alcol

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