Ambiente
Featured

Acqua potabile: Italia deferita alla Corte di giustizia

Acqua potabile   Infrazione 2014 2125 Valori di Arsenico Fluoruro   Viterbo   Note

Acqua potabile: La Corte di giustizia UE ha condannato l'Italia per la fornitura di acqua potabile non sicura / Arsenico e fluoruro (zone di Viterbo)

ID 13819 | Update 11.09.2023 / In allegato
________

Update 11.09.2023 / Sentenza di condanna del 07.09.2023 

La Corte di Giustizia UE, con sentenza del 7 settembre 2023 (allegata), ha condannato l'Italia per il mancato rispetto dei parametri di arsenico e fluoruro nelle acque potabili di diversi Comuni del Lazio violando la Direttiva 98/83/CE.

La Corte di Giustizia UE (Decima Sezione) ha dichiarato e statuito che la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi che le incombono in virtù:

- del combinato disposto dell'articolo 4, paragrafo 1, e dell'allegato I, parte B, della Direttiva 98/83/CE del Consiglio, del 3 novembre 1998, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, non avendo adottato misure atte ad assicurare il rispetto dei valori parametrici indicati nell'allegato I, parte B, di detta direttiva, per quanto riguarda, da un lato, il livello di concentrazione dell'arsenico nelle acque del Comune di Bagnoregio, a partire dall'anno 2018, del Comune di Civitella d'Agliano, nel primo semestre dell'anno 2018, nel secondo semestre dell'anno 2019 e a partire dall'anno 2020, escluso il secondo semestre dell'anno 2021, del Comune di Fabrica di Roma, nel 2013 e a partire dall'anno 2015, del Comune di Farnese, nel 2013 e a partire dall'anno 2018, del Comune di Ronciglione, nel 2013, nel primo semestre dell'anno 2018 e nel primo semestre dell'anno 2019, e in seguito a partire dall'anno 2020, e del Comune di Tuscania, dall'anno 2018 fino ad oggi, escluso il primo semestre dell'anno 2019, e per quanto riguarda, dall'altro lato, il livello di concentrazione del fluoruro nelle acque del Comune di Bagnoregio, dall'anno 2018 al primo semestre dell'anno 2019, e del Comune di Fabrica di Roma, nel 2018, nel primo semestre dell'anno 2019 e nel secondo semestre dell'anno 2021, nonché

- dell'articolo 8, paragrafo 2, della Direttiva 98/83/CE, non avendo provveduto affinché fossero adottati quanto prima i provvedimenti necessari per ripristinare la qualità delle acque destinate al consumo umano nei Comuni di Bagnoregio, Civitella d'Agliano, Fabrica di Roma, Farnese, Ronciglione e Tuscania, per quanto riguarda il livello di concentrazione dell'arsenico in tali acque, e nei Comuni di Bagnoregio e di Fabrica di Roma, per quanto riguarda il livello di concentrazione del fluoruro nelle acque di questi ultimi.
_______

Update 24.01.2023 / Deferimento Italia alla Corte di giustizia

La Commissione ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia (vedi allegato ricorso presentato l’11 marzo 2022 - Commissione europea / Repubblica italiana (C-197/22)) già procedura d'infrazione 2014_2125, poiché da molto tempo in alcune zone della provincia di Viterbo, nel Lazio, i livelli di arsenico e fluoruro nell'acqua potabile superano i valori parametrici stabiliti dalla direttiva sull'acqua potabile: ciò può danneggiare la salute umana, in particolare quella dei bambini.

Sono sei le zone in cui i livelli di arsenico nell'acqua potabile restano al di sopra delle soglie di sicurezza: Bagnoregio, Civitella d'Agliano, Fabrica di Roma, Farnese, Ronciglione e Tuscania. Nelle zone di Bagnoregio e Fabrica di Roma sono state inoltre superate le soglie di sicurezza per il fluoruro.

L’arsenico è considerato dall’Organizzazione mondiale della sanità un fattore cancerogeno.

Il livello consentito per l’arsenico dalla Direttiva 98/83CE è di 10 microgrammi al litro, ma nel viterbese supera di gran lunga il limite:

- 75 mg al litro Fabrica di Roma.
- 52 mg litro Bagnoregio.

