La nuova Politica Agricola Comune (PAC): 2023-2027
ID 19013 | 21.02.2023 / Download Scheda allegata
Il 2 dicembre 2021 è stato formalmente adottato l'accordo sulla riforma della politica agricola comune (PAC). La nuova legislazione, che dovrebbe iniziare nel 2023, apre la strada a una PAC più equa, più verde e maggiormente basata sui risultati.
Cercherà di garantire un futuro sostenibile per gli agricoltori europei, fornirà un sostegno più mirato alle aziende agricole più piccole e offrirà maggiore flessibilità ai paesi dell'UE per adattare le misure alle condizioni locali.
L'agricoltura e le zone rurali sono al centro del Green Deal europeo e la nuova PAC sarà uno strumento fondamentale per conseguire le ambizioni della strategia "Dal produttore al consumatore" e della strategia sulla biodiversità.
Dal 1° gennaio 2023 si applica la nuova PAC
La PAC riformata per il periodo 2023-2027 diventa pienamente operativa il 1º gennaio 2023, in seguito all'approvazione, da parte della Commissione, dei piani strategici presentati dai paesi dell'UE.
La nuova PAC punta a:
- fornire un sostegno più mirato alle aziende agricole di piccole dimensioni
- rafforzare il contributo dell'agricoltura agli obiettivi ambientali e climatici dell'UE
- consentire agli Stati membri una maggiore flessibilità nell'adattamento delle misure alle condizioni locali
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Gli elementi principali della politica sono:
- nuova architettura "verde" basata su condizioni ambientali che gli agricoltori devono rispettare e su misure volontarie supplementari
- pagamenti diretti e interventi di sviluppo rurale più mirati e soggetti a programmazione strategica
- approccio basato sull'efficacia in base al quale gli Stati membri devono riferire annualmente in merito ai progressi compiuti
Obiettivi a livello dell'UE
La nuova politica include i seguenti elementi a livello dell'UE:
- un insieme comune di obiettivi fissati a livello dell'UE per la PAC nel suo insieme, in cui sono illustrati i traguardi per gli agricoltori, i cittadini e il clima che la politica vuole raggiungere
- un ampio strumentario di vari tipi di interventi convenuti a livello dell'UE, in cui sono definiti i possibili contributi degli Stati membri per conseguire gli obiettivi della PAC
- un insieme comune di indicatori concordato a livello dell'UE per garantire parità di condizioni nella valutazione dell'efficacia delle misure adottate
Ogni paese è libero di scegliere gli interventi specifici che ritiene più efficaci per conseguire i propri obiettivi specifici, sulla base di una chiara valutazione delle proprie esigenze.
Piano strategico per ogni Stato membro
Le nuove disposizioni precisano che:
- ogni Stato membro dell'UE deve effettuare un'analisi di ampio respiro per individuare le proprie esigenze specifiche e mettere a punto un piano strategico della PAC
- ogni piano illustra come lo Stato membro intende utilizzare i finanziamenti della PAC per soddisfare tali esigenze, indicando anche gli strumenti cui ricorrere e gli obiettivi specifici
- ogni piano strategico della PAC deve essere approvato dalla Commissione per garantirne la coerenza con gli obiettivi a livello dell'UE
- i paesi devono presentare alla Commissione relazioni sull'efficacia dell'attuazione per illustrare i progressi verso gli obiettivi fissati come indicatori di risultato
I piani strategici sono controllati per garantire che non distorcano il mercato unico né creino oneri eccessivi per i beneficiari o le amministrazioni. La Commissione può procedere a un riesame delle relazioni e proporre raccomandazioni per migliorare le prestazioni, se necessario.
