Ambiente

L’Italia del riciclo 2020

Italia del riciclo 2020

L’Italia del riciclo 2020

ID 12288 | 11.12.2020

La pandemia generata dal COVID-19 ha portato all’imposizione di severe restrizioni che hanno influenzato anche il settore della gestione dei rifiuti. L’undicesima edizione dell’Italia del riciclo fornisce una prima panoramica degli effetti della pandemia sul settore del riciclo dei rifiuti urbani e speciali e sulle misure adottate e i possibili sviluppi futuri alla luce del nuovo Piano d’azione per l’economia circolare pubblicato dalla Commissione europea a marzo 2020. Questo approfondimento è stato realizzato attraverso un’indagine condotta dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e FISE Unicircular tra settembre e ottobre 2020.

Per gli operatori della gestione e riciclo dei rifiuti la priorità nei mesi di emergenza e nei successivi è stata quella di garantire il ritiro dei rifiuti su tutto il territorio nazionale e continuare ad avviarli a riciclo cercando di evitare la saturazione degli impianti e la crisi del sistema generata dal calo della domanda di materiale riciclato e, soprattutto durante il lockdown, dalla riduzione dell’operatività dei settori applicativi a valle.

Tra gli effetti a medio termine dell’epidemia ci sono sicuramente i ritardi, i rallentamenti e i tagli degli investimenti programmati nel settore dei rifiuti. Per compensare i minori quantitativi di rifiuti gestiti e/o la riduzione dei quantitativi di materie prime secondarie vendute, le imprese stanno principalmente cercando di contenere i costi diretti e individuare nuovi clienti/utilizzatori su nuovi mercati. Questo avviene attraverso la diversificazione dell’offerta e delle politiche commerciali, il ricorso alla partnership con i clienti/utilizzatori creata nel corso degli anni, la fornitura di supporto alla logistica dei clienti/utilizzatori, il monitoraggio delle giacenze e la sensibilizzazione verso i decisori politici.

Con riferimento ai risultati conseguiti nelle diverse filiere nazionali del riciclo degli imballaggi si evidenzia che il riciclo si è mantenuto, anche nel 2019, a un buon livello con 9,6 Mt di rifiuti da imballaggio avviati a riciclo (il 3% in più rispetto al 2018), pari al 70% dell’immesso al consumo (Tabella 1). Si sintetizza di seguito l’andamento nelle diverse filiere nazionali.

Nel 2019 gli imballaggi di carta e cartone immessi al consumo calano leggermente rispetto al 2018 (-1%) e arrivano a 4,9 Mt: la quota avviata al riciclo è di circa 4 Mt, pari all’81% dell’immesso al consumo. Nel complesso, la raccolta di carta in Italia nel 2019 è stata di 6,6 Mt, praticamente stabile rispetto agli anni precedenti.

Gli imballaggi in vetro nel 2019 hanno registrato un incremento del 4% dell’immesso al consumo, arrivando a 2,7 Mt; nello stesso anno anche la raccolta differenziata di rifiuti di imballaggio in vetro cresce del 9%, arrivando a 2 Mt. Gli imballaggi in vetro avviati al riciclo nel 2019 sono oltre 2 Mt, il 10% in più rispetto al 2018, raggiungendo una percentuale di avvio al riciclo rispetto all’immesso al consumo del 77%.

La filiera della plastica nel 2019 ha incrementato l’immesso al consumo di imballaggi di un punto percentuale rispetto al 2018, per un ammontare complessivo di oltre 2,3 Mt. La raccolta differenziata gestita dal Consorzio COREPLA è stata pari a 1,4 Mt, con un aumento del 13% rispetto al 2018. La quantità complessiva degli imballaggi avviati al riciclo è pari a circa 1,1 Mt, il 46% circa dell’immesso al consumo, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente.

La filiera del legno nel 2019 ha immesso al consumo 3,2 Mt d’imballaggi, con un incremento di poco meno di un punto percentuale rispetto all’anno precedente.

I rifiuti legnosi complessivamente raccolti nel 2019 sono pari a 2 Mt, di cui il 46% è costituito da imballaggi. La quantità di rifiuti d’imballaggio in legno avviati al riciclo, pari a 2 Mt, è aumentata di un punto percentuale ed è pari al 63% dell’immesso al consumo.

