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Parere motivato CE all'Italia per inquinamento da nitrati nelle acque

Parere motivato CE all Italia per inquinamento da nitrati nelle acque

Parere motivato CE all'Italia per inquinamento da nitrati nelle acque / Procedura di infrazione INFR(2018)2249

ID 18984 | 16.02.2023

Acqua: la Commissione invita l'ITALIA a proteggere meglio la popolazione e gli ecosistemi del paese dall'inquinamento provocato da nitrati provenienti dall'agricoltura

Il 15 febbraio 2023 la Commissione ha deciso di inviare un parere motivato all'Italia (INFR(2018)2249) in quanto tale paese non ha pienamente rispettato la direttiva Nitrati (direttiva 91/676/CEE), invitandola a proteggere meglio le sue acque dall'inquinamento provocato da nitrati provenienti da fonti agricole.

La direttiva mira a proteggere le acque superficiali e sotterranee dall'inquinamento di origine agricola. L'obiettivo del Green Deal europeo, con la sua ambizione in materia di inquinamento zero, è ridurre l'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo a livelli che non siano più considerati nocivi per la salute umana e gli ecosistemi naturali.

A norma della direttiva Nitrati gli Stati membri sono tenuti a controllare le loro acque e a individuare quelle che sono inquinate da nitrati di origine agricola o quelle che potrebbero esserlo, nonché le acque interessate da eutrofizzazione. Essi sono inoltre tenuti a designare come zone vulnerabili ai nitrati le zone che scaricano in tali acque e a istituire adeguati programmi d'azione per prevenire e ridurre l'inquinamento da nitrati.

Nel novembre 2018 la Commissione ha inviato all'Italia una prima lettera di costituzione in mora, invitando le autorità a garantire la stabilità della rete di monitoraggio dei nitrati, a procedere a un riesame e proseguire nella designazione delle zone vulnerabili ai nitrati in diverse regioni e ad adottare misure supplementari in diverse regioni. Successivamente, sebbene le autorità italiane abbiano compiuto alcuni progressi, la Commissione ha constatato la necessità di adottare ulteriori misure per affrontare i problemi rimanenti. Nel frattempo sono inoltre emersi altri problemi, come la riduzione del periodo di blocco continuativo (durante il quale è vietata l'applicazione di fertilizzanti). Per questi motivi nel dicembre 2020 è stata inviata una lettera complementare di costituzione in mora all'Italia. Pur riconoscendo che da allora alcune carenze sono state risolte, la Commissione continua a nutrire preoccupazioni riguardo ad altre violazioni in diverse regioni nelle quali la situazione nelle acque sotterranee inquinate dai nitrati non sta migliorando o si osserva un peggioramento del problema dell'eutrofizzazione delle acque superficiali.

La Commissione ha pertanto deciso di inviare un parere motivato all'Italia, che dispone ora di 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell'UE.

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Fonte: CE

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