EN 16985:2018 | Le zone ATEX negli impianti di verniciatura
ID 8672 | 26.05.2020
Il Documento allegato illustra le zone classificate ATEX delle cabine di verniciatura in accordo con la nuova norma EN 16985:2018 Cabine di verniciatura per materiali di rivestimento organici - Requisiti di sicurezza.
EN 16985:2018 “Cabine di verniciatura per materiali di rivestimento organici - Requisiti di sicurezza”
La presente norma europea si occupa di tutti i rischi, le situazioni pericolose e gli eventi pericolosi relativi alle cabine di verniciatura per l'applicazione di materiali organici di rivestimento liquidi e in polvere, quando vengono utilizzate come previsto dal Fabbricante, compreso un uso scorretto ragionevolmente prevedibile.
La norma è entrata in vigore il 05 Dicembre 2018.
Sostituisce:
EN 12981:2005+A1:2009 “Impianti di verniciatura - Cabine per l'applicazione di prodotti vernicianti in polvere - Requisiti di sicurezza”
EN 12215:2004+A1:2009 “Impianti di verniciatura - Cabine di verniciatura per l'applicazione di prodotti vernicianti liquidi - Requisiti di sicurezza”
La norma è stata recepita in Italia con la UNI EN 16985:2019, entrata in vigore il 31 Gennaio 2019.
Nel presente documento vengono riportati alcuni esempi estratti dagli allegati della norma.
Con la revisione 1.0 sono stati aggiornati gli esempi dell’appendice B, che adesso vengono ripotatati in lingua italiana. Sono stati anche aggiunti degli esempi per il calcolo estratti dall’appendice C della norma EN 16985:2018.
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CAPO I - Disposizioni Generali Articolo 287 - Campo di applicazione 1. Il presente Titolo prescrive le misure per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive come definite all’articolo 288. 2. Il presente Titolo si applica anche nei lavori in sotterraneo ove è presente un’area con atmosfere esplosive, oppure è prevedibile, sulla base di indagini geologiche, che tale area si possa formare nell’ambiente. 3. Il presente Titolo non si applica: a) alle aree utilizzate direttamente per le cure mediche dei pazienti, nel corso di esse; b) all’uso di apparecchi a gas di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 15 novembre 1996, n. 661(N); c) alla produzione, alla manipolazione, all’uso, allo stoccaggio ed al trasporto di esplosivi o di sostanze chimicamente instabili; d) alle industrie estrattive a cui si applica il Decreto Legislativo 25 novembre 1996, n. 624(N); e) all’impiego di mezzi di trasporto terrestre, marittimo, fluviale e aereo per i quali si applicano le pertinenti disposizioni di accordi internazionali tra i quali il Regolamento per il trasporto delle sostanze pericolose sul Reno (ADNR), l’Accordo Europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose per vie navigabili interne (ADN), l’Organizzazione per l’Aviazione civile internazionale (ICAO), l’Organizzazione marittima internazionale (IMO), nonché la normativa comunitaria che incorpora i predetti accordi. Il presente Titolo si applica invece ai veicoli destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva. 1. Ai fini del presente Titolo, si intende per: «atmosfera esplosiva» una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaga nell’insieme della miscela incombusta. 1-bis Per condizioni atmosferiche si intendono condizioni nelle quali la concentrazione di ossigeno nell’atmosfera è approssimativamente del 21 per cento e che includono variazioni di pressione e temperatura al di sopra e al di sotto dei livelli di riferimento, denominate condizioni atmosferiche normali (pressione pari a 101325 Pa, temperatura pari a 293 K), purché tali variazioni abbiano un effetto trascurabile sulle proprietà esplosive della sostanza infiammabile o combustibile. CAPO II - Obblighi del datore di lavoro Articolo 289 - Prevenzione e protezione contro le esplosioni 1. Ai fini della prevenzione e della protezione contro le esplosioni, sulla base della valutazione dei rischi e dei principi generali di tutela di cui all’articolo 15, il datore di lavoro adotta le misure tecniche e organizzative adeguate alla natura dell’attività; in particolare il datore di lavoro previene la formazione di atmosfere esplosive. 2. Se la natura dell’attività non consente di prevenire la formazione di atmosfere esplosive, il datore di lavoro deve: a) evitare l’accensione di atmosfere esplosive; b) attenuare gli effetti pregiudizievoli di un’esplosione in modo da garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori. 3. Se necessario, le misure di cui ai commi 1 e 2 sono combinate e integrate con altre contro la propagazione delle esplosioni e sono riesaminate periodicamente e, in ogni caso, ogniqualvolta si verifichino cambiamenti rilevanti. Articolo 290 - Valutazione dei rischi di esplosione 1. Nell’assolvere gli obblighi stabiliti dall’articolo 17, comma 1, il datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi: a) probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive; b) probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche elettrostatiche, siano presenti e divengano attive ed efficaci; c) caratteristiche dell’impianto, sostanze utilizzate, processi e loro possibili interazioni; d) entità degli effetti prevedibili. 2. I rischi di esplosione sono valutati complessivamente. 3. Nella valutazione dei rischi di esplosione vanno presi in considerazione i luoghi che sono o possono essere in collegamento, tramite aperture, con quelli in cui possono formarsi atmosfere esplosive.