Nel 2019 l’immesso al consumo degli imballaggi in alluminio cresce del 6% (73,4 kt) rispetto al 2018, mentre i quantitativi di rifiuti di imballaggio in alluminio avviati a riciclo calano del 5%, attestandosi a 51 kt, corrispondenti al 70% dell’immesso al consumo (-8%).

Il calo della percentuale di riciclo realizzata nel 2019 rispetto al precedente esercizio si ritiene sia dovuta al fatto che, a seguito del negativo andamento dei prezzi dell’alluminio secondario, nell’ultima parte dell’anno, molti operatori del settore hanno stoccato quantità di materiale non indifferenti aspettando un rialzo delle quotazioni prima di metterlo sul mercato.

Tabella1

L’immesso al consumo d’imballaggi in acciaio nel 2019 si è ridotto di un punto percentuale arrivando a 486 kt. La raccolta degli imballaggi in acciaio è cresciuta (+5%) rispetto ai quantitativi del 2018 attestandosi a 481 kt. Le quote di raccolta da superficie privata e pubblica hanno entrambe registrato un incremento del 5% rispetto al 2018. Nel 2019 la quantità di rifiuti d’imballaggio avviati al riciclo è cresciuta rispetto al 2018 ed è pari a 399 kt (+3%), 82% dell’immesso al consumo.

Secondo gli ultimi dati pubblicati dal MATTM, nel 2018 l’immesso al consumo degli pneumatici nel mercato del ricambio è stato di 384 kt e nello stesso anno sono state gestite 351 kt di PFU, un punto percentuale in meno rispetto al 2017. Secondo i dati forniti dai due principali Consorzi di filiera (ECOPNEUS e ECOTYRE) nel 2019 si stima siano state avviate a recupero di materia oltre 151 kt di materie recuperate dagli PFU, di cui 120 kt sono costituite da gomma, 29 kt da acciaio e 2 kt da fibre tessili. Ammontano, invece, a 116 le kt di materiale avviate a recupero energetico.

Nel 2019 le Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) immesse al consumo in Italia sono state 989 kt. Secondo l’ultima rilevazione ufficiale EUROSTAT il tasso nazionale di raccolta dei RAEE (domestici e non domestici), calcolato secondo la nuova metodologia prevista dalla normativa, è pari al 38% dell’immesso al consumo medio del triennio precedente. In termini di raccolta pro-capite l’Italia presenta una performance di 4,89 kg/ab. Considerando i volumi totali raccolti nel 2019 rispetto al 2018, si parla per la prima volta di crescita a doppia cifra, con il risultato complessivo di +10% che è da considerarsi estremamente positivo.

Secondo i dati CdCNPA nel 2019 sono state immesse al consumo 342 kt di pile e accumulatori (lo 0,4% in meno rispetto al 2018), di cui: 26 kt di pile e accumulatori portatili; 111 kt di accumulatori industriali; 206 kt di accumulatori per veicoli. Nel corso del 2019 sono state raccolte 11 kt di pile e accumulatori portatili esausti, in crescita del 5% rispetto al 2018. Nel 2018 il tasso di raccolta dei rifiuti di pile e accumulatori portatili rispetto dell’immesso sul mercato nell’ultimo triennio, secondo i dati EUROSTAT, raggiunge per l’Italia il 43%, 2 punti percentuali sotto il target previsto per il 2016 (45%). Per la raccolta di accumulatori industriali e per veicoli si registra un decremento rispetto al 2018, arrivando nel 2019 a 176 kt (-4%).

Gli oli minerali usati immessi al consumo nel 2019 sono stati pari a 411 kt, in aumento del 3% rispetto al 2018. L’olio usato raccolto e avviato a riciclo è salito del 2%, arrivando al 47% dell’immesso al consumo.

Occorre tenere conto che l’olio in buona parte si distrugge durante l’uso, per combustione e perdite, di conseguenza l’olio usato residuo raccoglibile si attesta attorno al 45-50% dell’immesso al consumo. Nel 2019 sono state avviate alla rigenerazione 191 kt di oli che hanno prodotto 128 kt di olio base.

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Fonte: Fondo per lo sviluppo sostenibile

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