Linee guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità
ID 16115 | 18.03.2022 / In allegato linee guida
Le “Linee guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità” previste dall’art.1 del decreto legislativo 151 del 2015 rappresentano strumenti di indirizzo e coordinamento a livello nazionale e rinnovano l’impegno delle amministrazioni nel delineare un percorso di collaborazione e di condivisione interistituzionale verso un sistema di inclusione lavorativa in grado di essere più efficiente e organico in tutto il Paese.
Le Linee guida, pur non sostituendosi alle legislazioni regionali che hanno regolamentato l’applicazione del collocamento mirato sui territori, intendono offrire un quadro di riferimento complessivo rispetto a principi, interventi e metodologie di attuazione.
Gli indirizzi e le proposte contenute nel documento fanno propri i principi espressi dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità e tengono in considerazione gli obiettivi della recente Strategia europea per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 presentata dalla Commissione europea. In particolare, si assume la dimensione del lavoro come fondamentale per i percorsi di integrazione sociale delle persone con disabilità e la più ampia realizzazione dei relativi progetti di vita indipendente.
Gli interventi, le indicazioni ed i metodi presentati nelle Linee guida sono finalizzati a:
- sostenere la standardizzazione dei processi di attuazione delle norme su tutto il territorio nazionale, da parte dei servizi competenti, per ridurre i divari territoriali che penalizzano vaste aree del Paese;
- orientare le azioni del sistema nella prospettiva di un miglioramento continuo dell’efficacia delle prestazioni, favorito da attività di monitoraggio e da una condivisione delle pratiche valide tra le diverse realtà locali.
Le linee guida sostengono le azioni di capacità amministrativa, nell’ottica della collaborazione interistituzionale, favorendo l’adozione di interventi innovativi nella programmazione regionale e sostenendo il rafforzamento di quanto già previsto dai servizi territoriali per il collocamento mirato.
Con l’approccio connaturato alla logica del mainstreaming, si ritiene necessario introdurre o consolidare un sistema di analisi e valutazione delle politiche promosse dalle amministrazioni regionali che consideri il potenziale impatto sul mondo della disabilità delle misure predisposte, interpretando in particolare il tema del lavoro non solo in termini di equità ma anche in chiave di crescita economica.
Seguendo la medesima ottica del mainstreaming, si ritiene utile estenderne i principi anche alla dimensione di genere nell’ambito del collocamento mirato, sollecitando la valutazione ex ante dell’impatto delle misure adottate dalle amministrazioni, secondo l’approccio intersezionale promosso dall’EIGE (European Institute for Gender Equality).
Si raccomanda la promozione di campagne di comunicazione e valorizzazione della responsabilità sociale delle imprese ai fini del perseguimento di migliori risultati quantitativi e qualitativi sul piano occupazionale e di indurre i necessari cambiamenti culturali nei confronti della tematica della disabilità nei contesti organizzativi e produttivi.
Allo scopo di sostenere l’occupazione delle persone con disabilità e riconoscere il ruolo attivo dei datori di lavoro nell’applicazione della normativa, si propone l’introduzione o il consolidamento, da parte delle amministrazioni competenti per il collocamento mirato, di meccanismi e clausole premianti negli appalti pubblici a favore di imprese ed enti che abbiano istituito la figura del responsabile dell’inserimento lavorativo nei luoghi di lavoro.
Si ribadisce la necessità e si sollecitano la promozione e il consolidamento della gestione sistematica dei dati amministrativi riferiti al Collocamento mirato, l’aggiornamento costante e regolare dei flussi informativi, lo sviluppo della collaborazione applicativa orientata a una piena interoperabilità tra i sistemi di riferimento sulla disabilità, nel quadro della governance regionale e in sinergia con le esigenze di uniformità espresse a livello nazionale, anche ai fini di una loro opportuna analisi e valutazione.
Le Linee guida introducono una ripartizione in tre distinte categorie di beneficiari dei diversi processi di accompagnamento al lavoro, allo scopo di prefigurare percorsi personalizzati che tengano in considerazione anche alcune specificità risultanti dalla relazione della persona con il servizio per il collocamento mirato. Tali categorie sono state individuate al fine di sensibilizzare i servizi su specifiche tipologie di intervento.
Una prima categoria, che si compone di giovani con disabilità che non rientrano ancora tra i beneficiari della normativa, in quanto non ancora in età da lavoro o perché ancora nel sistema dell’istruzione, sarà destinataria di interventi che coinvolgeranno operatori e servizi dei sistemi socio sanitari, dell’istruzione e della formazione, allo scopo di garantire nei tempi opportuni un efficace trasferimento della presa in carico verso il sistema dell’integrazione lavorativa, anche considerando l’introduzione di una figura di tutoraggio per facilitare ed accompagnare l’inclusione e il cambiamento per le diverse dimensioni del progetto personalizzato.
Una seconda categoria comprende le persone che accedono per la prima volta alle liste del collocamento obbligatorio oppure sono iscritte da non oltre 24 mesi.
Una terza categoria, infine, riguarda i disoccupati da oltre 24 mesi e le persone che rientrano al lavoro, dopo dimissioni/licenziamenti o lunghi periodi di malattia, infortunio sul lavoro, malattia professionale o riabilitazione.
