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Guida acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia

Breve guida acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia

Guida (breve) acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia

ID 9927 | 21.01.2020

Guida breve sulle acque meteoriche di dilavamento di prima pioggia: Quadro normativo, Linea guida trattamento delle acque meteoriche di dilavamento di prima pioggia provenienti da impianti di distribuzione carburanti FVG 2018 e Simulazione grafica sistema di depurazione acque di prima pioggia.

Le acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia (al di fuori di ipotesi giuridiche), sono di principio escluse dalla normativa sugli scarichi (art. 113 D.Lgs. n. 152/2006) e sono disciplinate dalle Regioni.

Considerata la delega alle Regioni prevista dall’art. 113, D.Lgs. n. 152/2006, delle acque meteoriche di dilavamento non si ha una definizione unitaria, dal T.U.A. si desume però una esclusione dalla definizione di “acque reflue industriali”  ex art. 74 rubricato - Definizioni – al cui comma 1, lett. h) le definisce: «qualsiasi tipo di acque scaricate da edifici od impianti in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento».

Certa è anche l’inclusione delle stesse alla definizione di “acque reflue urbane” ex art. 74, comma 1, lett. i), qualora «…acque reflue industriali ovvero meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate…», che, nella combinata previsione dell’art. 113, comma 1, lett. b) possono essere sottoposte a «particolari prescrizioni, ivi compresa l’eventuale autorizzazione».

Acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia Quadro normativo

Le acque reflue di dilavamento

Il dilavamento delle superfici scoperte, in relazione alle attività che in esse si svolgono o agli usi previsti, non si esaurisce con le acque di prima pioggia bensì si protrae nell'arco di tempo in cui permangono gli eventi piovosi. In linea generale tali condizioni si realizzano quando non sono state adottate le misure atte ad evitare / contenere, durante il periodo di pioggia, il dilavamento delle zone nelle quali si svolgano fasi di lavorazione o attività di deposito / stoccaggio di materie prime / scarti o rifiuti.

A titolo esemplificativo rientrano in questo ambito particolari lavorazioni che per loro natura non possono essere svolte di norma in ambienti chiusi o per le quali non è fattibile realizzare interventi di protezione dalle acque di pioggia ovvero le operazioni per loro natura tipicamente "sporcanti" (ad esempio l'autodemolizione, deposito all’esterno di materiali inerti ecc..).

Acque meteoriche di dilavamento

Fig. 0 - Aree acque meteoriche di dilavamento

L’esclusione non è però assoluta, così come previsto dall’art. 113, comma 3, D.Lgs. n. 152/2006 e confermato dalla giurisprudenza, le acque meteoriche che prima di dilavare le superfici esterne e recapitare nei corpi ricettori vengono (o sono a rischio di venire) a contatto con sostanze e materiali inquinanti ivi depositati o per attività svolte all’aperto nelle dette aree esterne, ricadenti nella lista delle attività “a rischio” definite dalle Regioni attraverso i Piani di Tutela delle Acque o specifici Regolamenti, devono essere sottoposte ad idoneo trattamento previa autorizzazione rilasciata dalla Provincia.

Definizioni di acque meteoriche di dilavamento / prima pioggia / seconda pioggia (Fonte R. FVG)

A titolo esemplificativo si riportano alcune definizioni date dalle diverse Regioni (es. RVFG):

segue in allegato

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Il Piano di tutela delle acque FVG è costituito dal documento allegato, parte integrante del Decreto del Presidente della Regione n. 074/Pres dd. 20 marzo 2018.
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Sistema impianto depurazione acque prima pioggia

Vasche di prima pioggia (ndr):

La prima pioggia in arrivo dalla fognatura raccoglie tutte le acque delle strade, parcheggi (aree di transito) del piazzale in oggetto e vengono convogliate verso le vasche di accumulo tramite un pozzetto scolmatore o di by-pass, questo manufatto separa le prime "quelle potenzialmente inquinate identificate nei primi 5 mm." da quelle di seconda pioggia che teoricamente sono pulite e non contaminate quindi pronte per essere convogliate allo scarico finale.

Simulazione grafica

Breve guida acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia 01

Fig. 1
L’acqua di prima pioggia viene convogliata dal pozzetto scolmatore alla vasca di accumulo attraverso il condotto di uscita di prima pioggia
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Breve guida acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia 03

Fig. 3
La valvola galleggiante nella vasca di accumulo al riempimento della stessa chiude il condotto di uscita di prima pioggia dal pozzetto
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Breve guida acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia 06
Fig. 6
L’acqua nella vasca di accumulo viene portata nel separatore a coalescenza attraverso la pompa di sollevamento
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segue in allegato


Foto: Petroltecnica SpA

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