Aree prioritarie rischio radon | Regione Lombardia - Giugno 2023
ID 20041 | Update 09.09.2023 / Download scheda allegata
Prima individuazione delle aree prioritarie a rischio Radon in Lombardia ai sensi dell’articolo 11 comma 3 d.lgs. 101 del 31 luglio 2020 secondo i termini transitori in attesa dell'adozione del Piano nazionale d'azione per il radon.
Comunicato GU n. 211 del 09.09.2023 - Prima individuazione delle aree prioritarie a rischio radon in Lombardia
La Regione Lombardia ha pubblicato in data 28 Giugno 2023 sul BURL SO nr. 26 la prima identificazione delle aree prioritarie ex Decreto 101 (D.g.r. 26 giugno 2023 - n. XII/508 - Prima individuazione delle aree prioritarie a rischio Radon in Lombardia ai sensi dell’articolo 11 comma 3 d.lgs. 101 del 31 luglio 2020).
Il radon è un inquinante di origine naturale presente in modo ubiquitario nell’ambiente in cui viviamo e che negli ambienti chiusi può raggiungere livelli particolarmente elevati.
L’esposizione al radon è correlata all’insorgenza di patologie tumorali (cancro al polmone). Maggiore è l’esposizione (data dal prodotto della concentrazione di radon x la durata dell’esposizione), maggiore è il rischio. Non esiste un valore soglia al di sotto del quale il rischio è nullo.
Nel rispetto di quanto richiesto dal D.Lgs. 101/2020 si è provveduto ad una prima identificazione dei comuni in cui le concentrazioni di radon indoor sono mediamente più elevate, secondo i criteri stabiliti dal decreto stesso (sono identificati in area prioritaria i comuni in cui la stima della percentuale di edifici che supera il livello di 300 Bq/m3 è superiore al 15%, dove la percentuale degli edifici è determinata con indagini o misure di radon effettuate o riferite o normalizzate al piano terra). In questi comuni i datori di lavoro che eserciscono la propria attività in ambienti al piano seminterrato o al piano terra saranno tenuti ad effettuare misure della concentrazione media annua di radon e ad applicare azioni di risanamento nei casi in cui i valori risulteranno > 300 Bq/m3.
Lo scopo del decreto 101, ripreso anche dalla Legge Regionale 3/2022, è quello di sensibilizzare la popolazione rispetto ad un rischio ubiquitario e sinora poco percepito e di informare sui modi con cui si può gestire e ridurre. Le aree individuate come “prioritarie” non sono le uniche in cui il problema esiste bensì quelle in cui si è ritenuto di dare una priorità agli interventi di sensibilizzazione, che devono essere estesi a tutta la regione. Poiché non esiste un valore soglia al di sotto del quale il rischio è nullo, ci si aspetta in realtà che il numero di casi di tumore al polmone attribuibile al radon sarà maggiore nelle aree più densamente abitate che sono ubicate nella fascia di pianura, anche se in queste zone le concentrazioni di radon indoor sono mediamente più basse.
Alla data news, non ancora emanato il Piano nazionale d'azione per il radon (rif. Artt. 10, 11 D.Lgs. 101/2020) a cui Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, devono far riferimento (decennale - stato bozza).
________
Art. 10 Piano nazionale d'azione per il radon (direttiva 59/2013/EURATOM, articolo 103 e allegato XVIII) / Data news non adottato - stato bozza
1. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali e delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, sentito l'ISIN e l'Istituto superiore di sanita' (ISS), e' adottato il Piano nazionale d'azione per il radon, concernente i rischi di lungo termine dovuti all'esposizione al radon.