Maggiori ambizioni nell'azione per l'ambiente e per il clima
La nuova PAC delinea inoltre nuovi obblighi e incentivi per gli agricoltori, quali:
- conservazione dei suoli ricchi di carbonio attraverso la protezione di paludi e torbiere
- inclusione, da parte degli Stati membri, di regimi ecologici nei piani volti a sostenere e/o incentivare gli agricoltori a impiegare pratiche agricole benefiche per il clima e l'ambiente, spingendosi oltre i requisiti obbligatori; gli Stati membri dovranno destinare il 25% dei loro pagamenti diretti a tali regimi
- Distribuzione più equa dei pagamenti
Per garantire stabilità e prevedibilità, il sostegno al reddito resta un elemento centrale della PAC, con alcune modifiche, ovvero:
- entro il 2027 i paesi dell'UE dovranno fare in modo che il valore di tutti i diritti all'aiuto si elevi almeno all'85% dell'importo medio nazionale nell'UE
- tutti i paesi con un livello di sostegno diretto per ettaro inferiore al 90% della media dell'UE dovranno ridurre il divario del 50% entro il 2027
- gli Stati membri saranno autorizzati a ridurre di una percentuale che può arrivare all'85% i pagamenti diretti (di importo pari o superiore a 60 000 EUR all'anno) per agricoltore, e a introdurre un tetto di 100 000 EUR l'anno
- gli Stati membri dovranno ridistribuire almeno il 10% delle loro dotazioni di pagamenti diretti dalle aziende più grandi a quelle di piccole e medie dimensioni, a meno che non preferiscano far fronte alla necessità di ridistribuzione con altri mezzi e possano dimostrare che tale necessità è sufficientemente soddisfatta
Quando è entrata in vigore la nuova politica?
La nuova PAC si applica integralmente a partire da gennaio 2023. Si basa sulle proposte della Commissione europea presentate nel giugno 2018:
- un regolamento sui piani strategici della PAC
- un regolamento che modifica i regolamenti relativi all'organizzazione comune dei mercati (OCM) dei prodotti agricoli, ai regimi di qualità e alle misure a favore delle regioni remote
- un regolamento orizzontale sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della PAC
I tre regolamenti che compongono il pacchetto di riforma della PAC sono stati concordati a luglio 2021 dal Consiglio e dal Parlamento europeo e sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale il 6 dicembre 2021, e precisamente:
- Regolamento (UE) 2021/2115 del Parlamento europeo e del Consiglio del 2 dicembre 2021 recante norme sul sostegno ai piani strategici che gli Stati membri devono redigere nell’ambito della politica agricola comune (piani strategici della PAC) e finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga i regolamenti (UE) n. 1305/2013 e (UE) n. 1307/2013. (GU L 435/1 del 6.12.2021)
- Regolamento (UE) 2021/2116 del Parlamento europeo e del Consiglio del 2 dicembre 2021 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga il regolamento (UE) n. 1306/2013. (GU L 435/187 del 6.12.2021).
- Regolamento (UE) 2021/2117 del Parlamento europeo e del Consiglio del 2 dicembre 2021 che modifica i regolamenti (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, (UE) n. 251/2014 concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l'etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati e (UE) n. 228/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell'Unione. (GU L 435/262 del 6.12.2021)
Regolamento transitorio (2021-2022)
I regolamenti proposti dovevano inizialmente applicarsi a decorrere dal 1º gennaio 2021. A causa dei ritardi accumulati nei negoziati tra il Consiglio e il Parlamento europeo, in parte connessi ai negoziati sul bilancio a lungo termine dell'UE, nell'ottobre 2019 la Commissione ha proposto un regolamento transitorio, che è stato successivamente adottato dai colegislatori, per il periodo 2021-2022.
Il regolamento transitorio ha prorogato al periodo 2021-2022 la maggior parte delle norme esistenti stabilite nel quadro della PAC 2014-2020 e ha assegnato agli agricoltori europei 8 miliardi di EUR supplementari provenienti dallo strumento dell'Unione europea per la ripresa, garantendo così la continuità del sostegno giuridico e finanziario ai beneficiari, in particolare durante il periodo della pandemia di COVID-19.
