La Valutazione del Microclima
INAIL 2018
Il rischio microclima nei luoghi di lavoro viene trattato nel titolo VIII e nell'allegato IV del titolo II del D.lgs. 81/08. Le modalità con cui effettuare la valutazione del rischio non sono indicate in un specifico Capo del testo di legge.
I principali riferimenti sono quindi gli standard tecnici prodotti dagli organismi di normazione nazionali e internazionali.
Questo opuscolo si propone quale strumento di consultazione per gli operatori della sicurezza nei luoghi di lavoro fornendo le indicazioni necessarie per giungere a una corretta valutazione del rischio microclima.
Le condizioni microclimatiche di un luogo di lavoro e di vita, possono interferire significativamente con le attività degli occupanti. In ambienti d’ufficio o domestici si possono creare condizioni non confortevoli che possono ridurre la produttività ma anche favorire il verificarsi di infortuni e di piccoli malesseri. Negli ambienti di lavoro in cui il ciclo produttivo richiede condizioni ambientali estreme con temperature particolarmente elevate o estremamente basse è addirittura necessario proteggere la salute dei lavoratori modificando, quando è possibile, il ciclo produttivo o realizzando adeguati sistemi di protezione collettiva e individuale. Una particolare attenzione deve essere rivolta ai luoghi di lavoro all’aperto in cui, durante la stagione estiva o durante l’inverno, i lavoratori possono essere esposti a condizioni climatiche estreme. I settori dell’agricoltura e dell’edilizia, caratterizzati dalla maggiore frequenza di infortuni e malattie professionali, sono particolarmente esposti a queste problematiche anche perché in questi settori è maggiormente diffusa la manodopera irregolare.
Benché il d.lgs. 81/08 abbia inserito il microclima nel rischi fisici da valutare ai sensi del Titolo VIII, l’assenza di uno specifico capo non fornisce, alla pari degli altri rischi come rumore, vibrazioni ecc., delle univoche indicazioni su come valutare tale rischio. La valutazione del microclima viene effettuata facendo riferimento alla normativa tecnica internazionale e nazionale basata su principi indiscussi da oltre quarant’anni. La Direzione regionale Inail Campania, avvalendosi degli esperti del settore Certificazione, Verifica e Ricerca, ha voluto realizzare questo opuscolo per fornire ai datori di lavoro, ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione e a tutti coloro che si occupano di prevenzione nei luoghi di lavoro, un momento di sintesi sulle attuali conoscenze e permettere loro di valutare nel migliore dei modi i rischi legati alle condizioni microclimatiche del luogo di lavoro e di realizzare le migliori azioni correttive.
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Contenuti:
Capitolo 1 - Inquadramento normativo
1.1 Gli agenti fisici
1.2 La valutazione del rischio da agenti fisici
1.3 Il microclima nel titolo VIII del d.lgs. 81 del 9 aprile 2008 e s.m.i.
1.4 Il microclima nell’allegato IV del d.lgs. 81 del 9 aprile 2008 e s.m.i.
Capitolo 2 - Ambienti con rischio termico e ambienti con discomfort termico
2.1 Il microclima
2.2 Ambienti moderabili ed ambienti vincolati
Capitolo 3 - Ambienti ad obiettivo comfort (moderabili)
3.1. Metodo PMV (Predicted Mean Vote)
3.1.1 I principi del metodo
3.1.2 Parametri necessari per il metodo
3.1.3 Applicabilità del metodo PMV
3.1.4 Indici di comfort locale
3.1.5 Limiti di accettabilità
3.1.6 Proposta di metodo per la classificazione termica degli ambienti
3.1.7 Comfort a lungo termine
3.1.8 Sintesi e sequenza operativa
3.2 Misure dei parametri fisici
3.2.1 Quantità oggetto della misura
3.2.2 Colloca
3.2.3 Collocazione temporale delle misure
3.2.4 Durata delle misure e intervallo fra due misure successive
3.3 Stima dei parametri soggettivi
3.3.1 Metabolismo
3.3.2 Isolamento termico dell’abbigliamento
3.4 Indici di comfort per ambienti moderabili ma non moderati
3.4.1 Heat Index
3.4.2 Humidex
3.5 Controllo del microclima ai fini del raggiungimento del comfort
3.5.1 Temperatura dell’aria
3.5.2 Umidità relativa
3.5.3 Velocità dell’aria
3.5.4 Temperatura radiante
Capitolo 4 - Ambienti vincolati caldi
4.1 Metodo PHS (Predicted Heat Strain)
4.1.1 I principi del metodo
4.1.2 Parametri necessari per il metodo
4.1.3 Applicabilità del metodo
4.1.4 Descrittori di rischio
4.1.5 Limiti di accettabilità
4.1.6 Tempi massimi di esposizione
4.1.7 Pause ed esposizioni multifase
4.1.8 Sintesi e sequenza operativa
4.2 Misure dei parametri fisici
4.2.1 Quantità oggetto della misura
4.2.2 Collocazione spaziale e numero delle postazioni di misura
4.2.3 Collocazione temporale delle misure
4.3 Stima dei parametri soggettivi
4.3.1 Metabolismo
4.3.2 Isolamento termico dell’abbigliamento
4.4 Controllo del microclima in ambienti termici caldi
Capitolo 5 - Ambienti vincolati freddi
5.1 Metodo IREQ (Insulation REQired)
5.1.1 I principi del metodo
5.1.2 Parametri necessari per il metodo IREQ
5.1.3 Applicabilità del metodo IREQ
5.1.4 Descrittori di rischio
5.1.5 Limiti di accettabilità
5.1.6 Tempi massimi di esposizione
5.1.7 Pause
5.2 Misure dei parametri fisici
5.2.1 Numero di misure per postazione
5.2.2 Collocazione spaziale e numero delle postazioni di misura
5.2.3 Collocazione temporale delle misure
5.3 Stima dei parametri soggettivi
5.3.1 Metabolismo
5.3.2 Isolamento termico dell’abbigliamento
5.4 Controllo del microclima in ambienti termici freddi
Capitolo 6 - Strumenti di misura
6.1 Temperatura dell’aria (ta)
6.2 Pressione del vapore acqueo – Umidità relativa (pH2O - U.R.)
6.3 Temperatura media radiante (tr) e di globo nero (tg)
6.4 Velocità dell’aria (va)
6.5 Temperatura del pavimento (tf)
6.6 Temperatura piana radiante (tpr)
6.7 Taratura degli strumenti di misura
Capitolo 7 - Bibliografia
7.1 Riferimenti normativi
7.2 Riferimenti scientifici
7.3 Immagini
Fonte: INAIL
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