La zona della Tuscia è una terra vulcanica che ha nella composizione naturale la presenza di arsenico, un elemento che però rende l’acqua non potabile. Per poter bere è necessario che le acque siano depurate.

Il livello di consentito per il fluoruro dalla Direttiva 98/83CE è di 1,50 microgrammi al litro.

Vedasi:

Valori limite arsenico nelle acque consumo umano

Valori limite fluoruro nelle acque consumo umano
_________

Ricorso CE 11 marzo 2022 (Causa C-197/22)

Ricorso presentato l’11 marzo 2022 - Commissione europea / Repubblica italiana

(Causa C-197/22)
(GU 25.4.2022 n. 171/28)

Ricorrente: Commissione europea (rappresentanti: G. Gattinara, E. Sanfrutos Cano, agenti)
Convenuta: Repubblica italiana

Conclusioni
La Commissione si pregia di concludere che la Corte voglia:

1) constatare che, non avendo adottato misure atte ad assicurare il rispetto dei valori indicati nella parte B dell’allegato I della direttiva 98/93/CE del Consiglio del 3 novembre 1998, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano (in GUCE L 330 del 5.12.1998, pag. 32)

- per quanto riguarda il livello di concentrazione dell’arsenico, nel Comune di Bagnoregio a partire dal 2018 in poi, nel Comune di Civitella d’Agliano nel primo semestre del 2018, nel secondo semestre del 2019 e dal 2020 in poi salvo che nel secondo semestre del 2021, nel Comune di Fabrica di Roma nel 2013 e dal 2015 in poi, nel Comune di Farnese nel 2013 e in seguito dal 2018 in poi, nel Comune di Ronciglione nel 2013 e in seguito nel primo semestre del 2018 e nel primo semestre del 2019 e in seguito dal 2020 in poi, nel Comune di Tuscania dal 2018 in poi salvo che nel primo semestre del 2019, e

- per quanto riguarda il livello di concentrazione del fluoruro, nel Comune di Bagnoregio dal 2018 al primo semestre del 2019 e nel Comune di Fabrica di Roma nel 2018, nel primo semestre del 2019 e nel secondo semestre del 2021, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi derivanti dal combinato disposto dell’articolo 4, paragrafo 1 e dell’allegato I, parte B, della direttiva 98/83/CE,

2) e che, non avendo adottato quanto prima i provvedimenti necessari per ripristinare la qualità delle acque nei Comuni di Bagnoregio, Civitella d’Agliano, Fabrica di Roma, Farnese, Ronciglione e Tuscania per quanto riguarda il livello di concentrazione dell’arsenico e nei Comuni di Bagnoregio e di Fabrica di Roma per quanto riguarda il livello di concentrazione di fluoruro, la Repubblica italiana è venuta meno all’obbligo che le incombe in virtù dell’art. 8, par. 2, della direttiva 98/83/CE;

3) condannare la Repubblica italiana al pagamento delle spese di giudizio.

Motivi e principali argomenti
Con il primo motivo del proprio ricorso, la Commissione ritiene che, nel non aver assicurato il rispetto dei valori indicati nella parte B dell’allegato I della direttiva per l’arsenico e il fluoruro, la Repubblica italiana è venuta meno all’obbligo di cui al combinato disposto dell’articolo 4, paragrafo 1 e dell’allegato I della direttiva 98/83/CE. Più precisamente, in merito al valore di concentrazione dell’arsenico tale violazione riguarda il Comune di Bagnoregio a partire dal 2018 in poi, il Comune di Civitella d’Agliano per il primo semestre del 2018, per il secondo semestre del 2019 e dal 2020 in poi salvo che nel secondo semestre del 2021, il Comune di Fabrica di Roma per il 2013 e dal 2015 in poi, il Comune di Farnese per il 2013 e in seguito dal 2018 in poi, il Comune di Ronciglione per il 2013 e in seguito per il primo semestre del 2018, per il primo semestre del 2019, e in seguito dal 2020 in poi, il Comune di Tuscania dal 2018 ad oggi salvo che nel primo semestre del 2019. Dette violazioni sono tuttora in corso. In merito al valore di concentrazione del fluoruro la violazione dell’obbligo di cui al combinato disposto dell’articolo 4, paragrafo 1 e dell’allegato I della direttiva riguarda il Comune di Bagnoregio dal 2018 al primo semestre 2019 e il Comune di Fabrica di Roma per il 2018, per il primo semestre del 2019 e
il secondo semestre del 2021.