La politica agricola comune dell'UE è un insieme di leggi adottate dall'UE per offrire una politica unificata comune in materia di agricoltura. La sua origine si fonda sull'articolo 38, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea:
"L'Unione definisce e attua una politica comune dell'agricoltura e della pesca. Il mercato interno comprende l'agricoltura, la pesca e il commercio dei prodotti agricoli."
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La PAC è un insieme di leggi adottate dall'UE per offrire una politica unificata in materia di agricoltura nei paesi dell'UE. Creata nel 1962 dai sei paesi fondatori delle allora Comunità europee, è la più antica politica dell'UE ancora in vigore.
Il suo obiettivo è:
- fornire alimenti sicuri, a prezzi accessibili e di elevata qualità ai cittadini dell'UE
- garantire un tenore di vita equo agli agricoltori
- tutelare le risorse naturali e rispettare l'ambiente
È una politica dinamica che, attraverso riforme successive, si è adattata alle nuove sfide poste all'agricoltura europea.
Tra queste sfide figurano:
- garantire la sicurezza alimentare a tutti i cittadini europei
- affrontare le fluttuazioni del mercato globale e la volatilità dei prezzi
- mantenere aree rurali prospere in tutta l'UE
- utilizzare le risorse naturali in modo più sostenibile
- contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici
Circa un terzo del bilancio dell'UE - pari a circa 33 centesimi al giorno per ogni cittadino dell'UE - è destinato a sostenere gli agricoltori e le zone rurali attraverso la PAC.
Il settore agroalimentare è uno dei settori economici più grandi dell'UE. Attualmente nell'UE vi sono 10 milioni di agricoltori, e circa 40 milioni di posti di lavoro nei settori della trasformazione e del commercio al dettaglio dei prodotti alimentari e dei servizi di ristorazione dipendono dall'agricoltura.
L'agricoltura è soggetta ad alcune sfide uniche che possono generare incertezza e imprevedibilità nella gestione di attività nel settore. Oltre alle pressioni meteorologiche e climatiche, gli agricoltori devono anche far fronte all'instabilità permanente del mercato dovuta all'instabilità della domanda e alla volatilità dei prezzi.
Un reddito stabile per gli agricoltori è una salvaguardia contro le fluttuazioni dei prezzi e le cattive annate delle colture.
Il sostegno pubblico al settore garantisce un'offerta affidabile e abbondante di alimenti prodotti in modo sostenibile a prezzi accessibili per i cittadini dell'UE, nonché un ambiente salutare e paesaggi eccezionali, grazie al ruolo svolto dagli agricoltori nel preservare le aree naturali in cui lavorano.
Il sostegno aiuta inoltre gli agricoltori a soddisfare requisiti che garantiscono alcuni dei più elevati standard mondiali in materia di sicurezza, ambiente e salute e benessere degli animali.
Oltre a fornire sostegno agli agricoltori, dall'inizio degli anni 2000 la PAC ha anche aiutato le zone rurali europee a svilupparsi e prosperare.
Come funziona la PAC?
La PAC è suddivisa in due pilastri e si articola in tre principali settori di intervento:
- sostegno diretto (primo pilastro)
- misure di mercato (primo pilastro)
- sviluppo rurale (secondo pilastro)
Sostegno diretto (primo pilastro)
Il sostegno diretto consiste in pagamenti effettuati direttamente agli agricoltori che forniscono loro una rete di sicurezza, ossia fondi sufficienti per gestire la loro attività.
Il sostegno diretto garantisce che:
- gli agricoltori ricevano un sostegno al reddito e in cambio coltivino i propri terreni agricoli e rispettino le norme in materia di sicurezza alimentare, ambientale e di benessere degli animali
- le attività agricole siano mantenute in tutta l'UE e adattate alla situazione locale
- i produttori reagiscano ai segnali del mercato in modo da produrre i beni richiesti dai consumatori
- gli agricoltori che non soddisfano alcuni requisiti in materia di salute pubblica, animale e vegetale, ambiente e benessere degli animali ricevano un sostegno inferiore o non ricevano alcun sostegno ("condizionalità rafforzata")
Misure di mercato (primo pilastro)
Il settore agroalimentare si trova di fronte a molte sfide attuali e future, tra cui la concorrenza mondiale, le crisi economiche e finanziarie, i cambiamenti climatici nonché i costi volatili di fattori produttivi quali il combustibile e i fertilizzanti.
