UNI 10389-1:2019
Misurazioni in campo - Generatori di calore - Parte 1: Apparecchi alimentati a combustibile liquido e/o gassoso
La norma prescrive le procedure per eseguire in opera l’analisi dei prodotti della combustione e la misurazione del rendimento di combustione dei generatori di calore.
Essa si applica a tutti i generatori di calore alimentati a combustibile gassoso e/o liquido, destinati al riscaldamento degli ambienti e/o alla produzione di acqua calda sanitaria.
La norma non si applica agli impianti inseriti in cicli di processo e ai generatori di calore alimentati a combustibile solido.
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Dopo quasi 10 anni di onorato servizio, il 27 giugno 2019 la norma UNI 10389-1:2009 è stata sostituita dall’edizione 2019, grazie all’attività svolta dalla CT 252 “Impianti di riscaldamento - Esercizio, conduzione, manutenzione, misure in campo e ispezioni” del CTI e alla collaborazione con il CIG che ha coordinato il task group dedicato proprio alla revisione della UNI 10389-1.
Pur senza particolari stravolgimenti la norma ha introdotto alcune novità e adeguato le procedure alla sempre più presente informatizzazione. Un primo cambiamento è già nel titolo, diventato “Misurazioni in campo - Generatori di calore - Parte 1: Apparecchi alimentati a combustibile liquido e/o gassoso”, che evidenzia l’affidabilità raggiunta dalle misurazioni effettuate su apparecchi già in servizio con strumentazioni portatili, riconosciuta anche dal D. Lgs 3 aprile 2006, n. 152 attualmente in vigore.
Altre parti della serie di norme UNI 10389 dedicate ad altre tipologie di generatori di calore saranno presto disponibili. La nuova UNI 10389-1 fa riferimento a un generico operatore, al quale si richiede un’idonea competenza, diversamente dalla precedente edizione, che si rivolgeva al manutentore e all’ispettore prevedendo diverse procedure operative.
Ferma restando l’importanza della UNI 10389-1 nell’applicazione della vigente legislazione sull’uso razionale dell’energia, la nuova edizione nel prescrivere “come si fa” e non “chi lo fa” sottolinea l’indipendenza della norma tecnica dal provvedimento legislativo, lasciando a quest’ultimo il compito di stabilire particolari abilitazioni o comportamenti dell’operatore a seconda del ruolo ricoperto.
Molto importante è il riconoscimento della pari dignità della documentazione su supporto elettronico accanto a quella tradizionale su supporto cartaceo; con questa opzione la produzione, la trasmissione e l’archiviazione di dati sono velocizzate e si evitano errori di trascrizione nel passaggio da un documento su carta all’altro e nell’introduzione manuale dei dati negli archivi informatici.
Il nuovo formato è consentito sia per gli “scontrini” emessi dallo strumento di misura sia per il rapporto di prova rilasciato dall’operatore al termine delle misurazioni. Per quanto concerne le procedure di misurazione, è stato ridotto da due a un solo minuto l’intervallo di tempo minimo che deve trascorrere tra le tre misurazioni; ciò consente di ridurre da quattro a due minuti la durata del campionamento dei prodotti della combustione.
Dato che il campionamento deve avvenire quando il generatore di calore è a regime, e che in numerosi impianti autonomi non si riesce a mantenere lo stato di regime per i quattro minuti prima necessari – segno evidente di un sovradimensionamento del generatore rispetto alle necessità dell’alloggio – la riduzione del periodo di campionamento eviterà, o quantomeno ridurrà a pochi casi, il ricorso a condizioni di misurazione diverse da quella a regime (generatore regolato a portata termica inferiore a quella nominale o in produzione acqua calda sanitaria).
Di contro, la richiesta di allegare tutte e tre le stampe – su carta o su file – relative a ciascuna misurazione consentirà all’operatore stesso e ad eventuali organismi di ispezione di verificare che le tre misurazioni sono state effettuate quando il generatore si trovava a regime; con la riduzione del tempo cresce il rischio per l’operatore di non accorgersi durante la prova che il generatore non ha ancora raggiunto lo stato di regime, o che ha iniziato un transitorio di riduzione di portata o di spegnimento.
Nella nuova edizione della norma, per quanto riguarda la strumentazione scompare la tabella con i requisiti minimi e si fa invece riferimento alla UNI CEI EN 50379-1 “Specifica per apparecchi elettrici portatili per la misurazione dei parametri dei gas combusti di apparecchi per riscaldamento – Parte 1: requisiti generali e metodi di prova”, senza indicazione della data di pubblicazione; ciò significa che tutti gli analizzatori di combustione devono essere conformi almeno alla prima edizione della norma, che risale al 2006; gli strumenti non conformi e quelli fabbricati in precedenza (salvo che il fabbricante dichiari una conformità ex ante) non possono essere più utilizzati. Inizialmente la nuova edizione della norma prevedeva anche la misurazione degli ossidi di azoto (NOx), sia diretta che tramite la misura del solo NO; durante i lavori, però, sono sorti dubbi sulla misurazione di questo componente dei prodotti della combustione, la cui concentrazione sembra essere significativamente influenzata dalle condizioni in cui si svolge la prova, quali la temperatura e l’umidità dell’aria comburente, soggette a notevoli variazioni a seconda della stagione e del meteo, nonché la variazione di portata termica rispetto a quella nominale.
Verranno quindi effettuate ulteriori prove al fine di individuare parametri correttivi che rendano confrontabili valori ottenuti in diverse situazioni, ottenuti i quali si potrà predisporre un aggiornamento alla norma. Infine, una diversa distribuzione dei contenuti, ripartiti nella norma vera e propria e in due appendici, una informativa e una normativa, rendono più agile e lineare la lettura del documento rispetto alla precedente edizione.
Fonte: CTI
http://store.uni.com/catalogo/index.php/uni-10389-1-2019.html
Vedi Documento sulla UNI 10389-1:2019
Rapporto di prova rendimento e fumi generatori di calore UNI 10389-1:2019
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