Scontro tra treni in Puglia, 27 morti, 50 feriti: il fonogramma ignorato, la pista dell'errore umano
Sulla Bari-Barletta nessun sistema di sicurezza automatico: è una delle poche tratte dove si usano ancora i vecchi dispacci attraverso il telefono. Quel via libera dato con la paletta verde.
Andria, 12 Luglio 2016
Undici e trentotto minuti. Da una porticina grigia, pittata di fresco ma che sembra uscita da un film in bianco e nero, viene fuori un ferroviere esperto, ha la camicia a maniche corte e la faccia sudata: fuori ci sono quasi 40 gradi, sul binario c'è un treno con il motore acceso, la banchina è vuota, sono appena salite una ventina di persone, studenti, un poliziotto, due signori che devono andare al Policlinico di Bari.
Il semaforo sulla destra è verde, la vettura è pronta ad allontanarsi ma aspetta il solito segnale: il capostazione alza la paletta, tutta verde, con un cerchio bianco al centro. È il segnale della tragedia. Il treno ET1023 parte. Tre minuti dopo ci sarà lo schianto.
In quella paletta c'è tutto l'orrendo e tutto l'assurdo di questa storia. Omicidio colposo plurimo. Disastro ferroviario, dice la magistratura.
Ma è troppo poco per descrivere quello che è successo: un binario unico con "due treni che per partire hanno bisogno di un fonogramma e una paletta: esattamente come 60 anni fa".
http://bari.repubblica.it/cronaca/2016/07/12/news/puglia_scontro_fra_treni_tra_andria_e_corato_morti_e_decine_di_feriti-143896174/?ref=nrct-2