Relazione annuale sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi UE 2020
La relazione è una sintesi dei differenti report nazionali acquisiti dalla Commissione, secondo quando disposto dalla Direttiva offshore 2013/30/UE (dati 2018).
La presente relazione della Commissione europea, che segue le precedenti relazioni relative agli anni 2016 e 2017, verte sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi nell'Unione europea (UE) nel 2018.
La base giuridica della presente relazione è la direttiva 2013/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 giugno 2013, sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi e che modifica la direttiva 2004/35/CE ("direttiva Sicurezza operazioni in mare").
Questo atto normativo è inteso a raggiungere un elevato livello di sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, a beneficio dei lavoratori, dell'ambiente, delle piattaforme e attrezzature per le operazioni in mare e delle attività economiche quali la pesca e il turismo. Le disposizioni della direttiva, quali attuate dagli Stati membri, contribuiranno a i) evitare gli incidenti gravi, ii) ridurre il numero di incidenti e iii) garantire che vi sia dato efficacemente seguito per mitigarne le conseguenze.
Come per le relazioni precedenti, lo scopo della presente relazione annuale è i) fornire dati sul numero e sul tipo di impianti nell'UE e ii) fornire informazioni sugli incidenti che interessano le operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, nonché una valutazione delle prestazioni di sicurezza di dette operazioni. L'analisi delle tendenze diventerà sempre più significativa con l'aggiungersi di ogni relazione.
Con la serie di relazioni annuali sarà inoltre possibile tenere traccia delle prestazioni di sicurezza delle attività in mare degli Stati membri nel settore degli idrocarburi. La presente relazione si basa sulle relazioni annuali e sui dati comunicati dagli Stati membri a norma della direttiva Sicurezza operazioni in mare. La Commissione ha ricevuto dati da Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Spagna e dal Regno Unito, che nel 2018 era ancora uno Stato membro. La maggior parte degli impianti è situata nel Mare del Nord e nell'oceano Atlantico (380 impianti), mentre se ne contano 166 nel Mediterraneo, 8 nel Mar Nero e 2 nel Mar Baltico.
Nel 2018 le autorità competenti degli Stati membri hanno effettuato ispezioni su 318 impianti in mare nelle rispettive giurisdizioni.
In seguito a taluni incidenti, tre Stati membri (Regno Unito, Danimarca e Paesi Bassi) hanno condotto indagini nel corso del periodo di riferimento.
Il Regno Unito ha condotto 41 indagini per questioni legate alla sicurezza e all'ambiente e 5 indagini in relazione a incidenti gravi.
La Danimarca ha condotto 3 indagini per questioni legate alla sicurezza e all'ambiente (nessuna indagine in relazione a incidenti gravi) e i Paesi Bassi hanno condotto un'indagine in relazione a un incidente grave (nessuna indagine per questioni legate alla sicurezza e all'ambiente).
I dati forniti dagli Stati membri, in particolare sul numero e sulla gravità degli incidenti segnalati in rapporto al numero di impianti, indicano che il settore europeo delle operazioni in mare presenta un livello di sicurezza notevolmente più basso rispetto ai due anni precedenti, che rende necessario un seguito ad opera delle autorità competenti degli Stati membri.
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segue in allegato
CE 06.2020
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