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RIPARTIZIONE DELLE AREE IN CUI POSSONO FORMARSI ATMOSFERE ESPLOSIVE
OSSERVAZIONE PRELIMINARE
Il sistema di classificazione che segue si applica alle aree in cui vengono adottati provvedimenti di protezione in applicazione degli articoli 258, 259, 262, 263.
1. AREE IN CUI POSSONO FORMARSI ATMOSFERE ESPLOSIVE
Un'area in cui può formarsi un'atmosfera esplosiva in quantità tali da richiedere particolari provvedimenti di protezione per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori interessati è considerata area esposta a rischio di esplosione ai sensi del presente titolo.
Un'area in cui non è da prevedere il formarsi di un'atmosfera esplosiva in quantità tali da richiedere particolari provvedimenti di protezione è da considerare area non esposta a rischio di esplosione ai sensi del presente titolo.
Le sostanze infiammabili e combustibili sono da considerare come sostanze che possono formare un'atmosfera esplosiva a meno che l'esame delle loro caratteristiche non abbia evidenziato che esse, in miscela con l'aria, non sono in grado di propagare autonomamente un'esplosione.
2. CLASSIFICAZIONE DELLE AREE A RISCHIO DI ESPLOSIONE
Le aree a rischio di esplosione sono ripartite in zone in base alla frequenza e alla durata della presenza di atmosfere esplosive.
Il livello dei provvedimenti da adottare in conformità dell'ALLEGATO L, parte A, è determinato da tale classificazione.
Zona 0
Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o frequentemente un'atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia.
Zona 1
Area in cui la formazione di un'atmosfera esplosiva, consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapori o nebbia, è probabile che avvenga occasionalmente durante le normali attività.
Zona 2
Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un'atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia o, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata.
Zona 20
Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o frequentemente un'atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell'aria.
Zona 21
Area in cui la formazione di un'atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell'aria, è probabile che avvenga occasionalmente durante le normali attività.
Zona 22
Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un'atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile o, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata.
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Categorie minime richieste di protezione dall'accensione per attrezzature, componenti e sistemi di protezione di cabine di verniciatura per materiale di rivestimento liquido
Prospetto 4 - EN 16985:2018
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EN 16985:2018 - Allegato B
Esempio 1
Le figure B.1 e B.2 mostrano le zone pericolose per una cabina di verniciatura manuale per materiale di rivestimento liquido con
- CLEL Liquid < 25 % nel volume interno della cabina di verniciatura;
- CLEL Liquid < 10 % nel volume interno del sistema di pulizia dello scarico dell'aria.
Fig. B.1 - Cabina di verniciatura manuale per materiale di rivestimento liquido (vista superiore)
Fig. B.2 - Cabina di verniciatura manuale per materiale di rivestimento liquido (vista laterale)
Esempio 2
Le figure B.3 e B.4 mostrano le zone pericolose per una cabina di verniciatura automatica per materiale di rivestimento liquido
- CLEL Liquid < 25 % nel volume interno della cabina di verniciatura;
- sezioni del volume interno che non possono essere raggiunte dal robot;
- CLEL Liquid > 10 % e < 25 % nel volume interno del sistema di pulizia dello scarico dell'aria.
Fig. B.3 - Cabina di verniciatura automatica per materiale di rivestimento liquido per funzionamento a CLEL Liquid < 25 % (vista superiore)
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Appendice C - Concentrazione media calcolata di sostanze infiammabili
Il calcolo della concentrazione media di sostanze infiammabili in una cabina di verniciatura è applicabile anche alle cabine di verniciatura automatiche con ricircolo dell'aria.
Per le cabine di verniciatura a segmenti, il calcolo deve essere effettuato per il(i) segmento(i) attivo(i).
Cabine di verniciatura per materiale di rivestimento liquido contenente solventi organici
La concentrazione di solventi infiammabili è correlata al LEL e indicata in percentuale di LEL.
La concentrazione media di sostanze infiammabili in una cabina di verniciatura dipende dalla massa di sostanze infiammabili introdotte nella cabina di verniciatura e dal volume del flusso d'aria della ventilazione forzata.
a) Parametri:
TIPO DI CABINA: Cabina di verniciatura ventilata verticalmente o sezione di applicazione
b) Calcoli
Il flusso d'aria minimo può essere calcolato in base alla velocità media di progettazione del flusso d'aria, alla larghezza e alla lunghezza della sezione trasversale del flusso d'aria della cabina di verniciatura.
In base alla formula (C.3)
In base alla formula (C.2)
In base alla formula (C.1)
c) Risultato
La concentrazione calcolata è al di sotto di tutti i valori limite di soglia definiti nel prospetto 3.
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segue in allegato
Fonti
EN 16985:2018
Certifico Srl - IT | Rev. 1.0 2020
©Copia autorizzata Abbonati
Matrice Revisioni
Rev. | Data | Oggetto | Autore |
1.0 | 26.05.2020 |
- Aggiornati esempi Allegato B - Aggiunti esempi Allegato C |
Certifico Srl |
0.0 | 03.07.2019 | --- | Certifico Srl |
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