2. Il Piano si basa sul principio di ottimizzazione di cui all'articolo 1, comma 3, del presente decreto e individua conformemente a quanto previsto all'allegato III:
a) le strategie, i criteri e le modalita' di intervento per prevenire e ridurre i rischi di lungo termine dovuti all'esposizione al radon nelle abitazioni, negli edifici pubblici e nei luoghi di lavoro, anche di nuova costruzione, per qualsiasi fonte di radon, sia essa il suolo, i materiali da costruzione o l'acqua;
b) i criteri per la classificazione delle zone in cui si prevede che la concentrazione di radon come media annua superi il livello di riferimento nazionale in un numero significativo di edifici;
c) le regole tecniche e i criteri di realizzazione di misure per prevenire l'ingresso del radon negli edifici di nuova costruzione nonche' degli interventi di ristrutturazione su edifici esistenti che coinvolgono l'attacco a terra, inclusi quelli di cui all'articolo 3, comma 1, lettere b), c) e d) del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380;
d) gli indicatori di efficacia delle azioni pianificate.
3. Entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore del Piano nazionale d'azione per il radon le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, adeguano i rispettivi ordinamenti alle indicazioni del Piano.
4. Il Piano di cui al comma 1 e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ed e' aggiornato con cadenza almeno decennale.
Art. 11 Individuazione delle aree prioritarie (Direttiva 2013/59/Euratom, articolo 103, commi 1 e 2 e Allegato XVIII; decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, articolo 10-sexies).
1. Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, entro ventiquattro mesi dall'entrata in vigore del Piano di cui all'articolo 10, sulla base delle indicazioni e dei criteri tecnici ivi contenuti:
a) individuano le aree in cui si stima che la concentrazione media annua di attivita' di radon in aria superi il livello di riferimento in un numero significativo di edifici;
b) definiscono le priorita' d'intervento per i programmi specifici di misurazione al fine della riduzione dei livelli di
concentrazione al di sotto dei livelli di riferimento e ne prevedono
le modalita' attuative e i tempi di realizzazione.
2. L'elenco delle aree di cui al comma 1, lettera a), e' pubblicato da ciascuna regione e provincia autonoma sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ed e' aggiornato ogni volta che il risultato di nuove indagini o una modifica dei criteri lo renda necessario.
3. Fino al termine di cui al comma 1, Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, sulla base di metodologie documentate, effettuano le misurazioni di radon, acquisiscono i relativi dati e individuano le aree prioritarie nelle quali la stima della percentuale di edifici che supera il livello di 300 Bq m3 e' pari o superiore al 15 per cento, procedendo alla pubblicazione dell'elenco con le modalita' di cui al comma 2. La percentuale degli edifici e' determinata con indagini o misure di radon effettuate o riferite o normalizzate al piano terra.
