Linee guida per l’utilizzazione della risorsa geotermica a media e alta entalpia
In questo documento sono affrontate le principali problematiche del settore, delineando gli indirizzi tecnici specifici per l’utilizzo in sicurezza della risorsa geotermica a media ed alta entalpia da serbatoi idrotermali.
Queste Linee Guida si applicano sia alle attività geotermoelettriche ordinarie, di competenza delle Regioni, sia agli impianti pilota geotermici sperimentali, demandati dalla legge alla competenza dello Stato. Sono pertanto contemplati, con le dovute differenziazioni, sia gli impianti geotermoelettrici tradizionali, con re-immissione parziale dei fluidi geotermici nelle formazioni di provenienza, che gli impianti pilota sperimentali a emissioni di processo nulle e re-iniezione totale.
In questo approccio alle Linee Guida, vengono affrontate in primo luogo le problematiche di maggior interesse che riguardano il processo logico finalizzato ad individuare, in una determinata area geologicamente indiziata, un possibile serbatoio di fluido geotermico industrialmente utilizzabile. Sono inoltre descritte, ancorché sinteticamente, le metodologie per l’attraversamento in sicurezza delle formazioni geologiche interposte tra la superficie di campagna e la roccia che contiene il fluido geotermico, specie in presenza di acquiferi ad uso idropotabile.
Di fondamentale importanza il monitoraggio delle acque, del suolo e dell’aria, trattato anch’esso in queste linee guida, con l’obiettivo di definire una metodologia generale per l’individuazione tempestiva di eventuali indesiderate contaminazioni dell’ambiente, ai fini della tutela della salute e della natura.
Il monitoraggio sismico, della subsidenza e delle pressioni di poro, completa il quadro delle indagini che interessano le interazioni fisiche tra le attività di estrazione del fluido geotermico e l’ambiente. Tenendo conto che queste Linee Guida si applicano sia alle centrali geotermoelettriche tradizionali che agli impianti pilota, è stata comunque prevista una articolazione unitaria del documento, esplicitando le necessarie distinzioni, ove necessario/opportuno:
1. Introduzione
2. Ricognizione preliminare;
3. Esplorazione di superficie;
4. Perforazione;
5. Studio di fattibilità;
6. Tutela del suolo e della risorsa idrica;
7. Qualità dell’aria;
8. Monitoraggio e controllo del campo geotermico, della microsismicità, della subsidenza e delle pressioni di poro;
9. Requisiti per il riconoscimento di impianto pilota sperimentale per produzione di energia elettrica.
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Relativamente agli aspetti ambientali, appare utile precisare che queste Linee Guida individuano metodologie consolidate per la prevenzione e la mitigazione dei potenziali effetti sull’ambiente e sulla salute pubblica connessi alle diverse fasi di ricerca e utilizzazione della risorsa geotermica (Capitoli 6, 7, 8) e potranno fornire valido supporto alla predisposizione dello Studio di Impatto Ambientale nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del progetto, ai sensi della Parte Seconda del D. Lgs. 152/2006.
Ciò non esime tuttavia il proponente dal rispetto dei requisiti per la predisposizione dello Studio di Impatto Ambientale e della ulteriore documentazione prevista per la procedura di VIA dalla vigente normativa e dal rispetto delle eventuali prescrizioni che potranno essere impartite nell’ambito del provvedimento di VIA emanato dall’Autorità competente, in caso di giudizio favorevole di compatibilità ambientale del progetto (per gli impianti pilota geotermici ex art. 1 comma 3-bis del D.Lgs. 22/2010 il provvedimento di VIA è rilasciato con decreto del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali ed il turismo).
Mise ottobre 2016
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