Le linee guida costituiscono un documento di indirizzo, pertanto, in considerazione del loro intervento su tematiche di rilievo che necessitano di confronto istituzionale e ulteriore approfondimento, si ravvisa la necessità di prevedere appositi tavoli tecnici; ciò anche in relazione all’opportunità di adottare provvedimenti specifici o elaborare proposte di modifica normativa.
Tali tavoli saranno costituiti con i componenti necessari in relazione alla specifica materia. Le tematiche di seguito riportate non costituiscono un elenco tassativo ma potranno essere implementate laddove se ne rilevi la necessità:
- ricognizione degli iscritti per verificare le permanenze nelle liste del collocamento obbligatorio per le persone iscritte da più di 24 mesi;
- implementazione della banca dati sul collocamento mirato;
- verifica ed eventuale aggiornamento delle schede anagrafica e per l’orientamento di base;
- procedure di assunzione delle persone con disabilità psichica presso le pubbliche amministrazioni.
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INDICE
PRESENTAZIONE DELLE LINEE GUIDA IN MATERIA DI COLLOCAMENTO MIRATO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
1. I RECENTI INTERVENTI NORMATIVI DI MODIFICA DELLA LEGGE 68/1999
1.1 Il decreto legislativo 151/2015
1.2 Gli interventi relativi all’occupazione nell’ambito pubblico
1.3 Quadro delle competenze sulla gestione del Collocamento mirato
2. I SERVIZI PER LE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO E IL COLLOCAMENTO MIRATO
2.1 Tipologia degli utenti dei Servizi per l’impiego
2.2 Percorso di attivazione dell’utente presso il CPI
2.3 Accoglienza e prima informazione
2.4 DID online, profilazione, aggiornamento SAP e iscrizione negli elenchi del collocamento mirato per le persone con disabilità
2.5 L’orientamento di base nel caso delle persone con disabilità
2.6 Profilazione qualitativa approfondita
2.6.1 Ruolo e compiti del comitato tecnico
2.7 Patto di servizio personalizzato
2.7.1 Il Patto di servizio per le persone con disabilità
3. ITER PROCEDIMENTALE PREVISTO PER IL DATORE DI LAVORO CHE DEVE PROCEDERE ALL’ASSUNZIONE DELLA PERSONA CON DISABILITÀ AI SENSI DELLA LEGGE 68/1999
3.1 Distinzione datori di lavoro pubblici/datori di lavoro privati obbligati all’assunzione
3.2 Modalità di assunzione per i datori di lavoro privati
3.3 Richiesta avviamento tramite Prospetto informativo
3.4 Modalità delle assunzioni e adempimenti per i datori di lavoro pubblici (Comunicazione 39 quater per i datori di lavoro pubblici)
3.5 Modalità operative del servizio per il collocamento mirato per garantire il corretto adempimento dell’obbligo di assunzione delle persone con disabilità
4. RETI INTEGRATE NEI PERCORSI DI ATTIVAZIONE DELLA PERSONA CON DISABILITÀ
4.1 Iniziative nel quadro dell’integrazione degli interventi a sostegno dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità
4.2 Il comitato tecnico e la rete integrata dei servizi
5. GLI ACCORDI TERRITORIALI
5.1 Forme di concertazione territoriale tra Regione, Città metropolitane, Province e le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro con le cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 38, le associazioni delle persone con disabilità e i loro familiari, nonché con le altre organizzazioni del terzo settore rilevanti
5.2 Gli accordi territoriali con le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro con le cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 38, le associazioni delle persone con disabilità e i loro familiari, nonché con le altre organizzazioni del terzo settore rilevanti
5.3 Attività di monitoraggio
5.4 Fondi e risorse finanziarie
6. LA VALUTAZIONE BIO-PSICO-SOCIALE DELLA DISABILITÀ
6.1 Principi comuni in materia di valutazione bio-psico-sociale
6.2 Dall’accertamento della condizione di disabilità ai fini del collocamento mirato al profilo di occupabilità: indicazioni e indirizzi operativi
6.3 Il comitato tecnico e il progetto di inserimento lavorativo personalizzato
7. ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEI POSTI DI LAVORO E GLI ACCOMODAMENTI RAGIONEVOLI
7.1 Analisi delle caratteristiche dei posti di lavoro
7.2 Accomodamenti ragionevoli
7.2.1 Il contesto normativo
7.2.2 Ambito di applicazione
7.3 Gli accomodamenti ragionevoli nei luoghi di lavoro
7.4 Il lavoro agile come accomodamento ragionevole
7.5 L’eccessiva onerosità dell’accomodamento
7.6 I contributi per l’adozione di accomodamenti ragionevoli
7.7 Contributi INAIL
8. RESPONSABILE DELL’INSERIMENTO LAVORATIVO PER LE PERSONE CON DISABILITÀ
8.1 Premessa normativa
8.2 Indirizzi operativi
9. LE BUONE PRATICHE DI INCLUSIONE LAVORATIVA
SCHEMA - I servizi per il collocamento mirato rivolti a persone con disabilità e datori di lavoro
ALLEGATI
Allegato 1
Allegato 2
Allegato 3
...
Fonte: MLPS
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