Relazione speciale 18/2020 Il sistema di scambio di quote di emissioni dell’UE
La riduzione delle emissioni di gas a effetto serra è una delle principali sfide dei nostri tempi. L’Unione europea ha fissato una serie di valori-obiettivo relativi al cambiamento climatico, da conseguire nel 2020, 2030 e 2050. Se l’UE è solidamente sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi che si è prefissata per il 2020, non lo è invece per gli obiettivi - più ambiziosi - da conseguire entro il 2030 e il 2050. Il “Green Deal” della Commissione, presentato nel 2019, ha proposto di passare ad un valore obiettivo di riduzione delle emissioni compreso tra il 50 % e il 55 %, da raggiungersi entro il 2030, e di realizzare entro il 2050 l’azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra. Questi obiettivi presuppongono un notevole aumento degli sforzi da compiere.
Il sistema di scambio di quote di emissioni dell’UE rappresenta una delle principali politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici attuate dall’UE e costituisce il primo mercato di CO2 del mondo. Mira a fornire un meccanismo efficiente di riduzione delle emissioni. Nel quadro dell’ETS dell’UE, le imprese devono ottiene quote di emissioni che coprano le rispettive emissioni di biossido di carbonio. L’opzione di default è che dette quote siano vendute tramite asta, ma possono anche essere assegnate gratuitamente.
Il presente audit è stato incentrato sull’assegnazione gratuita di quote. Nelle fasi 3 e 4 dell’ETS dell’UE (periodi 2013-2020 e 2021-2030), le quote gratuite mirano a mitigare il rischio di rilocalizzazione delle emissioni, mentre il prezzo del carbonio è inteso fornire un incentivo progressivo alla decarbonizzazione. Ciò viene promosso tramite il ricorso a parametri di riferimento derivati dagli attori che conseguono i migliori risultati in un dato settore. In otto Stati membri, anche il settore dell’energia ha ricevuto quote gratuite legate alla modernizzazione della produzione di energia elettrica.
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Indice
Paragrafo
Sintesi I - VI
Introduzione
Estensione e approccio dell’audit
Osservazioni
Le quote gratuite hanno prodotto risultati interlocutori quando usate come strumento di modernizzazione del settore dell’energia elettrica
Nel settore dell’energia elettrica, dal 2021 si applicano condizioni più rigorose in materia di utilizzo di quote gratuite
I dati disponibili indicano risultati non efficaci dell’assegnazione gratuita come strumento di modernizzazione del settore dell’energia nella fase 3
L’assegnazione gratuita di quote agli operatori dell’industria e dell’aviazione ha tenuto conto in modo limitato della capacità di trasferire i costi, rallentando tendenzialmente la decarbonizzazione
L’assegnazione gratuita di quote agli operatori dell’industria e dell’aviazione non ha tenuto conto della capacità di detti settori di trasferire i costi
I settori che producono oltre il 90 % delle emissioni industriali hanno ricevuto tutte o gran parte delle rispettive quote a titolo gratuito
Ai fini della mitigazione del rischio di rilocalizzazione delle emissioni causato dall’ETS dell’UE, la Commissione ha esaminato altri approcci, ma non li ha proposti
Il sistema dei benchmark utilizzato per assegnare quote gratuite sta progressivamente migliorando gli incentivi alla riduzione delle emissioni
Il sistema basato su benchmark fornisce incentivi alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra
L’efficace utilizzo dei benchmark incontra alcune difficoltà tecniche
Ci si attende che la fase 4 dell’ETS dell’UE fornirà migliori informazioni sugli incentivi alla decarbonizzazione
L’assegnazione gratuita di quote ha favorito gli spostamenti in aereo rispetto a quelli in treno
Conclusioni e raccomandazioni
Allegato
Allegato I – Quadro giuridico dell’ETS dell’UE per la fase 4
Termini e abbreviazioni
Risposte della Commissione
Équipe di audit
Cronologia
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Fonte: UE
Collegati:
D.Lgs. 13 marzo 2013 n. 30
Regolamento delegato (UE) 2019/331
Direttiva 2003/87/CE
Direttiva (UE) 2018/410
Protocollo di Kyoto
Accordo di Parigi sul clima: entra in vigore il 4 novembre 2016
Parigi ed oltre. Gli impegni nazionali sul cambiamento climatico al 2030