Studio sulla dispersione di sostanze tossiche nella laguna di Venezia
Dispersione di sostanze tossiche e loro impatto sull’ambiente marino della laguna di Venezia e su parte del mare adriatico fuori dalle bocche di porto.
L’esperienza storica anche recente di eventi incidentali, quale il rilascio di cianuro di Baia Mare, o il più recente sversamento di benzene in Cina, mostra chiaramente come rilasci di sostanze pericolose in ambiente acquatico non possano essere sottovalutati per le loro vaste e distruttive conseguenze sull’ecosistema. In tale direzione si è già mossa la Comunità Europea con la Direttiva 96/81/CE nella quale, per la prima volta, ha ampliato il campo di applicazione del controllo dei rischi di incidente rilevante anche alle conseguenze ambientali, e, ancora in misura maggiore, nella direttiva 2003/105/CE, in cui viene adottata una sensibile riduzione delle quantità limite previste per le sostanze pericolose per l'ambiente.
L’ambiente acquatico è sicuramente un ambiente “critico” per il trasporto delle sostanze pericolose, poiché, essendo caratterizzato da fenomeni di trasporto e migrazione piuttosto veloci, la propagazione delle sostanze stesse interessa vaste aree. Proprio per tali ragioni si è ritenuto fondamentale, in un’area unica quale la Laguna di Venezia, che costituisce un sistema complesso sia in termini idrodinamici, sia in termini del delicato equilibrio instaurato a livello di ecosistema con l’area industriale di Porto Marghera e le infrastrutture logistiche del Porto di Venezia, sviluppare uno studio rigoroso e sistematico delle conseguenze acute di eventi incidentali che riguardano sversamenti massivi in acqua superficiale di sostanze pericolose. Questo sia per sostanze pericolose per l’ambiente sia per sostanze che, sebbene non classificate pericolose per l’ambiente, l’esperienza storica ha dimostrato possano, se rilasciate in quantità ingenti, causare conseguenze ambientali non trascurabili.
I temi fondamentali della normativa sulla tutela delle acque sono raccolti nella Sezione Seconda della Parte Terza del “Testo Unico” sull’Ambiente, D.Lgs. 152/2006, decreto che semplifica, razionalizza e riordina la normativa ambientale esistente sul territorio nazionale. Completano il quadro legislativo in materia di acque le norme di emanazione regionale in relazione al passaggio di rilevanti competenze tra Stato e Regioni.
La Sezione Seconda della Parte Terza del D.Lgs 152/2006, abroga e sostituisce il D.Lgs. 152/1999, recante “Disposizioni sulla tutela delle acque dall'inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole.”, identificato col nome di “Testo unico sulle acque”, e contiene la disciplina di carattere generale per la tutela delle acque. convivendo con tutta una serie di provvedimenti, in relazione al seguente progetto, riguardanti la salvaguardia della laguna di Venezia, il più importante dei quali è il decreto ministeriale del 23 aprile 1998.
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Studio sulla dispersione di sostanze tossiche nella laguna di Venezia
Studio sulla dispersione di sostanze tossiche nella laguna di Venezia Allegato 1
Studio sulla dispersione di sostanze tossiche nella laguna di Venezia Allegato 2
Studio sulla dispersione di sostanze tossiche nella laguna di Venezia Allegato 3
Studio sulla dispersione di sostanze tossiche nella laguna di Venezia Allegato 4a
Studio sulla dispersione di sostanze tossiche nella laguna di Venezia Allegato 4b
Istituto di Scienze Marine - Sezione di Venezia 2007
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