Ambiente

Studio elenco delle materie prime essenziali per l'UE (2020)

Studio valutazione materie prime essenziali 2020

Studio elenco delle materie prime essenziali per l'UE (2020)

EU, Settembre 2020

La pressione sulle risorse è destinata ad aumentare: ne sono causa l'incremento della popolazione mondiale, l'industrializzazione, la digitalizzazione, la crescita della domanda da parte dei paesi in via di sviluppo e la transizione verso la neutralità climatica che utilizzerà metalli, minerali e materiali biotici nelle tecnologie e nei prodotti a basse emissioni. Secondo le previsioni dell'OCSE, nel 2060 la domanda di materiali a livello mondiale sarà più che raddoppiata, passando dai 79 miliardi di tonnellate di oggi a 167 miliardi di tonnellate. Nel prossimo decennio la concorrenza mondiale per le risorse diventerà agguerrita. La dipendenza dalle materie prime essenziali potrebbe presto sostituire l'attuale dipendenza dal petrolio.

La comunicazione "Il Green Deal europeo" della Commissione europea, adottata l'11 dicembre 2019, riconosce che l'accesso alle risorse costituisce una questione di sicurezza strategica per l'ambizione dell'Europa di raggiungere la neutralità climatica nel 2050 e per rendere più ambiziosi gli obiettivi in materia di clima per il 2030. Un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime minerarie e secondarie, in particolare di materie prime essenziali, per le tecnologie fondamentali e i settori strategici quali l'energia rinnovabile, l'elettromobilità, il digitale, lo spazio e la difesa, è uno dei prerequisiti per conseguire la neutralità climatica. La nuova strategia industriale per l'UE affronta la sfida della sicurezza e della sostenibilità e chiede un piano di azione per le materie prime essenziali ed alleanze per le materie prime guidate dall'industria.

La Commissione prosegue in tal modo i suoi sforzi volti ad affrontare le crescenti preoccupazioni relative alla sicurezza del l'approvvigionamento di materie prime preziose per l'economia dell'UE. Già nel 2008 la Commissione europea aveva varato l'iniziativa "Materie prime". Quest'iniziativa dell'UE persegue una strategia di diversificazione mirata ad assicurare l'approvvigionamento delle materie prime non energetiche per le catene del valore industriali ed il benessere della società nell'Unione europea.

La diversificazione dell'approvvigionamento implica la riduzione delle dipendenze da tutti i punti di vista, mediante l'approvvigionamento di materie prime minerarie dall'UE e da paesi terzi, l'aumento dell'approvvigionamento di materie prime secondarie attraverso l'efficienza nell'uso delle risorse e l'economia circolare e trovando soluzioni alternative per le materie prime scarse. Una delle azioni prioritarie dell'iniziativa "materie prime" era la compilazione di un elenco di materie prime essenziali a livello dell'UE. Il primo elenco è stato pubblicato nel 2011 ed è aggiornato ogni tre anni per valutare periodicamente il livello di criticità delle materie prime essenziali per l'UE. Sono considerate materie prime essenziali quelle che rivestono una grande importanza economica per l'UE e presentano un elevato rischio di interruzione improvvisa dell'approvvigionamento.

Il presente studio è la quarta valutazione tecnica delle materie prime essenziali per l'UE basata sulla metodologia sviluppata dalla Commissione europea in collaborazione con il gruppo di lavoro ad hoc per la definizione delle materie prime essenziali nel 2017. La prima valutazione (2011) ha individuato 14 materie prime essenziali su 41 materie prime "candidate" non energetiche e non agricole. Nell'esercizio 2014 sono state individuate 20 materie prime essenziali su un totale di 54 "candidate". Nel 2017 sono state identificate 27 materie prime essenziali su 78 "candidate".

La valutazione del 2020 riguarda un numero maggiore di materiali: 83 materiali singoli o 66 materie prime "candidate" comprendenti 63 materiali singoli e 3 raggruppati [dieci elementi singoli delle terre rare pesanti (HREE), cinque elementi delle terre rare leggere (LREE) e cinque metalli del gruppo del platino (PGM)]. Sono stati valutati cinque nuovi materiali (arsenico, cadmio, stronzio, zirconio e idrogeno).

 

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Fonte: EU

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