Nell'ambito della PAC è stata stabilita una serie di norme per controbilanciare l'elevata volatilità dei prezzi nei mercati agricoli dell'UE. Il regolamento sull'organizzazione comune dei mercati (OCM) prevede di:
- basarsi sulle norme del mercato comune per i beni e i servizi, creando strumenti politici specifici che contribuiscano a migliorare il funzionamento dei mercati agricoli
- definire parametri per intervenire sui mercati agricoli e fornire un sostegno specifico per settore
- includere norme sulla commercializzazione dei prodotti agricoli e sul funzionamento delle organizzazioni di produttori e interprofessionali
Commercio internazionale e norme sulla concorrenza
Favorendo il buon funzionamento del mercato unico l'OCM garantisce la diversità, la disponibilità e l'accessibilità economica nonché la sicurezza dei suoi prodotti agricoli.
Sviluppo rurale (secondo pilastro)
Le zone prevalentemente rurali rappresentano la metà dell'Europa e sono abitate da circa il 20% della popolazione dell'UE. La maggior parte di queste zone fa inoltre parte delle regioni meno favorite dell'UE, con un PIL pro capite notevolmente inferiore alla media europea.
Le misure dell'UE in materia di sviluppo rurale nell'ambito della PAC contribuiscono a:
- modernizzare le aziende agricole, promuovendo la diffusione delle tecnologie e dell'innovazione
- lanciare le zone rurali, ad esempio tramite investimenti nella connettività e nei servizi di base
- migliorare la competitività del settore agricolo
- tutelare l'ambiente e mitigare i cambiamenti climatici
- migliorare la vitalità delle comunità rurali
- assicurare il ricambio generazionale nel settore agricolo
Il secondo pilastro della PAC è cofinanziato dagli Stati membri, che sostengono i propri agricoltori anche con ulteriori misure finanziate grazie ai loro bilanci nazionali, come in particolare la sicurezza sociale per gli agricoltori.
La politica di sviluppo rurale rappresenta uno strumento molto importante per promuovere lo sviluppo sostenibile delle zone rurali e dell'agricoltura dell'UE, compresa l'agricoltura biologica. Le misure dell'UE sono intese ad agevolare l'ammodernamento delle aziende agricole, incoraggiando nel contempo la diversificazione delle attività nelle zone rurali.
La politica di coesione dell'UE integra per molti aspetti la politica di sviluppo rurale, in particolare nel suo sostegno ad uno sviluppo territoriale equilibrato. Essa comprende:
- il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)
- il Fondo sociale europeo (FSE)
Il Consiglio dell'UE è responsabile dell'adozione della legislazione, spesso congiuntamente al Parlamento europeo secondo la procedura legislativa ordinaria. L'esempio più recente è la riforma della PAC, approvata dal Consiglio "Agricoltura e pesca" nel 2021.
La gestione quotidiana della PAC è di competenza degli Stati membri dell'UE, sempre in stretta cooperazione con la Commissione europea. La Corte dei conti dell'UE funge da custode delle finanze dell'UE.
Il ruolo del Consiglio è anche quello di garantire che gli Stati membrisiano coinvolti in ogni fase di attuazione della PAC, in particolare alla luce del ricorso agli atti delegati. Gli atti delegati consentono alla Commissione di modificare o integrare l'atto di base, ad esempio per aggiornare i requisiti tecnici previsti dalla legislazione.
I lavori del Consiglio su tutte le questioni relative alla PAC sono preparati dal comitato speciale Agricoltura (CSA). Tale organo preparatorio è stato istituito con decisione dei rappresentanti dei governi degli Stati membri il 12 maggio 1960.
Fonte: CE
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