Il risultato è illustrato nella mappa nella quale sono presentati i primi comuni Lombardi classificati in area prioritaria ex D. Lgs. 101/2020 s.m.i..
L'elenco è riportato nella tabella seguente:
ELENCO DEI COMUNI LOMBARDI CLASSIFICATI IN AREA PRIORITARIA |
|||
|
COMUNE |
PROV |
ABITANTI |
1 |
ABBADIA LARIANA |
LC |
3198 |
2 |
ALGUA |
BG |
656 |
3 |
ANFO |
BS |
448 |
4 |
AVIATICO |
BG |
575 |
5 |
BAGOLINO |
BS |
3747 |
6 |
BESANO |
VA |
2508 |
7 |
BISUSCHIO |
VA |
4268 |
8 |
BRANZI |
BG |
666 |
9 |
CAINO |
BS |
2141 |
10 |
CAMPODOLCINO |
SO |
927 |
11 |
CARONA |
BG |
286 |
12 |
CASARGO |
LC |
837 |
13 |
CASSIGLIO |
BG |
110 |
14 |
CASTANO PRIMO |
MI |
10871 |
15 |
CASTELLO DELL'ACQUA |
SO |
614 |
16 |
CASTIONE DELLA PRESOLANA |
BG |
3348 |
17 |
CASTO |
BS |
1623 |
18 |
CHIAVENNA |
SO |
7161 |
19 |
CLUSONE |
BG |
8498 |
20 |
COSTA DI SERINA |
BG |
4753 |
21 |
CUNARDO |
VA |
2887 |
22 |
DERVIO |
LC |
2582 |
23 |
FERRERA DI VARESE |
VA |
705 |
24 |
FINO DEL MONTE |
BG |
1141 |
25 |
FONTENO |
BG |
566 |
26 |
FOPPOLO |
BG |
167 |
27 |
GANDELLINO |
BG |
961 |
28 |
GEROLA ALTA |
SO |
161 |
29 |
GHEDI |
BS |
18496 |
30 |
GORDONA |
SO |
1925 |
31 |
GROMO |
BG |
1133 |
32 |
GROSIO |
SO |
4356 |
33 |
IDRO |
BS |
1865 |
34 |
ISOLA DI FONDRA |
BG |
171 |
35 |
LAVENONE |
BS |
487 |
36 |
LENNA |
BG |
553 |
37 |
LIVIGNO |
SO |
6904 |
38 |
LODRINO |
BS |
1624 |
39 |
LOVERO |
SO |
625 |
40 |
MACCAGNO CON PINO E VEDDASCA |
VA |
2390 |
41 |
MAZZO DI VALTELLINA |
SO |
1024 |
42 |
MESE |
SO |
1798 |
43 |
MEZZOLDO |
BG |
164 |
44 |
MOIO DE' CALVI |
BG |
195 |
45 |
MONTIRONE |
BS |
5067 |
46 |
ODOLO |
BS |
1917 |
47 |
OLIVETO LARIO |
LC |
1193 |
48 |
OLMO AL BREMBO |
BG |
486 |
49 |
OLTRESSENDA ALTA |
BG |
144 |
50 |
ONORE |
BG |
919 |
51 |
PIARIO |
BG |
1007 |
52 |
PIAZZA BREMBANA |
BG |
1193 |
53 |
PIAZZATORRE |
BG |
389 |
54 |
PIAZZOLO |
BG |
87 |
55 |
PIURO |
SO |
1873 |
56 |
PONTE DI LEGNO |
BS |
1761 |
57 |
PONTE IN VALTELLINA |
SO |
2250 |
58 |
PONTE NOSSA |
BG |
1716 |
59 |
PREMANA |
LC |
2174 |
60 |
PREMOLO |
BG |
1058 |
61 |
RIVA DI SOLTO |
BG |
881 |
62 |
SABBIO CHIESE |
BS |
3915 |
63 |
SALTRIO |
VA |
2983 |
64 |
SAMOLACO |
SO |
2860 |
65 |
SAN GIACOMO FILIPPO |
SO |
369 |
66 |
SELVINO |
BG |
1990 |
67 |
SERNIO |
SO |
476 |
68 |
SOLTO COLLINA |
BG |
1777 |
69 |
SONGAVAZZO |
BG |
696 |
70 |
SPRIANA |
SO |
79 |
71 |
TEMU' |
BS |
1105 |
72 |
TORRE DI SANTA MARIA |
SO |
2388 |
73 |
TOVO DI SANT'AGATA |
SO |
626 |
74 |
VALBONDIONE |
BG |
972 |
75 |
VALDIDENTRO |
SO |
4129 |
76 |
VALDISOTTO |
SO |
3595 |
77 |
VALFURVA |
SO |
2508 |
78 |
VALGOGLIO |
BG |
586 |
79 |
VALLIO TERME |
BS |
1408 |
80 |
VALNEGRA |
BG |
215 |
81 |
VALVESTINO |
BS |
173 |
82 |
VANZAGHELLO |
MI |
5246 |
83 |
VARENNA |
LC |
723 |
84 |
VERVIO |
SO |
202 |
85 |
VESTONE |
BS |
4174 |
86 |
VEZZA D'OGLIO |
BS |
1474 |
87 |
VILLA DI CHIAVENNA |
SO |
6612 |
88 |
VILLA D'OGNA |
BG |
968 |
89 |
VIONE |
BS |
622 |
90 |
VOBARNO |
BS |
8259 |
Fonte: Regione Lombardia
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