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Linee guida gestione scorie nere acciaieria

Linee guida per la gestione delle scorie nere di acciaieria a forno elettrico

Linee guida gestione scorie nere acciaieria

ID 14550 | 16.09.2021 

Ad esito di un lungo lavoro condotto sui tavoli tecnici dell’Osservatorio sull’Economia Circolare e la Transizione Energetica, cui ha partecipato anche ANCI Lombardia, Regione Lombardia, ha approvato le linee guida per la gestione delle scorie nere di acciaieria con l’intenzione di favorirne il reimpiego sia in forma di sottoprodotto che come sostanza che non ha più la qualifica di rifiuto.

Il documento, che può già costituire la base per autorizzazioni “caso per caso” da parte delle autorità locali competenti, sarà inviato al Ministero della Transizione Ecologica per un eventuale recepimento a livello statale.

Si ricorda che la produzione annuale di scorie di acciaieria (nere e bianche) in Lombardia ammonta a circa un milione di tonnellate che, in assenza di procedure autorizzate per il riutilizzo, devono essere smaltite in discarica; per avere un termine di paragone, il totale dei rifiuti urbani indifferenziati ha una massa di circa 4,5 milioni di tonnellate. 

Il presente documento è stato realizzato dal Tavolo Tecnico “Scorie di fusione” istituito nell’ambito dell’Osservatorio per l’Economia Circolare e la Transizione Energetica attivato da Regione Lombardia, con l’obiettivo di fornire a tutti i soggetti coinvolti un quadro di riferimento tecnico/normativo chiaro e condiviso per la gestione circolare di alcuni dei principali residui delle attività siderurgiche/metallurgiche presenti sul territorio regionale.

Il documento risponde all’esigenza di favorire, attraverso l’applicazione di criteri adeguati al progresso tecnico e in linea con i più recenti orientamenti UE, l’utilizzo sostenibile dei residui di produzione e la conseguente minimizzazione del ricorso alla discarica, supportando il passaggio dal concetto di “gestione di un rifiuto” a quello, oggi ineludibile, di “valorizzazione di una risorsa”.

Il presente documento è dedicato in specifico alla scoria nera da forno elettrico (EAF-C) generata dalla produzione di acciaio al carbonio, che rappresenta per caratteristiche e quantità il principale residuo che si origina dai processi produttivi dell’acciaio presenti in regione Lombardia.

La stesura del documento ha preso spunto dagli esiti più recenti della ricerca scientifica e dalle esperienze di altri paesi UE, da cui emerge che gli aggregati artificiali costituiti da scoria nera da EAF, qualora opportunamente gestiti e nel rispetto di precisi requisiti, possiedono caratteristiche idonee, sia dal punto di vista tecnico/prestazionali che di compatibilità ambientale, per poter essere validamente utilizzati in specifici impieghi in sostituzione di risorse naturali, in particolare nel settore delle costruzioni edili e stradali, in conformità alla normativa tecnica di riferimento per ciascuna specifica applicazione.

I criteri definiti nella presente linea guida tecnica, declinati sia per la gestione del residuo come “sottoprodotto”, sia per la gestione come “rifiuto che ha cessato di essere tale” (End of Waste), intendono costituire un riferimento a livello regionale per tutti i soggetti convolti (produttori, recuperatori, Autorità competenti). In particolare, la linea guida è destinata sia ai produttori che scelgono di gestire i propri residui come “sottoprodotti” (ai sensi dell’art. 184-bis del D.Lgs. n. 152/06), sia alle Autorità competenti che possono autorizzare in procedura ordinaria o in AIA il riciclo dei materiali come “End of Waste caso per caso” (ai sensi dell’art. 184-ter del D.Lgs. n. 152/06).

La linea guida tecnica si intende immediatamente applicabile nell’operatività della gestione del recupero delle scorie nere di acciaieria.

Si sottolinea che alla data di pubblicazione della presente linea guida, non sono ancora state definite le indicazioni e/o specifici criteri per la valutazione di ecotossicità del materiale per i casi previsti di cui al Paragrafo 6 ed Allegato 1.

Pertanto, in attesa della definizione di tali criteri, nei casi in cui, limitatamente agli utilizzi non legati, a seguito dell’esecuzione del test di cessione, svolto secondo la norma tecnica UNI EN 1744-3, uno, o più, dei parametri (gruppo A o gruppo B) non rispetta il proprio limite, il materiale deve essere considerato non conforme.

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Indice
1. Descrizione ciclo produttivo da cui si origina la scoria nera
2. Descrizione del residuo scoria nera
2.1 Composizione chimica della scoria nera
2.2 Caratteristiche chimico-fisiche della scoria nera
3. Gestione del residuo scoria nera
3.1 Gestione come sottoprodotto
3.1.1 Trattamenti considerabili “normale pratica industriale”
3.1.2 Aspetti gestionali
3.1.3 Riepilogo verifica delle condizioni art. 184-bis D. Lgs. n. 152/2006
3.2 Gestione come rifiuto da recuperare con cessazione della qualifica di rifiuto (EoW)
3.2.1 Attribuzione dello status di rifiuto
3.2.2 Operazioni di recupero presso gli impianti autorizzati
3.2.3 Riepilogo verifica delle condizioni art. 184-ter D. Lgs. n. 152/2006
4. Utilizzi tipici
5. Scheda analitica per ciascun utilizzo tipico contenente:
- Descrizione ambito di utilizzo
- Requisiti standard di prodotto
- Norme tecniche di riferimento
- Requisiti standard di tutela della salute e dell’ambiente
6. Approccio metodologico proposto per la verifica dei requisiti di tutela della salute e dell’ambiente (per utilizzi non legati)
7. Esempio di “Declaration of Performance”
8. Campionamento della scoria nera sottoprodotto/End of Waste
9. Vantaggi derivanti dall’impiego della scoria nera in sostituzione di altri materiali
10. Applicazioni innovative
Allegato 1 – Parametri e metodologia per la verifica di conformità (utilizzi non legati)
Allegato 2 – Schema di dichiarazione di conformità End of Waste

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Fonte: ANCI/Regione Lombardia

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