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Attrezzature di lavoro e prevenzione degli infortuni

ID 17254 Attrezzature di lavoro prevenzione infortuni

Attrezzature di lavoro e prevenzione degli infortuni / Luglio 2022

ID 17254 | 02.08.2022 / In allegato

Documento di approfondimento con lo scopo di fornire agli auditor un contributo operativo in materia di attrezzature di lavoro, un ambito trasversale caratterizzato da riferimenti normativi tra i quali può non essere sempre semplice orientarsi, dovendo tener presente quanto declinato sia dalle direttive di prodotto sia da quelle "sociali".

A partire dal 1955, l’emanazione del DPR 547, secondo l’impostazione classica, vedeva nell’utilizzatore finale di una macchina, in caso di infortunio, l’unico "colpevole" da ricercare. Quest’approccio, decisamente ancora valido per gli aspetti legati alle responsabilità dei Datori di Lavoro, si è poi evoluto nel tempo, a partire dalla maggior consapevolezza dei diritti dei consumatori, con l’introduzione del concetto di "prodotto difettoso" con responsabilità a carico dei fabbricanti e con l’introduzione di Leggi orientate alla tutela dei lavoratori nella catena progettazione - costruzione - commercializzazione - installazione - uso e manutenzione di un macchinario.

Le fonti legislative da citare sono essenzialmente il DPR 224 del maggio 1988 ("Attuazione della Direttiva CEE n. 85/374 in materia di responsabilità per danno da prodotti difettosi"), la Direttiva Europea 2001/95/CE ("Direttiva Generale Sicurezza Prodotti") e, infine, non in forma esclusiva, la Direttiva Macchine, che, a partire dal 1989 (Direttiva UE/89/392), fino a quella attualmente in vigore (2006/42/CE), ha introdotto il principio di responsabilità specifica del costruttore. Non per ultimo va citato il D.Lgs. 81/08 del 9 aprile 2008, attuazione dell’art. 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, senza dimenticare la specifica normativa prevista in materia di sorveglianza del mercato per garantire l’applicazione corretta ed uniforme della Direttiva Macchine a tutela della salute degli operatori nei vari settori produttivi (D.Lgs. 17/10 del 27 gennaio 2010).

È in tale contesto normativo che si "interlacciano" tra loro le responsabilità dei costruttori di macchine e degli utilizzatori. A "cascata" occorre quindi districarsi tra i concetti "normativo-giuridici" relativi al processo di valutazione della conformità di una macchina, agli obblighi dei soggetti coinvolti (dal datore di lavoro fino ai dipendenti dell’azienda utilizzatrice della macchina stessa), all’immissione in commercio, alle violazioni, alle contestazioni e alle relative sanzioni da parte dell’Autorità preposta. Tali sanzioni che possono essere non solo di natura amministrativa, ma anche penale, fino ad arrivare alla possibilità di ritiro dal mercato della macchina o attrezzatura valutata come "non conforme" o addirittura alla responsabilità amministrativa degli enti di cui al 25 septies del D.Lgs. 231/01.

Gli spunti descritti nel presente documento sono riferibili al processo di valutazione della conformità di macchine/attrezzature di lavoro negli audit condotti dagli Organismi di Certificazione, Ispezione e Prodotto, nei seguenti ambiti/schemi:

ID 17254 schema ambito

Per tutti gli schemi riportati, direttamente e/o indirettamente, esistono requisiti specifici per manutenere le apparecchiature necessarie per il funzionamento dei processi.

Nella tabella a seguire, si riportano i riferimenti alle citate norme tecniche / leggi applicabili alle attrezzature di lavoro. Inoltre, si puntualizza che i documenti citati non hanno carattere necessariamente esaustivo, infatti, per il singolo contesto / settore / schema / documento normativo possono essere applicabili anche ulteriori riferimenti tecnico/giuridici.

ID 17254 riferimenti normativi

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segue in allegato

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