Manuale per la classificazione HFBI nelle lagune costiere italiane
ISPRA Manuali e linee guida 168/2017
Manuale per la classificazione dell’Elemento di Qualità Biologica Fauna Ittica nelle lagune costiere italiane
Nell’ambito della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, l’ittiofauna viene considerata come espressione dello stato di salute e dell’integrità biotica degli ecosistemi acquatici di transizione, insieme ad altri Elementi di Qualità Biologica ed alle variabili fisico-chimiche. Questo Manuale, oltre a descrivere le principali specie ittiche presenti negli ambienti di transizione, illustra il funzionamento dell’indice di classificazione nazionale Habitat Fish Bio-Indicator (HFBI) per le lagune costiere. Questo metodo validato a livello europeo, rappresenta lo strumento ufficiale per l’analisi della componente ittica nella classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici di transizione.
Le lagune costiere - e gli ambienti di transizione in generale - costituiscono un habitat essenziale per la crescita e la sopravvivenza di molte specie di pesci, che le utilizzano spesso come aree di riproduzione, come aree di nursery per gli stadi giovanili o come vie migratorie. Nell’ambito della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, lo studio dell’ittiofauna degli ecosistemi acquatici di transizione viene considerato come espressione dello stato di salute e dell’integrità biotica in questi ambienti, insieme ad altri Elementi di Qualità Biologica (EQB) ed altre variabili fisico-chimiche.
Le specie ittiche infatti sono degli ottimi bio-indicatori; oltre ad essere presenti in pressoché tutti gli ambienti acquatici, esse contribuiscono in modo sostanziale a garantire il buon funzionamento dei sistemi naturali e risultano pertanto sensibili alla perdita di qualità dell’habitat. La fauna ittica consente inoltre di integrare su ampie scale temporali e spaziali le risposte alle pressioni antropiche, essendo caratterizzata da lunghi cicli vitali ed elevata mobilità.
Le modalità di valutazione dello stato di qualità dell’ittiofauna degli ambienti di transizione sono state a lungo discusse dalla comunità scientifica. L’analisi della funzionalità ecosistemica, espressa indirettamente dall’esame della composizione delle comunità e delle nicchie ecologiche che le specie ittiche occupano, è risultata essere un elemento fondamentale nella valutazione dell'allontanamento del corpo idrico dalle condizioni di riferimento.
L’approccio funzionale, consente infatti una migliore interpretazione delle interazioni delle specie con le risorse a loro necessarie e delle connessioni con le acque adiacenti (siano esse dolci o marine), soprattutto in sistemi caratterizzati da un’ampia variabilità naturale quali le lagune costiere.
L’Italia ha scelto di seguire questa filosofia per definire lo stato ecologico della fauna ittica degli ambienti di transizione. Nell’elaborazione dell’indice nazionale di classificazione, l’Habitat Fish Bio Indicator (HFBI), ha infatti adottato come elemento di valutazione il concetto delle guilds, ovvero di categorie sia trofiche che di utilizzo dell’ambiente lagunare, descrittive delle differenti nicchie ecologiche.
Il presente Manuale rappresenta lo strumento operativo necessario alla classificazione ecologica delle lagune costiere sulla base di questo EQB, avendo lo scopo di definire il ruolo funzionale delle singole specie. Pur riconoscendo l’impossibilità di poter categorizzare in maniera condivisa ed univoca tutte le specie, esso vuole essere comunque un punto di partenza per consentire l’applicazione dell’indice nazionale HFBI. Nel Manuale infatti, vengono elencate le principali caratteristiche ecologiche e trofiche di ciascuna specie, nonché vengono fornite delle chiavi tassonomiche di sintesi utili alla loro identificazione.
Il Manuale è stato suddiviso in varie parti;
- la prima parte fornisce un breve rimando all’indice di classificazione, oltre ad esplicitare le principali categorie di utilizzo dell’habitat (EUFG – Estuarine Use Functional Group; Franco et al., 2008) e trofiche (FMFG – Feeding Mode Functional Group; Franco et al., 2008) attribuibili alla fauna ittica delle lagune costiere italiane.
- Nella seconda parte del volume invece sono illustrate le schede descrittive delle principali specie, campionabili con la tratta (attrezzo da pesca standard descritto a parte1), suddivise a loro volta tra specie che contribuiscono più direttamente al punteggio finale dell’HFBI, vista la loro specificità ecologica e quelle che concorrono al calcolo dell’HFBI solamente per quanto riguarda le caratteristiche generali della fauna ittica. Infatti, seguendo l’approccio già proposto da altri autori (Franco et al., 2008; 2009), le valutazioni che riguardano la funzionalità dell’ambiente lagunare nei confronti della fauna ittica sono effettuate considerando solamente le specie che utilizzano questo tipo di ambiente in maniera sistematica, omettendo, quindi, i frequentatori occasionali.
Ciascuna scheda riporta una breve descrizione della specie, evidenziandone le principali caratteristiche utili ai fini del riconoscimento tassonomico, alcune informazioni sull’ecologia e sull’areale di distribuzione, nonché l’appartenenza ad una specifica categoria ecologica (EUFG) e la descrizione delle abitudini alimentari attraverso l’attribuzione ad una o più categorie trofiche (FMFG). Per molte delle specie descritte in questo Manuale, le preferenze alimentari cambiano durante il corso dello sviluppo in funzione della taglia. Visto l’intento di supportare l’applicazione dell’HFBI, nelle schede è riportata l’attribuzione relativa alle taglie più comunemente catturate utilizzando la tratta. Ciascuna scheda è corredata inoltre da informazioni relative al grado di protezione e di conservazione a varie scale spaziali, previsto per quella specie.
Il Manuale è arricchito anche da alcuni approfondimenti tassonomici, specifici per determinate famiglie.
Nella fattispecie sono state inserite delle appendici di dettaglio per il riconoscimento dei giovanili di Mugilidae e di specie appartenenti alla famiglia dei Gobiidae.
Il presente Manuale, pur rimanendo fedele nei suoi intenti, vuole essere un prodotto dinamico in cui ci possa essere continuo scambio di informazioni e riscontro con la comunità scientifica e con gli operatori del Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (SNPA) e in particolare delle Agenzie Regionali (ARPA), al fine di fornire informazioni più dettagliate ed aggiornate possibili.
Fonte: ISPRA
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