Con il secondo motivo del ricorso, la Commissione considera che, non avendo adottato quanto prima i provvedimenti necessari per ripristinare la qualità delle acque nei Comuni di Bagnoregio, Civitella d’Agliano, Fabrica di Roma, Farnese, Ronciglione e Tuscania per quanto riguarda il livello di concentrazione dell’arsenico e nei Comuni di Bagnoregio e di Fabrica di Roma per quanto riguarda il livello di concentrazione di fluoruro, la Repubblica italiana è venuta meno all’obbligo che le incombe in virtù dell’articolo 8, paragrafo 2, della direttiva.
_________

Deferimento CE del 09 giugno 2021

La Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia per il mancato rispetto della direttiva sull'acqua potabile (direttiva 98/83/CE). La direttiva impone agli Stati membri di garantire che le acque destinate al consumo umano siano salubri e pulite, e richiede che nell'acqua potabile non siano presenti microrganismi e parassiti, né sostanze che potrebbero rappresentare un pericolo per la salute umana.

Il Green Deal europeo stabilisce l'obiettivo "inquinamento zero" per l'UE. La piena attuazione degli standard sanciti dalla legislazione dell'UE è importante sia per proteggere la salute umana sia per salvaguardare l'ambiente naturale, in modo efficace.

La Commissione deferisce l'Italia alla Corte di giustizia poiché da molto tempo in alcune zone della provincia di Viterbo, nel Lazio, i livelli di arsenico e fluoruro nell'acqua potabile superano i valori parametrici stabiliti dalla direttiva sull'acqua potabile: ciò può danneggiare la salute umana, in particolare quella dei bambini. Sono sei le zone in cui i livelli di arsenico nell'acqua potabile restano al di sopra delle soglie di sicurezza: Bagnoregio, Civitella d'Agliano, Fabrica di Roma, Farnese, Ronciglione e Tuscania. Nelle zone di Bagnoregio e Fabrica di Roma sono state inoltre superate le soglie di sicurezza per il fluoruro.

Nel maggio 2014 la Commissione aveva inviato all'Italia una lettera di costituzione in mora, seguita da un parere motivato nel gennaio 2019 riguardante 16 zone di approvvigionamento idrico della provincia di Viterbo. Dall'invio del parere motivato la piena conformità alla direttiva è stata raggiunta solo in 10 di queste zone.

Sebbene la Commissione accolga con favore sia l'adozione da parte dell'Italia di misure che vietano o limitano l'approvvigionamento idrico nelle zone interessate, sia l'invio ai consumatori di informazioni sulla situazione, ad oggi sei zone di approvvigionamento idrico non sono ancora pienamente conformi alla direttiva. La Commissione deferisce quindi l'Italia alla Corte di giustizia.

La direttiva sull'acqua potabile (direttiva 98/83/CE del Consiglio, del 3 novembre 1998, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano) stabilisce norme di qualità essenziali per l'acqua potabile a livello dell'UE. Si tratta, in totale, di 48 parametri microbiologici, chimici e indicatori da monitorare e sottoporre a prove periodicamente.

Nel dicembre 2020 i colegislatori hanno adottato una revisione della direttiva sull'acqua potabile. Dopo l'entrata in vigore della direttiva riveduta, gli Stati membri dispongono di due anni per conformarvisi.

Fonte: CE

Acqua potabile Italia deferita alla Corte di giustizia

Certifico Srl - IT | Rev. 1.0 2023
©Copia autorizzata Abbonat

Matrice revisioni

Rev. Data Oggetto Autore
1.0 11.09.2023 Sentenza Corte di giustizia UE del 07.09.2023 Certifico Srl
0.0 24.01.2023 --- Certifico Srl

Collegati

Certifico s.r.l.

Sede: Via A. De Curtis, 28 - 06135 Perugia - IT
P. IVA: IT02442650541

Tel. 1: +39 075 599 73 63
Tel. 2: +39 075 599 73 43

Assistenza: +39 075 599 73 43

www.certifico.com
info@certifico.com

Testata editoriale iscritta al n. 22/2024 del registro periodici della cancelleria del Tribunale di Perugia in data 19.11.2024